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Lotteria della caccia: al primo estratto un capriolo.

11 Mar

Ci sono argomenti dei quali fatico a scrivere, si tratta, in genere, di atti di scelleratezza umana che io ritengo contro natura, cioè, a mio modesto parere di giraffa, contrari all’armonia del Pianeta e autolesionistici, mi fa male pensare che l’essere umano abbia, in alcuni casi, così scarso rispetto di sè e di ciò che lo circonda e si comporti, fondamentalmente, da idiota. Uno di questi argomenti (a parte, ovviamente, la violenza dell’uomo nei confronti dei propri simili, quando è fine a sè stessa) è, come sa chi passa a trovarmi sul monte, la caccia, ossia lo sport (?) o l’arte (?) che prevede l’uccisione di un animale come forma di divertimento, è una cosa che mi fa girare le corna “a ventola” (avete presente un ventilatore a velocità massima? Così) poichè la considero una inutile crudeltà oltre che una evidente forma di autolesionismo da parte dell’uomo. In natura, nessun animale uccide per divertimento, lo fa solo per sopravvivenza, per sfamare sè stesso o la prole, per difendere il territorio ma non per noia.
L’uomo, in genere, dopo il pranzo con i compagni di caccia, usa le prede esclusivamente come trofei e, a seconda dei casi, lo fa lasciandosi immortalare nelle fantastiche foto ricordo con i fagiani appesi alla cintura, girando per le strade con il fuoristrada aperto sul cofano e pieno di cinghiali, o aprendo il frigorifero per mostrare ai parenti il cervo cacciato appena una settimana prima (io ero uno dei parenti e vi garantisco che non è stato un bel vedere). Nessun rispetto per l’animale ucciso, nessun ringraziamento, come invece usavano, e usano fare gli indiani d’America ogni volta che cacciano per sopravvivere, da noi il Supremo Abitante del mondo è sempre e soltanto l’uomo ed il suo divertimento non può nemmeno essere lontanamente paragonato alla vita di un altro essere vivente, alla sua bellezza, alla sua libertà, ecchecavolo se un uomo fa una vita stressante perchè mai dovrebbe essere limitato il suo diritto a sparacchiare a destra e a manca?
E se, per esempio, una riserva di caccia in Trentino, decidesse di fare una lotteria e mettere in palio una bella femmina di capriolo, al costo di 1 euro a biglietto, perchè mai la gente dovrebbe lamentarsi? E cosa sarà mai? Forse un capriolo vale più di un euro? Forse no, forse un capriolo non vale più di 1 euro, forse un capriolo non ha prezzo, forse la sua corsa agile è il simbolo della bellezza della natura e nessuno la può comprare, forse la sua libertà non è in vendita e, forse, è proprio questo che genera l’invidia dell’uomo e la sua rabbia distruttrice.

IL CACCIATORE SI RIVOLGE AL CERVO CHE HA ABBATTUTO

Mi dispiace di averti dovuto uccidere,

piccolo fratello.

Ma io ho bisogno della tua carne,

perché i miei figli, soffrono la fame.

Perdonami, piccolo fratello.

Io voglio onorare il tuo coraggio, la tua forza

e la tua bellezza – guarda !

Io appendo le tue corna a questo albero;

ogni volta che vi passerò davanti,

penserò a te

e renderò onore al tuo spirito.

Mi dispiace di averti dovuto uccidere;

perdonami, piccolo fratello.

Guarda, in tua memoria

io fumo la pipa,

io brucio questo tabacco.

(la foto l’ho presa da qui)

La caccia, se la conosci…

19 Set

…la vieti! Prendo ispirazione dal messaggio a pagamento pubblicato oggi a pagina 42 del Corriere della Sera, dal Comitato Naturale Caccia e Natura (lo slogan è ovviamente diverso: “La caccia, se la conosci…la rispetti!”) per complimentarmi con il Sindaco di Calasetta Antonio Vigo che, conoscendo la caccia, ed essendo consapevole dei pericoli legati alla presenza di persone armate di fucile tra le abitazioni, in seguito alle numerose segnalazioni dei cittadini minacciati da uomini esaltati e armati, ha vietato la caccia nelle campagne del suo paese, con un’ordinanza che ha fatto infuriare i cacciatori della zona. Sicuramente, è una decisione che farà discutere e può essere un buon inizio per liberarci della caccia, o almeno per limitarne la pratica scriteriata. Durante la stagione venatoria 2010-2011, oltre alla strage di animali, sono morte 35 persone (34 cacciatori e 1 non cacciatore) 74 persone sono rimaste ferite, tra queste 13 erano persone comuni: non è proprio normale che uno “sport” abbia queste conseguenze, è ora di abolirlo.

Pranzo dell’amicizia con mirto e fantasia.

18 Set

Sul monte, in questi giorni, prepariamo l’atterraggio dell’aereo autunno e del suo carico di piogge, di foglie rosse, di giornate luminose e corte, di terra bagnata e profumata, di fiumi ricchi d’acqua, di temperature più fresche. Lo facciamo sempre con tanto impegno, poiché alcune attività vanno seguite con molta attenzione, per esempio, aiutiamo gli scoiattoli, le marmotte e le tartarughe a preparare con cura la nicchia per il letargo, li dovrà ospitare per gran parte dell’autunno e per tutto l’inverno, quindi deve essere confortevole e sicura, e siccome in quel periodo loro sono molto vulnerabili e deboli bisogna anche organizzare un buon servizio di vigilanza per evitare che qualche malintenzionato li disturbi. E poi, naturalmente, aiutiamo i nostri amici pennuti a fare le valigie per i loro viaggi lunghi e avventurosi, pieni di insidie, soprattutto create dall’uomo, sono fatti così, non riescono a stare in un posto per troppo tempo, nemmeno loro sanno il motivo del loro vagabondare ma noi li accettiamo per quello che sono, è la loro natura, e sappiamo che torneranno sul monte, non tutti, ma torneranno. Ogni anno gli propongo una tuta antiproiettili per evitate le schioppettate dei cacciatori ma loro preferiscono essere liberi, nonostante tutto, e io li comprendo. I cacciatori. Oggi è un giorno particolare,  infatti dopo l’idiozia della pre-apertura di qualche giorno fa, oggi si è aperta ufficiamente la caccia, qui sul monte la caccia è vietata, però ci prepariamo ad accogliere tutti gli animali in fuga e tutti quelli feriti che riusciranno a raggiungere il monte per essere curati, abbiamo allestito come sempre un ospedaletto da campo per le prime cure. Insomma, tra giacigli da rendere morbidi, valigie da riempire, pallini e lacci da togliere, c’è da fare. Per non parlare dei pennuti che, invece, tornano sul monte per svernare, sono tutti stanchi, mezzo spelacchiati e indeboliti, bisogna ristorarli e aiutarli a recuperare le forze. Perciò il pranzo dell’amicizia deve essere particolarmente consistente per dare più energie a tutti. Lo faremo nella radura dei ginepri secolari, un luogo molto discreto e protetto dove ospitare tutti, e stavolta, io mi occuperò del dessert, sarà una cosetta leggera e molto semplice da preparare: un gelato alla panna innaffiato con il mirto bianco. Per prepararlo basta togliere il gelato alla panna dal cassetto del ghiacciaio perenne e disporne la giusta quantità (eh, regolatevi un po’ voi) dentro una coppa di fantasia, versarvi sopra, a mo’ di cascatella, il profumatissimo e delicato liquore al mirto bianco, preparato in primavera con le foglie del mirto (volete la ricetta? La trovate qui) dovrete poi munirvi di un cucchiaino dotato di sana golosità e assaggiare con la pacata gioia delle vostra papille gustative. Come sempre, siete tutti invitati, portate qualcosa, mi raccomando, una bottiglietta di energia, un pacchetto di ottimismo, o un sorriso, qua serve tutto 🙂

Le cartucce educative.

27 Apr

A chi, nella vita, non è mai capitato di doversi difendere dall’attacco di un cinghiale? E chi, in quei casi, non rimpiange di non aver frequentato, da bambino, un bel corso di difesa personale dal cinghiale mal intenzionato? Tutti, prima o poi, si trovano davanti un cinghiale psicopatico con lo sguardo assassino che ha in mente soltanto una cosa: uccidere tutti gli esseri umani che incontra. Però, mentre la maggioranza delle persone gestisce l’incontro col cinghiale come meglio può, i fortunatissimi cittadini di Rocchetta di Vara (La Spezia) hanno finalmente la possibilità di seguire un corso di sopravvivenza appositamente studiato per salvare la pelle in situazioni del genere, corso che gli servirà anche per “imparare a rispettare la natura”, è destinato ai bambini di quarta e quinta elementare e come dichiara l’illuminato sindaco Riccardo Barotti: “Il nostro slogan è: Rispettiamo la natura. In Val di Vara la maggior parte degli uomini è cacciatore. I bambini a casa sentono spesso parlare di caccia dai padri e dai nonni. E’ inutile nascondere l’argomento: per cui abbiamo pensato di organizzare queste lezioni affinché i bambini imparino correttamente cos’è la caccia e come ci si difende dall’assedio dei cinghiali”. Pare non siano previsti corsi analoghi per i cinghiali, per insegnare loro a difendersi dai continui attacchi alla prole da parte di gente che gira col fucile in spalla ma, dal momento che i bambini in casa sentono parlare anche di altre cose, pare siano in cantiere anche altri corsi pratici e altamente educativi: sta per nascere un fratellino, e un giorno anche tu sarai padre o madre, è giusto che tu sia preparato, è inutile nascondere l’argomento, perciò il Comune organizza una serie di lezioni con visione di ripetuti concepimenti dal vivo. Tu, bimbo, ringrazierai il tuo Sindaco per averti informato.

Bimbo, ricordi che qualche anno fa, morì la prozia Concetta, all’età di 101 anni e in casa si parlò tanto della sua dipartita? Bene, bimbo, ora hai l’età giusta per capire come vanno queste cose, è inutile nascondere l’argomento, il Comune organizza un corso per aiutarti a prendere consapevolezza della natura mortale degli esseri umani, naturalmente, essendo un corso pratico, è previsto che tu assista direttamente ad una lenta dipartita da questa terra. Vedrai, bimbo, sarai un adulto migliore.

Chissà perché un italiano su due non sa per chi votare?

http://www.geapress.org/caccia/scuole-di-piombo/14641

http://attualita.tuttogratis.it/animali/la-spezia-bambini-a-scuola-di-caccia-per-imparare-a-rispettare-la-natura/P79979/

http://www.vallevegan.org/dblog/articolo.asp?articolo=651

Sono solo animali.

26 Feb

Sono solo animali e, spesso, sono pure migliori di noi. Stella era rimasta intrappolata nel laccio mortale (mortale nel 99% dei casi) lasciato da un bracconiere sui monti di Assemini, in provincia di Cagliari, il suo amico Carrettoni l’ha vegliata, consolata, coccolata per due giorni e due notti, con la pioggia e con il freddo, fino a quando due esseri umani veramente umani, volontari della LIPU, sentendo il lamento di Carrettoni, sono arrivati a salvare Stella. Carrettoni era libero, avrebbe potuto cercare riparo, andare via e lasciare la sua amica al proprio destino, non l’ha fatto e il video testimonia la sua generosità, il suo altruismo innato, il suo modo di dare amore.

Qui trovate l’intervento dell’etologo Danilo Mainardi:

http://www.corriere.it/animali/11_febbraio_19/il-beagle-che-resto-accanto-al-segugio-in-trappola-danilo-mainardi_055548dc-3bfe-11e0-b39a-01c3e2bb173c.shtml;

e qui l’intervista ai volontari che hanno salvato i due cani:

http://www.geapress.org/caccia/il-beagle-eroe-accudisce-per-due-giorni-la-compagna-ferita-video/12129

 

Meglio il napalm.

15 Apr

“Meglio un premier gay che leghista”, la più importante dichiarazione politica mai rilasciata da Italo Bocchino, anzi, oserei dire che si tratta del più grande programma politico mai elaborato dal pdl che, peraltro, ci ha abituato all’alta politica e ci ha anche abituati ad essere ricoperti d’amore, anche nelle piccole cose. Per esempio, sebbene nel nostro Bel Paesone ci siano problemi molto seri che coinvolgono la maggioranza dei cittadini (cose che si chiamano lavoro, impresa, diritti civili) la parte politica che detiene la maggioranza in Parlamento ha deciso di prendersi cura di una ristretta minoranza di cittadini, quella armata fino ai denti come se dovesse andare a fare la guerra, quella dei cacciatori, dandole la possibilità di andare in giro per boschi e per terreni altrui, a sparacchiare tutto l’anno, senza concedere neanche un minimo di tregua agli uccelli stremati dalla migrazione, e a chi vorrebbe fare, tranquillamente, una passeggiata tra lecci e ginepri. L’ennesima attenzione di questa maggioranza per le minoranze, che trasforma il nostro Parlamento in un “parlamento delle piccole cose”, da quelle piccolissime che riguardano un solo uomo fino ad arrivare a quelle che riguardano parenti, amici e conoscenti, con l’assenso (o connivenza) di una minoranza politica totalmente assente, confusa, egoista. E, allora, visto che anche il significato delle parole più belle, come libertà e amore, è stato stravolto, mi adeguo alla linea politica tracciata dai profeti del pdl: “meglio il napalm, per questa classe politica”. Peace&Love.

Ostaggi dei cacciatori.

28 Gen

Dunque, l’emendamento alla legge comunitaria, relativo alla caccia, è stato approvato dalla maggioranza dei senatori italiani. Ne avevo già scritto qualche giorno fa ma, siccome sto invecchiando, mi ripeto: in pratica, con l’emendamento proposto dal senatore Santini, si abbattono i limiti temporali previsti per la caccia ai volatili, comprendendo anche i periodi nei quali gli animali sono stremati dalla migrazione o durante i quali si riproducono, tanto che cè frega, so’ bbbestie. La dichiarazione del senatore del Pdl, Valerio Carrara, fa capire quali profonde motivazioni abbiano spinto i nostri onorevoli uomini delle istituzioni ad andare contro tutte le norme di tutela previste dal diritto comunitario, contro il buonsenso e contro la maggioranza degli italiani non cacciatori:  “noi rispondiamo a un milione di cacciatori che con il loro indotto muovono 4 milioni di voti che sono molti di più di quelli che muovete voi, falsi ambientalisti che contate sempre di meno oltre che nelle aule parlamentari anche sul territorio”. Non serve avere il bollino di ambientalista attaccato sulla spalla per capire che andare a caccia tutto l’anno non fa bene alla natura, non fa bene ai proprietari dei terreni che sono obbligati a far entrare i cacciatori nelle loro proprietà, per disposizione di legge (art. 832 codice civile) non fa bene a chi vorrebbe andare per boschi tranquillamente, senza doversi preoccupare se dietro l’albero c’è un uomo con il fucile in mano che esercita il suo diritto di caccia limitando quello altrui di stare in pace.

Fortunatamente, anche all’interno della maggioranza ci sono persone che hanno colto la follia di una tale modifica del calendario venatorio e questo fa sperare in un esito diverso della votazione alla Camera dei Deputati, tra questi, il Ministro dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo,  i parlamentari Basilio Catanoso, Gabriella Giammanco, eFiorella Cecacci Rubino, responsabile gruppo diritti animali Pdl,   che ha dichiarato “la scelta dei senatori di votare a favore di una deregulation della caccia va contro i sentimenti più diffusi degli italiani e contro gli interessi di interi settori della nostra economia, come il turismo che sarà fortemente danneggiato da questo provvedimento. In qualità di responsabile gruppo diritti animali Pdl chiederò subito un incontro con i Ministri Ronchi, Prestigiacomo e Brambilla affinchè garantiscano un loro forte sostegno alla modifica di tale provvedimento quando approderà nuovamente nell’Aula di Montecitorio. Non è tollerabile che per gli interessi di una minoranza di cacciatori si debbano sacrificare i sentimenti del 90 per cento degli italiani contrari alla caccia e si debba mettere in serio pericolo l’economia turistica di interi territori.” No, non è tollerabile e nessuno ha voglia di diventare ostaggio dei “cacciatori a tutti i costi”, tranne i cacciatori di voti.

L’irresistibile voglia di amare con il fucile in mano.

22 Gen

Ci sono modi e modi di attuare la politica dell’Amore, professata e fortemente sentita dal nostro amorevole imperatore, uno di questi è imbracciare un fucile e andare a caccia tutto l’anno, sempre, senza sosta, senza interruzione, amare la natura, gli animali, il cosmo, il Creato, sparandogli addosso una bella raffica di pallini. Quale modo potrebbe essere più ricco d’Amore? Nessun altro, così sembra pensare anche la Commissione Politiche europee del Senato, che ha approvato l’emendamento alla legge comunitaria, proposto dal senatore PDL Giacomo Santini, con il quale si ripropone la cancellazione dei limiti alla stagione venatoria, attualmente contenuta tra il primo settembre e il 31 gennaio. Una modifica che, se definitiva, aggraverà lo stato di infrazione comunitaria in cui l’Italia versa da anni, proprio a causa del mancato rispetto della normativa europea in materia di caccia. Come fanno notare le associazioni ambientaliste che hanno sollevato la questione “il fatto è questa volta ancora più grave, non solo perché a presentare l’emendamento è stato addirittura il relatore della legge Comunitaria, appunto il senatore Santini, che dovrebbe invece operare perché le procedure di infrazione siano risolte e non acuite. Il fatto è gravissimo anche perché l’emendamento aveva ricevuto parere negativo dell’ISPRA, formalmente richiesto dalla stessa Commissione del Senato, ed era stato più volte bocciato, in precedenza, da Governo e varie Commissioni parlamentari. L’ennesimo assalto agli animali selvatici ma anche una vera umiliazione per l’Europa, per la scienza e ancora di più per i cittadini italiani, che si ritroveranno i cacciatori nei propri terreni anche oltre i già lunghissimi cinque mesi dell’attuale stagione di caccia” (infatti, se avete un terreno non potete impedire che “vi si entri per l’esercizio della caccia”, lo prevede l’art. 842 del codice civile).  Bisognerà attendere il voto della legge Comunitaria in aula, per sapere da che parte sta il Governo dell’Amore.

D’altra parte, che al partito dell’Amore piacesse sparare, lo avevamo già capito con il disegno di legge Orsi (ancora in discussione) con la geniale proposta di dare un fucile in mano ai sedicenni e con la grande idea di sparare sempre, in qualunque condizione atmosferica, dopo il tramonto e con la neve, quando gli animali sono più deboli, esposti, indifesi.

Il mio personale consiglio alle persone che hanno l’irrefrenabile voglia di sparacchiare, è sempre quello di amare prima di tutto sé stessi e, di conseguenza, puntare il fucile verso l’unico bersaglio possibile: le proprie zampe o, come consigliava la campagna di qualche anno fa, puntare un po’ più a nord.

Conserviamo il nostro cervello.

22 Lug

federcaccia bambinoNon amo la caccia e non comprendo come andare a sparacchiare gli animali a casa loro possa essere considerato un divertimento ma, dal momento che la nostra democrazia tutela anche le minoranze, devo accettare il fatto che delle persone vadano in giro armate di fucile e, addirittura, tengano in casa veri e propri arsenali, perché “mi servono per andare a caccia”. La democrazia è sacra.

Evidentemente, però, gli amanti di questo “sport” (sport?) non sono più così tanti e, allora, la Federcaccia, una delle associazioni venatorie italiane più importanti, forse a corto di iscritti, ha deciso di fare una bella campagna di tesseramento utilizzando l’immagine di un bambino, in perfetto stile Hamas. Fino ad oggi, nel mondo, gli unici ad aver utilizzato i bambini armati sono i gruppi terroristici e i guerriglieri che seminano morte e distruzione, è giusto che la Federcaccia tenga a mente questo piccolo dettaglio. Il motto della campagna è “conserviamo il nostro futuro”, e non si capisce se il fucile serva al bambino per uccidere i cattivi lupi, orsi, cinghiali, pernici, tordi, volpi che minacciano la sua sopravvivenza o per difendersi dai compagnetti di scuola che vogliono rubargli il futuro. Misteri della comunicazione e del marketing. Sarebbe già tanto, se i geni della Federcaccia che hanno deciso di diffondere una cosa del genere conservassero il cervello.