Tag Archives: altri animali
Citazione

Traffic jam in the sand – Photo challenge “Intricate”

1 Mag

IMG_20140901_075328In response to The Daily Post’s weekly photo challenge: “Intricate.”

Orme sulla sabbia, in una mattina di settembre decisamente trafficata – foto scattata nel 2014 nel Sud della Sardegna.

Footprints and tracks in the sand, during the morning rush hours –  South Sardinia, Italy, September 2014.

Come un leone in gabbia.

21 Feb

leonessa da flikrIn questi giorni, alle pendici del monte, fervono i preparativi per l’arrivo del circo “con gli animali dalla Russia”, i cartelloni sono affissi dappertutto, accanto alle facce dei politici del nostro circo permanente,  alcuni uomini hanno già iniziato a distribuire i volantini. E così, stasera, mentre finivo il mio giro della buonanotte su e giù per il monte, per salutare trichechi, barbagianni pimpanti, cinghiali assonnati, proprio sulla via del ritorno alla grotta delle giraffe, mi sono imbattuta all’improvviso nell’accampamento della grande famiglia circense animalie, dopo qualche secondo di stupore, ho messo a fuoco l’immagine davanti ai miei occhi e l’ho vista..era lì, sdraiata, dentro il piccolo recinto, ricavato per lei sul prato morbido, vicinissima alla rete di metallo,  alle roulottes, agli esseri umani, illuminata da una luce fioca, che mostrava la sua bellezza e che, ai miei occhi, rendeva l’immagine di una tristezza infinita: una leonessa nata libera, bella, feroce, selvaggia, elegante, animale sociale, messa in gabbia. Il sommo predatore, in cima a tutte le catene alimentari del mondo, ancora una volta, si rivela il più sciocco con i suoi attentati all’equilibrio della natura. Sono tornata alla grotta e ho sentito qualcosa di caldo che scorreva sulla guancia, forse era solo la pipì di un barbagianni.

Serve una pelliccia?

8 Feb

Nuova collezione PETA, only for fashionistas.

Gli animali usati dagli uomini per creare calde pellicce da sfoggiare per sentirsi più affascinanti (ma de chè?) e senza pensare minimamente a cosa si sta indossando, sono i castori, i cincillà, i cani, i gatti, le volpi, i visoni, i conigli, i procioni, le foche, gli orsi. In genere, a questi animali piace vivere liberi e tenersi addosso il pelo che la natura gli ha dato e quando qualcuno cerca di strapparglielo di dosso, gli fa molto, molto, molto male. Il mondo della moda lo fa per vanità e non per necessità, e se anche le volpi diventassero improvvisamente fashion victims?

Si quelqu’un aime une fleur.

2 Feb

giraffa7Qualche giorno fa, qui sul monte, è arrivata inaspettatamente un’aria dolce, calma, quasi primaverile e ci ha accompagnato fino alla sera, fino alla notte, quando è apparso un cielo limpido e pieno di stelle, così ho approfittato dell’occasione per cercare tra l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore, una silhouette felina, sinuosa ed elegante. Non l’ho trovata. Poi, ho sentito tra le zampe un leggero solletico, ho abbassato gli occhi e una lunga coda di polvere di stelle giocava con me, sinuosa ed elegante.
La mia dolcissima gatta non c’è più ma forse non è andata via.

Si quelqu’un aime une fleur qui n’existe qu’à un exemplaire dans le millions et le millions d’étoiles, ça suffit pour qu’il soit hereux quand il les regarde. Ma fleur est là quelque part.

Se qualcuno ama un fiore di cui esiste un solo esemplare tra milioni e milioni di stelle, questo è sufficiente perché egli sia felice quando le guarda. Il mio fiore è là, da qualche parte.

1 milione di firme contro la vivisezione: proviamo?

18 Gen

stop vivisectionSono contraria alla vivisezione, la ritengo una pratica inutile e crudele, l’ho scritto mille volte ma una in più non fa male, sopratutto ora che ci viene data la possibilità di contribuire all’abolizione della sperimentazione su animali sul territorio europeo, con la abrogazione della direttiva 2010/63/UE  “Sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici“. Lo scorso anno, infatti, è nata l’iniziativa STOP VIVISECTION, con l’obiettivo di abrogare la direttiva e garantire maggiore tutela agli animali e qualche sicurezza in più agli esseri umani. Vi riporto qualche informazione dal sito ufficiale dell’iniziativa, che vi consiglio di visitare per qualsiasi dubbio.

“L’iniziativa STOP VIVISECTION nasce a seguito delle numerose e vibranti proteste dei cittadini europei rispetto all’approvazione della direttiva 2010/63/UE (detta “per la protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici”). Tale direttiva non ha avviato il percorso di abolizione di ogni forma di sperimentazione animale come previsto dai trattati europei, secondo i quali le politiche dell’UE devono tenere pienamente conto delle esigenze e del benessere degli animali in quanto esseri senzienti. Inoltre la sperimentazione animale rappresenta un serio pericolo per la salute umana in quanto i test animali non hanno alcun valore predittivo per l’uomo e frenano lo sviluppo dei nuovi metodi di ricerca biomedica.

Per saperne di più:

Grazie all’iniziativa popolare, dal 1 aprile 2012, i cittadini europei possono, con un milione di firme, partecipare direttamente all’attività legislativa dell’Unione Europea.

Con questo nuovo strumento la Commissione Europea è obbligata ad analizzare le richieste dei cittadini entro tre mesi dal deposito delle firme necessarie, organizzando un’audizione pubblica del comitato organizzatore e predisponendo in seguito una comunicazione in cui spiega in che maniera intende intervenire.

Per essere ascoltati, quindi, è necessario raccogliere 1 milione di firme entro il 1 novembre 2013, il tempo non è tantissimo ma diffondendo il messaggio tra tutte le persone che conosciamo, ce la possiamo fare 😉

Il sito ufficiale: http://www.stopvivisection.eu/it;
Firma la petizione (tenete a portata di mano la carta d’identità, è il documento richiesto per la sottoscrizione):  https://ec.europa.eu/citizens-initiative/ECI-2012-000007/public/signup.do ;

Attivati (per scaricare banner, volantini, locandine, petizione cartacea): http://www.stopvivisection.eu/it/content/attivati .

STOP VIVISECTION.

6 Ago

Come ho scritto altre volte, sono contraria alla vivisezione, infatti, qui sul monte l’abbiamo bandita da tempo, poichè la riteniamo una pratica inutile e crudele. D’altra parte, gli esseri umani continuano ad usare farmaci strettamente studiati per loro e gli animali fanno altrettanto, solo in alcuni casi eccezionali è possibile un utilizzo dei farmaci destinati agli umani anche per la cura degli animali, l’ho potuto verificare personalmente, ma si tratta, appunto, di casi eccezionali.  Purtroppo, ancora nessun rappresentante del Monte è entrato a far parte delle Istituzioni europee, perciò non abbiamo potuto direttamente impedire che l’Unione Europea, nel 2010, emanasse la direttiva 2010/63/UE  “Sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici“. Si tratta di una direttiva che non elimina la vivisezione ma si limita a prevedere dei metodi tendenti a “migliorare il benessere degli animali utilizzati nelle procedure scientifiche rafforzando le norme minime per la loro tutela in linea con i più recenti studi scientifici“. Nelle considerazioni preliminari contenute nella direttiva, si legge, tra le altre cose: “oltre agli animali vertebrati, che comprendono i ciclostomi, è opportuno includere anche i cefalopodi nell’ambito di applicazione della presente direttiva, poiché è scientificamente dimostrato che possono provare dolore, sofferenza, angoscia e danno prolungato“, “la scelta dei metodi e delle specie da utilizzare ha conseguenze dirette sul numero di animali utilizzati e sul loro benessere. È opportuno pertanto che la scelta dei metodi assicuri la selezione del metodo in grado di fornire i risultati più soddisfacenti causando il minor dolore, sofferenza o angoscia possibile. I metodi selezionati dovrebbero usare il minor numero possibile di animali per fornire risultati affidabili e ricorrere all’uso di specie con la minore capacità di provare dolore, angoscia, sofferenza o danno prolungato, che siano ottimali per l’estrapolazione nelle specie bersaglio. I metodi scelti dovrebbero, per quanto possibile, evitare come punto finale la morte dovuta alle gravi sofferenze provate durante la fase precedente alla morte. Laddove possibile, dovrebbero essere sostituiti da punti finali più umanitari che usano i sintomi clinici per determinare la morte imminente e consentono di uccidere l’animale senza ulteriori sofferenze”.

In considerazione dello stato attuale delle conoscenze scientifiche, l’uso di primati non umani nelle procedure scientifiche è ancora necessario nella ricerca biomedica. Vista la loro prossimità genetica con l’essere umano e le loro competenze sociali altamente sviluppate, l’uso di primati non umani nelle procedure scientifiche solleva specifici problemi etici e pratici in termini di soddisfacimento delle loro esigenze comportamentali, ambientali e sociali in ambiente di laboratorio. Inoltre, l’uso di primati non umani è un tema molto sentito dall’opinione pubblica. Pertanto, l’uso di primati non umani dovrebbe essere autorizzato unicamente in settori biomedici fondamentali per gli esseri umani per i quali non sono ancoradisponibili altri metodi alternativi di sostituzione. Il loro uso dovrebbe essere autorizzato solo ai fini della ricerca di base, della conservazione delle rispettive specie di primati non umani o quando i lavori, compreso lo xenotrapianto, sono svolti in relazione ad affezioni umane potenzialmente letali o in relazione a casi che abbiano un sensibile impatto sulla vita quotidiana della persona, ossia affezioni debilitanti.

“Poiché gli antecedenti di animali randagi e selvatici delle specie domestiche non sono noti e la loro cattura e detenzione negli stabilimenti ne accresce l’angoscia, essi non dovrebbero di norma essere usati nelle procedure”.

Diciamo che la sola lettura della direttiva mette i brividi, dal momento che fa intuire a quali sofferenze siano sottoposti gli animali durante gli esperimenti ma anche nelle fasi precedenti e successive, fino alla morte. Sinceramente, mi pare ci siano ben pochi margini di miglioramento della qualità della vita di animali sezionati da vivi per i quali, addirittura, la stessa anestesia potrebbe essere dolorosa o avere conseguenze dannose, come afferma la stessa direttiva.

Pare, comunque, che la filosofia del Monte sia condivisa anche da altri abitanti europei, infatti è nata l’iniziativa STOP VIVISECTION con l’obiettivo di abrogare la direttiva 2010/63/UE: è necessario raggiungere 1 milione di firme entro il 21 giugno 2010. Se siete interessati, qua sotto vi lascio tutti i riferimenti per sapere come attivarvi, sia come cittadini sia come comitato.

Il sito STOP VIVISECTION: http://www.stopvivisection.eu/it;

Direttiva 2010 vivisezione .

Il gallo nichilista.

17 Lug

Da tantissimi anni, qui sul monte, vive una tribù di galli e galline, hanno uno stile di vita piuttosto libero, alcuni mormorano “libertino”, praticano l’amore libero, ogni gallo ha il proprio harem e dimorano tutti insieme in una gigantesca comune, sono un po’ i figli dei fiori del monte. Però, io non li vedo molto “peace&love”, le galline, infatti, hanno un temperamento bellicoso, sono pronte battibeccare per nulla, hanno un tono di voce piuttosto alto e, pur appartenendo alla medesima specie volatile delle aquile e dei falchi, non hanno la loro stessa vivacità mentale, sono galline. Ammetto di avere qualche difficoltà a relazionarmi con loro però, se capita, una chiacchierata da panificio, la faccio volentieri, anche perché, tutto sommato, sono creature buone, bellicose ma buone. Qualche giorno fa, una gallina particolarmente loquace, si lamentava del fatto che i giovani galli sono, oramai, vittime di una società che non li sa coinvolgere, non si entusiasmano più, sono depressi e non vanno nemmeno in giro a cercar pollastre! Addirittura, uno dei galletti dell’ultima generazione, in piena crisi adolescenziale, ha iniziato a manifestare segni di ribellione nei confronti della sua grande famiglia, e se ne sta sempre in un cantuccio al buio, non fa bagni di terra e nemmeno di sole, dice di essere lì a “riflettere sul destino delle nostre piume”. Pensavo che la gallina esagerasse, però, proprio ieri, mentre sistemavo uno dei sentieri del monte squassato dal forte maestrale, ho trovato questa scritta:

Anche i galli sentono la crisi?

Anatre senza patente, a Cagliari.

4 Mag

I pennuti, si sa, hanno il brevetto per le lunghe e brevi trasvolate ma non hanno la patente per camminare in città, ignorano le strisce pedonali e, d’altra parte, nei centri urbani non esistono norme specifiche per l’attraversamento palmipedale come invece abbiamo qui sul monte, perciò quando una pennuta madre di famiglia intende attraversare la strada con la sua numerosa prole deve, necessariamente, fare affidamento sulla scorta della polizia, come è accaduto ieri a Cagliari, dove uno sculettante e ciondolante gruppo familiare di anatre ha potuto raggiungere lo stagno di Molentargius (luogo nel quale, tra l’altro, hanno dimora pure i fenicotteri rosa, che lì nidificano) grazie a due agenti della polizia che hanno bloccato le auto in viale Poetto, una delle strade più trafficate della città, con l’approvazione, una volta tanto, pure degli automobilisti.

Per avre l’idea di un gruppetto sculettante, guardate qua:

 

Delfini, uomini, e solidarietà tra esseri viventi.

9 Mar

Qualche giorno fa, in una spiaggia del Brasile, a 170 chilometri da Rio de Janeiro, un gruppo di mammiferi a due zampe dotati di costume salva un gruppo di trenta mammiferi dotati di pinna, spiaggiati per cause ancora sconosciute. Il video racconta tutto e non c’è bisogno che aggiunga troppe parole. Applauso e standing ovation!

C’era una volta un lupo.

28 Feb

C’era una volta un lupo. Non era nè buono nè cattivo era, semplicemente, un lupo, nato dove da sempre avevano vissuto i suoi genitori, i suoi nonni, i suoi bisnonni e, se andiamo bene indietro nel tempo, anche i suoi trisnonni e tutti i loro antenati. Il lupo in questione che, come tutti gli esseri viventi, non aveva chiesto esplicitamente di venire al mondo ma ci era stato catapultato per un bizzarro incrocio di volontà a lui sconosciute, dato il catapultamento,  aveva imparato a vivere, procacciandosi il cibo, cercando un rifugio per la notte e per i giorni freddi, difendendosi dai pericoli, gironzolando per i boschi. Un giorno, durante una giornata storta, il lupo incontra un uomo che, non avendo altro da fare, gli spalma circa trentacinque pallini di metallo nella carne, senza però toccare alcun organo vitale e il lupo che, pur ignorando il motivo del suo arrivo sulla terra e ancor di più il motivo di quel dolore da pallini conficcati nella carne, aveva solo voglia di vivere, vive. Dopo qualche tempo, in una fredda giornata d’inverno, lo stesso lupo, si ritrova ad attraversare un fiume dalle acque gelide ma il fisico non ce la fa più, è stremato e si blocca, lì, in mezzo al fiume, con le zampe posteriori paralizzate. Una vera sfortuna per un lupo che ha solo voglia di vivere. Però, mentre se sta lì bloccato a congelare, da quelle parti passa un altro uomo che, pur avendo altro da fare, si preoccupa per il lupo ma, non sapendo come gestire la situazione, chiede aiuto alla Polizia provinciale di Montorio,  arrivano in tanti, polizia provinciale,  veterinari, operatori e operatrici del Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica di Monte Adone, tre donne si buttano in acqua, prendono di peso il lupo e lo portano in riva dove, però, il medico riscontra un arresto cardiaco. Però, quegli esseri umani pensano che, forse, il lupo ha ancora voglia di vivere e così prendono a praticargli il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca, il cuore del lupo ricomincia a battere e il signore che lo aveva voluto salvare, ospita tutti in casa e prepara un bel fuoco in modo che il lupo si scaldi e le donne si cambino gli abiti fradici. Il lupo viene, poi, trasportato fino al Centro, dove viene sottoposto a diversi esami, curato e tenuto in osservazione.
Oggi, Navarre, il lupo, c’è, non è  ancora in forma ma si sta riprendendo e cerca di fare l’unica cosa che vuole veramente, cioè vivere in libertà, anche con l’aiuto degli esseri umani che hanno fatto di tutto per salvarlo con un solo obiettivo: “restituiamo agli animali il rispetto e la dignità dovuti“. Non è una favola, è realtà.