Quando un bambino, qualsiasi bambino ovunque nel mondo, muore, le uniche parole adatte sono quelle che non si dicono. Perché davanti alle cose inspiegabili e giganti della vita, si può solo tacere. Quando un bambino viene ucciso, invece, ci sentiamo tutti autorizzati a parlare, ad accusare con ferocia, a condannare velocemente e senza un processo, la prima persona con quella faccia un po’ così, con quell’espressione da assassino che finge di non esserlo, con quell’atteggiamento finto disperato, come quello di una madre che “non può non essere l’assassina del piccolo Loris”. E tutti a festeggiare per una madre indagata per omicidio, festeggiare per aver avuto ragione, perché “l’avevamo detto noi giornalisti che quella fingeva di essere una santarellina”, con un assurdo e spietato compiacimento che stona terribilmente con la gravità di un’accusa devastante, sia che alla fine risulti fondata o meno. E per l’ennesima volta, i processi vengono fatti dalla stampa, giudice supremo del bene e del male, incapace di autolimitarsi. Viva l’Italia.
Cagliari come Kabul: per andare al Parco della Musica meglio indossare il burqa.
11 MagQualche giorno fa, il quotidiano Casteddu on line riteneva doveroso riportare, tra le notizie di cronaca, un episodio veramente eccezionale: una donna bionda prendeva il sole sdraiata sull’erba del Parco della Musica, a Cagliari, lo faceva addirittura in costume da bagno e, cosa inaudita, leggeva un libro “pensando di non dare nell’occhio” mentre, invece, “gli operatori in tuta verde che lavoravano nella struttura non potevano fare a meno di osservarla in continuazione” insieme, chiaramente, ai passanti. Nell’articolo, poi, si ipotizzava l’origine straniera della anomala visitatrice, anche perché, com’è noto, le donne sarde, solitamente, vanno in giro affardettate (ossia indossando sa fardetta) proprio per non turbare troppo gli ormoni dei maschi locali, troppo sensibili, soprattutto quando gironzolano nei parchi pubblici. D’altra parte, spiace dover accettare il fatto che l’identità della misteriosa presenza al Parco, rimarrà per sempre oscura, poichè “nessuno ha avuto il coraggio di avvicinarla”, peccato, sarebbe stato carino, oltre che segno di grande modernità, chiederle “ascù,ma itta ci faisi tottu spollinca innoi?”*, insomma, qualche simpatica domanda avrebbe giovato all’immagine di Cagliari capitale del Mediterraneo, giovane, dinamica, libera. E, invece, no, tutti silenziosi, con gli ormoni e il cervello andati in vacanza in qualche posto molto, molto, molto lontano, in attesa di nuove esaltanti visioni, infatti “c’è chi giura che saranno in tanti ad appostarsi in attesa che ritorni a dare spettacolo”. Eh, già, perchè una donna in costume, al parco, non può che “dare spettacolo” tanto più che “si girava e si rigirava”, ed è sottinteso che lo facesse in onore dei maschi allupati mica per stare più comoda, per abbronzarsi le spalle, per gli affaracci suoi, no, no, altrimenti avrebbe indossato il burqa, ecchecavolo. Capita, quando la materia cerebrale va in ferie e, allora, qualcuno abbia il coraggio di farli tornare dalla vacanza quei benedetti cervelli , compresi quelli di qualche giornalista.
* trad. “ascolta, ma cosa ci fai tutta spogliata, qui?”
Questo è l’articolo:
Lei era alta, bionda, indossava un costume succinto. Ed era lì, sdraiata sull’erba del parco della Musica. Leggeva un libro pensando di non dare nell’occhio, ma forse passerà alla storia come la prima donna che a Cagliari, nella città del Poetto, prendeva la tintarella in pieno centro cittadino. Uno spot ideale per chi aveva progettato il parco, una risposta a chi la considera un’opera inutile. Fatto sta che la bionda del parco è stata vista da tutti, e gli operatori in tuta verde che lavoravano nella struttura non potevano fare a meno di osservarla in continuazione. Così come i molti passanti: si girava e si rigirava nell’erba, forse era una straniera che alloggiava nel vicino hotel ma nessuno ha avuto il coraggio di avvicinarla. Peccato, sarà per la prossima volta: e ora c’è chi giura che saranno in tanti ad appostarsi in attesa che ritorni a “dare spettacolo”.
Una Rossella qualunque.
29 NovRossella Urru , di Samugheo, è una cooperante del Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli in Algeria e circa un mese fa è stata rapita proprio in Algeria, da chi non si sa ancora bene. Come viene spiegato qui, il Comitato si occupa di aiuti umanitari, riabilitazione, sviluppo, ricerca applicata in 30 Paesi africani, latino americani, mediorientali, asiatici, dell’est europeo, insomma, si preoccupa di aiutare alcuni Paesi a crescere, e contribuisce a migliorare il dialogo tra gli abitanti del mondo, lo fa in modo pacifico. Non conosco i motivi che hanno spinto Rossella Urru a intraprendere quella strada, possono essere più o meno nobili, sono affari suoi, ma si tratta di una cittadina italiana che si impegna in qualcosa in cui crede e, forse, fa qualcosa di buono anche per l’Italia. Eppure, sul rapimento di Rossella, nel resto d’Italia, tutto tace, nessuna fiaccolata, nessun appello, nessun servizio al tg1, neanche due parole sui giornali, niente, a parte le iniziative provenienti dalla sua terra, la Sardegna, situata ai confini dell’impero. Mi è impossibile non pensare che quando i rapitori siamo noi, noi sardi, i riflettori si accendono su questa terra come se fosse uno stadio di calcio, mentre quando ad essere vittima di un rapimento è una Rossella qualunque di Samugheo, le lampadine costano sempre troppo.
Il senso delle donne per l’obbedienza .
7 GiuDove non è arrivato Masi, è arrivata lei, proprio Lei, la nuova direttrice della Rai, evidentemente messa nel posto giusto, al momento giusto, dalle persone giuste, non per garantire un’informazione libera ma per far dormire sonni più tranquilli al nostro aspirante piccolo imperatore. Lei, invece di manifestare indipendenza dal potere politico, dimostra piena riconoscenza, e conseguente obbedienza, al padrino che le garantisce un lavoro stabile, remunerativo e di prestigio. Niente di nuovo all’orizzonte. Il giornalista Santoro, con un programma di tre ore un giorno alla settimana per circa sei mesi all’anno, disturba le serate dell’unico politico al mondo (intendo mondo democratico e civile), al quale è concesso di mantenere il potere di governare un Paese, di essere uno dei più potenti imprenditori di quello stesso Stato, di controllare quasi tutti i mezzi di informazione dello stesso Stato? Ebbene, Santoro, il giornalista che pizzica, viene eliminato dal servizio pubblico, grazie ad una donna, obbediente. Tempi duri per i disobbedienti.
Santoro via dalla Rai
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2011/06/06/visualizza_new.html_840471817.html
Qui il commento di Aldo Grasso
Il senso delle donne per la decenza.
28 MagDaniela Melchiorre, Sottosegretario allo Sviluppo economico, ha presentato le dimissioni dall’incarico, in seguito alle offese urlate al mondo dal capo del governo (capo del governo!) nei confronti della magistratura italiana, uno dei tre poteri dello Stato (ancora stato di diritto, mi dispiace per l’aspirante imperatore). Queste sono, in parte, le motivazioni della sua scelta, secondo quanto riportato dall’ANSA: “non ho potuto far altro che constatare che non vi é, almeno per me, uno spazio per proseguire, o meglio avviare, un contributo effettivo all’attività governativa”, perché “qui la cosiddetta difesa fuori dal processo ha voluto raggiungere, al di là di ogni misura, l’apice mondiale“. Il leader dei Liberaldemocratici ammette che la giustizia italiana ha “diverse cose che non vanno” ma per il Paese le “urgenze” sono altre, come quelle economiche, e ad esse occorre dare il “primato”. “Ora però – si legge ancora nella lettera – si è superata la misura. Non è francamente accettabile che si giunga alle volgarità dei giorni passati e che si tenti la delegittimazione di quella che comunque è una funzione costituzionale dinnanzi a quella che è una delle autorità più importanti della terra“. Melchiorre ricorda poi “di essere un magistrato e di aver indossato con orgoglio e con onore la toga“, e questo la spinge “per coerenza” a dimettersi dall’incarico di sottosegretario.
Elisa Anzaldo, già inviata e ora (ex) conduttrice del tg1 della notte, ha chiesto al direttore del tg, Minzolini, di essere “sollevata dall’incarico di conduttrice del tg1”, con queste motivazioni:
Caro direttore, Ti chiedo di essere sollevata dall’incarico di conduttrice del tg 1 della notte. Ritengo non sia più possibile per me rappresentare un telegiornale che, secondo la mia opinione, ogni giorno rischia di violare i più elementari doveri dell’informazione pubblica: l’equilibrio, l’imparzialità, la correttezza, la completezza…
“Ancora ieri non abbiamo dato conto degli sviluppi dell’inchiesta Minetti- Fede- Mora. Domenica sera, 17 aprile, è stato “sfilato” alle 20 un pezzo pronto sui manifesti “Via le BR dalle procure” completo in ogni sua parte, intervista a Lassini, parere del sindaco Moratti e di Pisapia, questione autosospensione di Lassini dalle elezioni comunali.
“Nel titolo delle 20 dell’11 aprile si metteva insieme il rinvio a giudizio dell’ex segretario del Quirinale Gifuni con l’arresto del prefetto Ferrigno per reati sessuali,Qual è il criterio giornalistico adottato?”
“Non c’era notizia nei nostri titoli delle 20 del 6 aprile dell’apertura del processo Ruby a Mlano, Forse non è stata considerata una notizia?”
“Non si comprende perchè i telespettatori del tg1 non abbiano avuto notizia della proposta di modifica, da parte di un parlamentare, dell’articolo 1 della Costituzione. Perchè se si tratta di una non notizia tutti i quotidiani gli hanno dedicato l’apertura ?
Ed erano forse degne di due righe le critiche di un ministro, Galan, ad un altro ministro, Tremonti? Questione che ha reso necessario l’intervento del premier?
O perché abbiamo ignorato, nonostante fossero disponibili i mezzi, la nuova emergenza rifiuti a Napoli sino a quando il governo non ha nuovamente inviato l’esercito… allora si…
Non meritava una notizia, nel decreto dello sviluppo, la concessione delle spiagge per 90 anni?
E la notizia che il governo ha sollevato conflitto di attribuzione dei poteri alla Consulta per non avere la Procura di Milano considerato un legittimo impedimento la partecipazione del premier ad un consiglio dei ministri?
E l’arresto di due assessori leghisti per tangenti? Alle 20 niente.
E la chiusura delle indagini sull’inchiesta per i grandi eventi, con la richiesta di rinvio a giudizio per ‘ex capo della Protezione Civile. Per noi tre righe, per i giornali intere pagine”.
Credo siano due donne coraggiose che rischiano la carriera non per propri comportamenti inopportuni, magari inadeguati alla carica ricoperta, non per colpe professionali, ma per decenza, per dignità e correttezza. Aspettiamo che qualche uomo prenda esempio.
P.S. Il re è nudo.
(per la foto ringrazio un anonimo writer in terra sarda)
Dux condicio.
2 MarLa Rai, quella società che gestisce “in esclusiva il servizio pubblico radiotelevisivo italiano”, che è un po’ anche nostra, considerato il canone che ogni cittadino in possesso di una televisione è obbligato a versare per lei, ha deciso di sospendere alcuni programmi di approfondimento considerati “politici”, con il nobile scopo di garantire la par condicio tra i partecipanti alle prossime elezioni amministrative. Insomma, per evitare che qualche politico parli troppo e qualcun altro parli troppo poco, si è optato per la soluzione più facile, la soluzione dittatoriale, che a noi italiani ci piace assai, visti i nostri precedenti storici, sì, perché evidentemente, noi non siamo in grado di gestirla la democrazia e abbiamo bisogno di qualcuno che ci imponga un pensiero unico, di solito a nostro discapito, e ci faccia immergere ben bene in una finta realtà. Meglio tenere una giornalista tettona che nel suo grandioso programma di approfondimento pomeridiano dice cose deliranti come “non toccatemi Berlusconi, io lo adoooro”, e meglio tenere l’inguardabile programma dei pacchi, meglio tenere un telegiornale che, per esempio, spiega quale sia la moda dei ragazzi di oggi e dimentica di dirci che il Capo dello Stato ha annullato il suo incontro con l’ambasciatore italiano in Belgio perché risulterebbe coinvolto nella imbarazzante vicenda del senatore del pdl sospettato di essere stato eletto grazie ai voti della ‘ndrangheta. Meglio dire che Annozero e Ballarò sono faziosi, meglio non dire che l’approfondimento può riguardare anche avvenimenti non politici ma, che so, magari uno a caso dei veri problemi delle persone, come lavoro, salute, giustizia. Meglio non dire che, in realtà, la sospensione è un banale atto di prepotenza, una banale scivolata della democrazia, l’ennesima manifestazione della democratica dittatura che gli italiani hanno scelto. Viva l’Italia.
Calcio e libertà.
24 MagIeri, il telegiornale nazionale della tv nazionale italiana, più noto come messaggero del Potere (qualunque esso sia) ha dato ai cittadini italiani una notizia fondamentale, relativa ad uno Stato estero che, per puro caso, si trova nel territorio del loro Stato: si è concluso il Clericus cup, il campionato di calcio della Città del Vaticano, i giocatori erano tutti quanti preti e seminaristi e pare che anche l’allenatore della nazionale italiana sia andato ad assistere all’evento, forse alla ricerca di un giocatore, uno qualunque, da mettere in nazionale, pur di non infilare in squadra Cassano, I suppose. Se si pensa che lo Stato della Città del Vaticano, monarchia assoluta, ha circa 800 abitanti e si estende su una superficie di 0,44 kmq, praticamente, il mitico Campionato equivale ad un torneo di calcetto di una qualunque bidda (paese) d’Italia. Ora, all’interno del territorio italiano, abbiamo un altro Stato indipendente, la Serenissima Repubblica di San Marino, che si estende su una superficie di circa 61 kmq e ha circa 30.000 abitanti, è considerata la più antica repubblica del mondo ancora esistente ed il suo motto è Libertas – Libertà, agli ingressi della Serenissima c’è un’iscrizione che recita « Benvenuti nell’antica Terra della libertà », semplicemente meraviglioso. Mi sono informata sulle origini di San Marino e, secondo la tradizione, è stata fondata nel 301 da un certo Marino, fuggito alle persecuzioni dei cristiani, che si era rifugiato su un pezzo di terra di proprietà di una certa signora Felicissima che, poi, aveva donato la terra alla comunità in segno di riconoscenza verso Marino, santo, il quale aveva salvato la vita a suo figlio. Secondo la leggenda Marino, il santo, avrebbe pronunciato questa frase ai suoi seguaci: « Vi lascio liberi dall’uno e dall’altro uomo » intendendo liberi dal Papa e dall’Imperatore, e questo è il fondamento dell’indipendenza dei sammarinesi. Perché faccio tutto questo pistolotto? Per due semplici motivi: 1) voglio sapere com’è andato il campionato di calcio della Repubblica di San Marino; 2) ho, finalmente, capito a chi devo presentare la mia richiesta di asilo politico.
P.S. tutte le informazioni – compresa la foto della Statua della Libertà – le ho beccate su wikipedia, dal momento che ancora non ho visitato San Marino, ma confido nella Provvidenza.
Modi e modi.
7 AprSono italiana che più italiana non si può: voglio leggere e voglio sentire solo come va in Abruzzo, a che punto sono i soccorsi, come stanno le persone, come stanno i soccorritori, come stanno gli animali (anche loro hanno subito un trauma terribile e moltissimi, animali domestici o degli allevamenti, vagano disperati senza una meta) cosa possiamo fare, a chi rivolgerci, tutto, voglio sapere tutto e, se possibile, dare il mio contributo (in questo è stata molto utile Radio1, che ha svolto onestamente il suo ruolo di servizio pubblico). Voglio capire se i terremoti veramente possono essere previsti e voglio capire cosa si può fare in caso di una eventuale previsione. Voglio vedere la gente dare il meglio di sé, voglio anche vedere Silvio I che sta vicino alla gente, perché la gente ha bisogno anche di questo, ha bisogno di non sentirsi abbandonata. In queste situazioni terribili, gli uomini tirano fuori il meglio di sé e, purtroppo anche il peggio e io voglio spostare la mia attenzione sul meglio, la solidarietà, la bontà, la generosità delle persone mi stringe il cuore più di quanto la stupidità mi faccia arrabbiare. Voglio vedere il meglio ma il peggio (oltre al disastro, ovviamente) mi viene proposto in tutti i modi, il peggio sono gli sciacalli di ogni genere, persone che hanno acqua melmosa al posto del cervello, quelli che aspettano la notte per intrufolarsi tra le macerie delle case rase al suolo, rubare pezzi di vita e venderli per vincere il loro personale ambo al lotto. Oggi alla fine del tg1, dopo le immagini del dolore, della devastazione, degli sguardi assenti di persone che hanno perso tutto, la giornalista ha impiegato circa cinque minuti a dare il bollettino dello share guadagnato dallo stesso tg1 nella giornata di ieri, nei diversi orari del giorno, e del programma notturno Porta a Porta, cinque minuti a parlare di stronzate (perdonatemi ma è l’unico modo per definirle) a snocciolare uno squallido elenco che suonava più o meno così: “il tg delle 20.00, ora di massima disperazione per quegli sfigati di abruzzesi, ha fatto il picco dello share, mannaggia, ci fosse stata una scossa di 8.3 in diretta avremmo fatto anche di più, mannaggia a loro”. E mi sono chiesta se ci fosse una differenza tra questa sottospecie di giornalisti e gli sciacalli, la risposta ho quasi vergogna a darmela. Vergogna per loro.
Aprile dolce insonnia.
3 AprCon me, i proverbi non funzionano. Non ho ancora capito quale parte della saggezza popolare non si adatta a me (la “saggezza” o la parte “popolare”) comunque non funzionano. “Aprile dolce dormire” non sta funzionando, sarà a causa del jet lag (!!!) da ora legale; sarà che nell’ultima settimana ho fatto per due volte lo stesso incubo, rivivendo una situazione passata, assai claustrofobica; sarà che nel mio cervellino, insieme ai pesciolini rossi, nuotano delle idee in evoluzione; comunque il dolce dormire non sta funzionando. Chissà se anche il protagonista di questa notizia, che stava sulla prima pagina dell’ANSA di oggi, ha avuto problemi di dolce dormire o se, invece, sono i giornalisti che iniziano ad accusare sintomi di deficienza da insonnia, che li spinge a pubblicare cose assurde? Chissà…
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