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In vacanza con cavalieri, abati e lupi.

4 Ago

IMG_20150802_111900«I giuramenti non sono fatti per gli uomini d’onore», sospirò il maestro d’armi. «Li spingono a compiere follie».

E sono follie che si compiono nel tardo medioevo, tra Ferrara, l’Insula Pomposiana e Reims, riempiendo oltre trecento pagine, con antiche e preziose reliquie, intrighi, peste nera, onore e coraggio.

Per un’estate medioevale 😉

Le magie delle parole.

20 Lug

parole-parole-paroleHo sempre trovato affascinante e sorprendente il modo in cui le parole, mescolate in milioni di modi diversi, riescano a rivoluzionare il nostro piccolo mondo, a suscitare emozioni, a creare magie, se vogliamo.

Per questo ringrazio Bloody Ivy del blog Niente Panico (è un blog che amo particolarmente, ricco di argomenti e, sopratutto, ricco di informazioni su Trieste, città per me speciale) per avermi coinvolto in un gioco che trovo molto divertente The Harry Potter Spells Tag. Don’t panic, le magie di Harry Potter sono solo nel nome, anche perché non avendo letto neanche uno dei libri del maghetto Harry mi sarei trovata in difficoltà.

LE DOMANDE DI THE HARRY POTTER SPELLS TAG

Expecto Patronum: Un libro infantile che colleghi a ricordi positivi 

Il Grande libro della Natura  – Bertha Morris Parker, il mio primo amore, ne ho scritto qualche tempo fa,  è un libro sulla natura, sugli animali, sugli esseri viventi, come scritto nella premessa: “non ha la pretesa d’essere esauriente  nei vari argomenti ma solo d’essere una guida facile, chiara, divertente” sulla “formazione della Terra, gli innumerevoli organismi animali e vegetali che la popolarono in ere remote e che vivono ancora ai nostri giorni, argomenti che attraggono l’interesse infantile: il libro è nato dalla necessità di soddisfare la naturale curiosità approfondendo le conoscenze“.20150329_172044

 

Expelliarmus: Un libro che ti ha sorpreso positivamente

Cent’anni di solitudineGabriel Garcìa Màrquez. Mi venne prestato da una zia, tantissimi anni fa, e rimase sullo scaffale della libreria per almeno un anno, non riuscivo ad iniziarlo, poi è bastato che una persona, con cui non sono mai stata in sintonia, mi dicesse “ma cosa te ne fai di quel libro? Non leggerlo, dev’essere noiosissimo” per prenderlo in mano (eh, vabbe’ ognuno ha le sue stranezze) e leggere in due giorni le avventure magiche del paese di Macondo.

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Prior Incantato: Il libro che hai letto più di recente 

Foreskin’s Lament: A Memoir, Shalom Auslander. L’avevo letto in italiano appena pubblicato, recentemente ho preso coraggio e ho deciso di leggerlo in lingua originale. Un memoir terribile ed esilarante, che racconta i tentativi dell’autore, cresciuto in una comunità ebrea ortodossa americana, di liberarsi degli insegnamenti ricevuti negli anni, con inevitabili nevrosi e paranoie, raccontati con grande ironia e autoironia.Shalom_Auslander_-_Foresin's_Lament_-_A_Memoir

 

Alohamora: Un libro che ti ha introdotto a un genere che prima non consideravi 

Il nome della rosaUmberto Eco. Mi  ha introdotto al romanzo storico, più in particolare al giallo storico, un genero che continuo ad esplorare, con vari autori. Il nome della rosa è lungo, ma scorre e catapulta chi legge direttamente nelle atmosfere affascinanti del medioevo. 2856883-9788845273483

Riddikulus: Un libro che ti ha fatto ridere 

L’amore tra i polli, G. Pelham Wodehouse. Il protagonista, uno dei personaggi più intraprendenti e divertenti di Wodehouse, decide di avviare un allevamento di polli, pur non avendo la minima competenza in materia, e chiaramente l’impresa è un susseguirsi di guai.cop

 

Sonorus: Un libro che pensi tutti dovrebbero conoscere. Penso che ognuno di noi dovrebbe incontrare e riconoscere il libro che gli cambierà la vita, scostando le tendine di mondi e modi di pensare prima sconosciuti.

Obliviate: Un libro che vorresti dimenticare di aver letto.

Histoire d’OPauline Réage. Non tanto per le “punizioni” fisiche quanto per la totale sudditanza psicologica della protagonista nei confronti del suo “padrone”, perfettamente descritta dall’autrice.download

Imperio: Un libro che hai dovuto leggere per scuola. 

Maigret tend un piège, Georges Simenon. Sbadigli epici.41qFpoJWo6L._SY344_BO1,204,203,200_

 

Crucio: Un libro che ti ha fatto soffrire 

Cuori neri, Luca Telese. Mi ha fatto male leggere le storie di ragazzi uccisi in modo brutale, durante gli anni di piombo, e allo stesso tempo mi ha fatto bene, mi ha aperto gli occhi su molti fatti di quegli anni. Le distinzioni tra morti di sinistra e morti di destra sono strumentalizzazioni molto dannose per la nostra società, ancora oggi, non esistono morti di serie A e di serie B,  non ci possono essere classificazioni e nemmeno giustificazioni ideologiche davanti ad atti di pura barbarie come, uno per tutti, nel caso del rogo di Primavalle41vjxXtKllL._BO1,204,203,200_

 

Geminio: Un libro di cui hai più di una copia

Ne ho diversi, ma cito Il Piccolo PrincipeAntoine de Saint Exupéry, perché ho la versione francese, quella italiana, e quella inglese. download (1)

 

JellyLegs Jinx: Un amore romantico che ti ha fatto tremare le ginocchia. 

L’amanteMarguerite Duras. La vita di Marguerite Duras è stata molto avventurosa, non facile, intensa, come la storia, autobiografica, che racconta nel libro: “Anche lei, quando la nave aveva lanciato il primo addio, quando era stata tolta la passerella e i rimorchiatori avevano cominciato a trainarla, ad allontanarla dalla terra, aveva pianto.
Lo aveva fatto nascondendo le lacrime, perché lui era cinese e non si doveva piangere quel genere di amanti, nascondendo alla madre e al fratellino il suo dolore, senza lasciar trasparire niente, come erano abituati a fare tra di loro.
La grossa automobile era lì, lunga e nera, con l’autista vestito di bianco al volante. Era un po’ in disparte dal parcheggio delle Messaggerie Marittime, isolata.
L’aveva riconosciuta da questo.
Era lui sul sedile posteriore, quella forma appena visibile, immobile, abbattuta. Lei stava appoggiata al parapetto.
Come sul traghetto, la prima volta, sapeva che la stava guardando. Anche lei lo guardava, non lo vedeva più ma continuava a guardare verso la forma dell’automobile nera.
E poi alla fine non l’aveva più vista. Era sparito il porto e poi la terra”.

Il gioco è aperto a chiunque voglia raccontare una parte della magia che i libri hanno portato nella sua vita 😉

Dedicato a chi frequenta le ossessioni.

23 Giu

ossessioneHo sempre avuto delle ossessioni. Dei tic, delle fissazioni, dei rituali e perfino delle superstizioni. Non toccare le commessure delle lastre sul marciapiede, contare i gradini delle scale, camminare solo sulle linee gialle, o non camminarci affatto. Se con la bici riesco a superare il tram, sarà una bella giornata. Se il semaforo diventa rosso prima che io superi l’incrocio, sarà una brutta giornata. Alzarmi all’alba per cominciare bene la giornata, ascoltare musica prima di mettermi a scrivere, scrivere a mano anziché col computer quando mi sento bloccato su un testo.
Queste piccole manie sono le mie ossessioni. Hanno tutte una cosa in comune: a voi possono sembrare futili o addirittura incomprensibili, per me sono piene di senso. Per me sono una sfida, un gioco, e soprattutto sono ciò che mi fa andare avanti. Perché senza le mie ossessioni non sarei niente. E dietro l’aspetto giocoso che rallegra la mia quotidianità, l’ossessione può assumere l’aspetto di una voglia, di un sogno che voglio fare di tutto per realizzare.

In questo campo il caso più emblematico è la scrittura. A vent’anni, per la prima volta, mi dissi che volevo scrivere un romanzo. Mi ero appena iscritto alla facoltà di diritto dell’Università di Ginevra, e devo dire che mi annoiavo un po’. Mi sfidai a scrivere un romanzo, e questa sfida divenne un’ossessione quando, dopo un anno, il mio manoscritto venne rifiutato da tutti gli editori cui l’avevo spedito. Allora mi dissi che non potevo bloccarmi su un fallimento e che avrei continuato a scrivere finché non fossi stato pubblicato almeno una volta. Perciò mi rimisi subito al lavoro e scrissi un secondo romanzo. Lo spedii di nuovo ad alcuni editori, i quali di nuovo lo rifiutarono. Allora scrissi un terzo romanzo, che di nuovo venne rifiutato da tutti gli editori. Scrissi un quarto romanzo, che di nuovo venne rifiutato da tutti gli editori. Scrissi un quinto romanzo, che di nuovo venne rifiutato da tutti gli editori. Ma non potevo arrendermi: giurai a me stesso che avrei fatto di tutto per scrivere un romanzo che venisse accettato da una casa editrice. Allora ripresi le varie lettere di rifiuto che avevo ricevuto dagli editori e raccolsi tutti i minuziosi appunti che avevo preso sui miglioramenti necessari. E mi rimisi al lavoro. Ancora e ancora. E così iniziai a scrivere il mio sesto romanzo, La verità sul caso Harry Quebert , che avrebbe avuto un enorme successo.
Quando racconto la storia dei miei romanzi, spesso mi chiedono se conto di pubblicare i romanzi precedenti, e io rispondo sempre di no. Per me sono stati il percorso indispensabile e ossessivo dell’apprendistato narrativo. Non avrebbe alcun senso pubblicarli, non adesso.

Continua a leggere

Primo amore.

30 Mar

20150329_172044Il primo (vero) amore non si scorda mai. Il mio è lui: Il grande libro della Natura – autrice Bertha Morris Parker, Arnoldo Mondadori editore (decima ristampa marzo 1981) una sorta di manuale di scienze naturali a portata di bambino che, come chiarisce l’introduzione: “non ha la pretesa d’essere esauriente  nei vari argomenti ma solo d’essere una guida facile, chiara, divertente” sulla “formazione della Terra, gli innumerevoli organismi animali e vegetali che la popolarono in ere remote e che vivono ancora ai nostri giorni, argomenti che attraggono l’interesse infantile: il libro è nato dalla necessità di soddisfare la naturale curiosità approfondendo le conoscenze“. In realtà, è una guida utile anche per gli adulti ma per una bambina di sette anni, che ha la testa piena di “perché?”, non è un semplice manuale, è un mondo intero da sfogliare, è una rivoluzione fatta di parole, è una specie di folgorazione. Perché i libri sono così, piccole folgorazioni che, in modo più o meno consapevole, con tempi più o meno lunghi, ci cambiano la vita, la indirizzano verso luoghi prima sconosciuti, la trasformano.  Ecco perché sono convinta che anche i libri abbiano un ruolo fondamentale nel nostro “imprinting” di animali a due zampe, nella nostra formazione, nella nostra crescita come esseri umani. E credo che quelle prime parole lette abbiano lo stesso valore, la stessa forza dei primi rimproveri, delle prime parole gentili, delle cadute, dei giochi. Ci aiutano a diventare quello che siamo e, a volte, ci aiutano a capire cosa vogliamo. A tutte le età.

 

La felicità, a tutte le età.

19 Mar

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Le età della felicità
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(di Lorenzo Marone*)

La felicità non è qualcosa di statico che sta lì e non cambia, che puoi afferrare a dieci anni come a ottanta o novanta. La felicità si mostra per quello che è, una sensazione duttile, che cresce, si trasforma e forse invecchia, proprio come facciamo noi. La felicità di un bambino nello scartare un gioco non può essere la stessa che prova un anziano nel ritrovare una vecchia foto. Quello che ci rende felici a trent’anni non avrà la forza di farlo a sessanta. L’inconsapevolezza giovanile, la voglia di spaccare il mondo, il senso di onnipotenza che rende quell’età unica e irripetibile non potrebbero sopravvivere al passare degli anni, e se accadesse vorrebbe dire che qualcosa è andato storto.

Non esiste una sola felicità.

Fino ai dieci anni la felicità è inventarsi un gioco
Tuo nonno apre l’armadio e tu avverti il solito odore di naftalina che ti fa stare bene. Quando si gira, ha in mano il volante di un’auto, uno vero, ti spiega, quello della sua vecchia Cinquecento, che si è fatto smontare apposta per te. Lo guardi strabiliato, lui ride, ti dà un buffetto sulla guancia e se ne va, mentre tu rimani ad accarezzare il fantastico oggetto grigio con il pulsante del clacson nero e rosso al centro. Devi provarlo: ti siedi sulla poltrona e lo appoggi alle ginocchia. Ora hai anche tu la tua Cinquecento, gialla e col tettuccio apribile, come quella del padre del tuo migliore amico. Di là ti stanno chiamando, è ora di cenare. Dovranno aspettare, adesso sei impegnato. Inserisci la marcia, impugni il volante con entrambe le mani e parti a tutta velocità, tanto sulla tua strada non ci sono né semafori, né incroci. Ancora per un bel po’.

A vent’anni la felicità è poter rincorrere la vita inconsapevoli
Il rumore della Vespa copre la sua voce, mentre il vento ti sbatte in faccia il mare che ruggisce contro gli scogli. Il mento di lei è nell’incavo della tua spalla, i suoi capelli ti svolazzano davanti agli occhi, le labbra ogni tanto si poggiano sul collo e le braccia ti avvolgono, anzi ti avvinghiano, una attorno al bacino, l’altra quasi aggrappata al torace. È come se la stessi portando sulle spalle, e ti stringe così forte che puoi sentirne il seno dietro le scapole. Fra poco vi fermerete sulla vostra panchina. Fra poco. Per adesso, invece, siete ancora qui, a sfidare l’aria, il vento e il mare, a rincorrere la vita, a ridere e a riempirvi i polmoni di questa strana brezza che una volta giunta nel petto provoca una specie di gorgoglio, come il bicarbonato che si scioglie nell’acqua. Forse vent’anni sono pochi per capire che quel gorgoglio è la felicità. Ma, in fondo, chi se ne frega.

A trent’anni la felicità è un progetto
Le stelle di questa notte d’estate punteggiano il cielo mentre voi quattro ve ne restate distesi sulla sabbia accanto al fuoco che borbotta assonnato. Gli altri sono andati a dormire, voi, invece, avete ancora voglia di sognare. Perché stasera è la notte in cui tutto è permesso, persino sperare che non passi mai. Ti accendi una sigaretta e ti perdi l’ennesima stella che graffia il cielo. Ma fa niente, perché state parlando di donne, di futuro e di passato, di progetti, e di quest’estate che presto finirà e vi renderà un po’ più grandi, forse un po’ più distanti. Per adesso, però, il sole non è ancora sorto e le stelle continuano a cadere. Perciò fai un tiro e cacci il fumo dal naso, mentre ridi per l’ennesima stupida battuta. Continua a leggere

Open.

16 Mar

Freedom concept. Escaping from the cagePerò al mondo c’è un sacco di gente che non sta bene nella sua pelle, a disagio nei matrimoni, nell’adolescenza, con se stessa. Sarò presuntuoso, ma volevo dire che si può arrivare a capirsi. Se l’ho fatto io, ci possono riuscire anche gli altri. Il libro si fonda su questa speranza: si è persi, ma ci si può ritrovare. Non è sul tennis, ma su come sia difficile confrontarsi con la propria identità. L’ho scritto: amo e riverisco tutti quelli che hanno sofferto“. Probabilmente, la migliore recensione di un libro, fatta da chi lo ha scritto. Il libro in questione è uscito qualche anno fa,  e si tratta di Open – La mia storia di Andre Agassi, uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi, che ha voluto raccontare la propria vita piuttosto tribolata, sopratutto psicologicamente. Come quasi sempre mi accade, non l’ho letto alla sua prima uscita, ma l’ho fatto, casualmente, quando è arrivato il momento giusto, perché, a mio modestissimo parere, anche i libri, come le persone, non arrivano per caso. È un libro che consiglio a tutti ma sono sicura che arriverà nelle vostre librerie soltanto quando sarà il momento giusto. Se poi il momento è questo, buona lettura 😉

Cinque buoni motivi per leggere le Cinquanta sfumature.

14 Feb

miss piggy fetEbbene, Christian e Ana sono arrivati sul grande schermo, e con loro, naturalmente, critiche di ogni genere, che vanno dall’accusa di “noioso” a quella di “diseducativo” e addirittura di “film che istiga al femminicidio”. Ora, non ho ancora visto il film e non so se lo vedrò, capisco che bisogna pur riempire le pagine dei giornali con riflessioni profonde sui cambiamenti socio-culturali della nostra epoca ma, secondo il mio parere plebeo, se il film è preso paro paro dal libro, credo che non farà più danni alla nostra società di quanti ne possa fare un film che ha come protagonista un cecchino che uccide degli esseri umani. Tanto per essere chiara, a me le Cinquanta sfumature sono piaciute tutte, in grigio, in nero e in rosso, nonostante le abbia lette con notevole ritardo rispetto a milioni di persone nel mondo, un po’ perché frenata dalle critiche feroci e un po’ perché dopo l’angoscia che mi aveva dato Histoire d’O avevo deciso di smettere col genere. Perciò, non fidatevi delle critiche, e non fidatevi nemmeno di me, leggete la trilogia e valutate voi (tra l’altro, diversi siti danno la possibilità di scaricarli in pdf). Però, vi do qualche buona ragione per leggere le Cinquanta sfumature.

1) Perché E.L. James (ossia Erika Mitchell) scrive bene, è brava a creare storie, personaggi, suggestioni, riesce a prendere il lettore e catapultarlo in una realtà completamente diversa da quella ordinaria, per qualche ora. Chi dice il contrario, probabilmente, è solo un po’ invidioso.

2) Perché è una storia d’amore. Magari un po’ più avventurosa, intrigante, piccante, conturbante rispetto alla media  ma è pur sempre la storia di due persone che si incontrano, si piacciono, fanno sesso (tanto) si amano e crescono insieme.

3) Perché è ironico, anche nelle parti più “calde”.

4) Perché è “umano”, e ci ricorda che in ognuno di noi convivono un lato innocente e uno più oscuro, basta trovare il giusto equilibrio.

5) Perché scoprirete come si usano le sfere d’argento 😀

Buona lettura!

 

Mannaggia a zia Mame.

4 Lug

Zia Mame è una signora (ma lei non vorrebbe mai essere definita così) affascinante, piena di vita, di allegria e di ottimismo; veste in modo originale, oggi sembra una bambola giapponese, domani una donna indiana, dopodomani chissà, indossa preziosi bracciali e ha le unghie laccate di un verde molto tenue; è progressista, anticonformista e creativa, ama la psicanalisi, il teatro, andare per negozi, arredare case, prendersi cura del nipotino e aiutarlo a sentirsi libero; inizia a lavorare (che orrore, per lei!) solo nel 1929, quando la grande crisi fa saltare i suoi investimenti in borsa e lei non si perde mai d’animo, va avanti e affronta mille peripezie; zia Mame è tutto, e anche di più, è sincera, ma non è proprio una signora virtuosa e nemmeno finge di esserlo, questo la rende ancora più affascinante. Insomma, zia Mame mi ha conquistata e, per colpa sua, io avrò sulla schiena un’abbronzatura a strisce perchè, stamattina, leggevo le sue avventure e mi hanno talmente coinvolto che ho scordato addirittura (addirittura!) di slacciare il costume per evitare l’effetto zebra sulla schiena (su una giraffa non è proprio il massimo..) una cosa mai accaduta prima. Zia Mame è un libro di Patrick Dennis, pubblicato per la prima volta nel 1955 e oggi pubblicato da Adelphi, se avete voglia di essere travolti da un’ondata di ironia, ve lo consiglio.

P.S. a proposito di libri, ho letto che il premio Strega è stato vinto da Tiziano Scarpa con il libro Stabat mater, so di andare controcorrente ma, pur avendo acquistato il libro qualche mese fa con tanto entusiasmo, non sono riuscita a finirlo, non l’ho trovato né poetico né profondo, piuttosto un po’ noioso, ma sono solo una lettrice.

Oltre la resistenza…

27 Giu

..c’è la resilienza, ossia quella cosa che alla resistenza aggiunge una spruzzata di dinamismo, un pizzico di positività, un gocciolone di energia, un cucchiaio di buonumore, una bottiglietta di relazioni sociali, e l’immancabile istinto di sopravvivenza. La parola nasce per definire la capacità dei metalli di resistere alla rottura, in caso di urti o colpi e sono stati gli americani ad estendere il concetto alla capacità degli uomini di resistere alle avversità, di gestire sofferenze e frustrazioni in modo positivo, superarle e uscirne rinforzati e addirittura trasformati. I bambini sono i veri maestri della resilienza, noi adulti abbiamo troppi limiti e blocchi mentali per avere la loro flessibilità al cambiamento ma possiamo sempre imparare, magari con lentezza, ma possiamo imparare, lo dicono gli esperti e lo dicono gli esempi di persone che hanno vissuto situazioni difficili riuscendo a superarle per diventare più forti e serene.

Il segreto sta nell’imparare ad usare bene le caratteristiche della resilienza che, d’altra parte, ognuno di noi ha, somewhere over the rainbow, cioè: la capacità di esaminare sé stessi e i problemi che si hanno; la capacità di mantenere un certo distacco, fisico ed emotivo, dai problemi (eh, ‘na parola!) però, senza isolarsi, anzi, mantenendo rapporti soddisfacenti con le altre persone; la creatività, la capacità di creare ordine, bellezza, darsi degli obiettivi, nonostante il caos; l’umorismo, il famoso “proviamo a riderci su, nonostante tutto”. Perché ne scrivo? Probabilmente, per ricordare, soprattutto a me stessa, che quelle capacità l’essere umano le ha tutte, basta metterle in funzione per benino, e per consigliarvi, se siete in fase di resilienza (ma anche se non lo siete) un libro che potrebbe farvi sorridere: Mia sorella è una foca monaca di Christian Frascella, in due giorni vi affezionerete al protagonista.

Fratello Seks.

16 Mag

miss_piggy5Fratello Knotz vive in Polonia, in un monastero dalle parti di Cracovia e le sue povere e caste orecchie, nel corso delle confessioni dei fedeli, sono state costrette a sentire cose che mai avrebbero voluto: sesso “così, così”, sesso “colà”, sesso “no”, sesso “quando capita”, sesso “solo nei fine settimana”, sesso “solo quando non ha mal di testa”, sesso “sempre nella stessa posizione che palle”, sesso “questo sconosciuto”, sesso “vorrei ma non posso”, insomma, grosse crisi spirituali che rattristano chi ascolta. E allora, esclusivamente sulla base delle confessioni dei fedeli (e nessuno faccia pensieri maliziosi su eventuali esperienze personali, chiaro?!) mosso a pietà, ha deciso di scrivere un utile manualetto intitolato Seks, sesso in polacco, per spiegare alle “Coppie sposate che amano Dio” che “ogni atto, un certo tipo di carezze, una certa posizione sessuale, fatto allo scopo di suscitare eccitazione, è permesso e fa piacere al Signore (…) Dio è interessato anche alla felicità della loro vita sessuale, e anche così ha dato loro un suo dono”, ora si capisce perché anche gli uomini di Chiesa sono così interessati a ciò accade sotto le lenzuola delle persone, sono dei piccoli agenti segreti che prendono appunti soltanto per passare le informazioni a Chi di dovere. Che diligenti. Quindi, se rientrate nella categoria “coppie sposate che amano Dio” sappiate che “ogni atto, un certo tipo di carezze, una certa posizione sessuale, fatto allo scopo di suscitare eccitazione, è permesso e fa piacere al Signore” (non avendo letto il libro, poiché sono fuori dalla categoria, non so se vengano descritte anche le carezze e le posizioni ma, nel caso, mi sa che le confessioni di padre Knot dovevano essere parecchio divertenti) tutti gli altri: sappiate che, come sempre, quello che fate è sporco, brutto, cattivo e puzzolente e non interessa a nessuno, perciò nessun libro vi potrà salvare. Pace e Bene!