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Baciamo le mani.

21 Ago

“Vittorio hai conquistato Roma, ora conquista il Paradiso”: il povero Vittorio dentro la bara, passato a miglior vita con il compito di conquistare l’Altro Mondo, era un mafioso, e il funerale del filmato si è svolto a Roma, non in uno sperduto paesino siciliano in mano ai clan mafiosi, proprio nella nostra capitale. Il video parla da solo, e fa male, ma a mio modestissimo parere, deve essere visto. Un po’ come quando si ha a che fare con una brutta ferita o con una brutta verità, bisogna guardarla in faccia, per capire e, se possibile, per guarire e migliorare. Sopratutto, per capire che se una cosa del genere è potuta accadere a Roma, e quindi se la mafia è arrivata ad espandersi oltre il proprio orticello, la responsabilità non è soltanto della politica, dei “politici” che siedono su qualche comoda poltrona, ma è di tutti noi che, a volte, preferiamo farci rubare la dignità, voltandoci dall’altra parte. Viva l’Italia.

Il business plan all’amatriciana.

17 Lug

_business-planChiunque voglia avviare qualsiasi tipo di attività, anche la più piccola, dalla vendita di peli incarniti alla manicure delle pulci d’acqua, sa che deve, DEVE, preparare un “business plan”. Lo dicono gli esperti, lo dicono gli imprenditori che ce l’hanno fatta, sopratutto lo dicono gli entrepreneurs di successo che hanno realizzato grandi progetti fuori dall’Italia (in rete trovate milioni di siti e blog di imprenditori-motivatori, primo fra tutti quel genio di Richard Branson). Devi studiare il mercato, devi capire cosa vuole la gente, devi capire cosa puoi offrire al mercato, quali sono le tue risorse, devi credere in te stesso e nella possibilità di farlo. Studi-lavori-credi-ottieni: un bellissimo messaggio. Viva viva il business plan. Però, va detto, ‘sto benedetto business plan va calibrato sulla base dell’area geografica di residenza dell’aspirante imprenditore o lavoratore o professionista. Per esempio, se per uno strano gioco di congiunzioni astrali, di karma incrociati, di decisioni universali, uno si dovesse trovare ad operare in Italia e, sempre per bizzarri allineamenti di Marte/Plutone/Venere, ad avere a che fare con delle Entità misteriose chiamate pubbliche amministrazioni, per esempio in Sardegna, be’, il business plan, andrebbe studiato per benino.

Biz Plan

Nel caso, credo sia giusto  fornirvi qualche utile suggerimento, ok, andiamo con ordine:

Dati dell’imprenditore: specializzato in manicure e massaggi relax per pulci d’acqua.

Descrizione del progetto: realizzare una grande spa nei pressi delle Terme di Acquaferma, dove ospitare milioni di pulci d’acqua, provenienti da tutte le parti del mondo, che intendono rilassarsi con un buon massaggio.

Analisi di mercato: non ci sono concorrenti, le pulci d’acqua abbondano e vogliono rilassarsi.

Strategia di marketing: conoscere un assessore, meglio due, del Comune di Acquaferma, preferibilmente il Sindaco, anzi, puntare principalmente al Sindaco, invitarlo a pranzo, fargli trovare almeno due maialetti arrosto, ma vanno bene anche il capretto o il cinghiale e gli uccellini di frodo, garantirgli la partecipazione a successivi appalti importantissimi, come la vendita dei peli incarniti agli orsi della Tanzania, o la coltivazione di nani da giardino destinati al mercato asiatico, ordinare un buon Nepente.

Previsioni economico-finanziarie: minimo 2 maialetti, 2 capretti, 3 kg di uccellini, 1 bottiglia di Nepente, poi si vedrà.

Fondi di copertura investimenti: fondi da precedenti appalti concordati, o finanziamenti a fondo perduto molto agevolati dal vino rosso.

Stato patrimoniale, conto economico: tanta roba.

Flussi di cassa: e devo anche rispondere?

Io vi ho avvisato, ora non siate pigri, create il vostro business plan.

 

Richard, leggi e impara.

 

Test psicologico: i “se” dello sgomento.

25 Gen

Se nel tuo Paese l’opposizione è fatta dai vescovi e questa cosa ti crea sgomento;

se, sempre nel tuo Paese, un politico condannato per aver favorito i mafiosi (cioè quegli onesti lavoratori che vivono prendendo una quota mensile dei guadagni altrui; vendendo droghe ai disperati; eliminando fisicamente gli antipatici; sciogliendo bambini nell’acido dopo averli rapiti, torturati e uccisi; sotterrando sotto pascoli erbosi veleni di ogni genere; e via elencando) diventa un povero agnello sacrificale e un esempio di dignità e anche questa cosa ti lascia sgomento;

se il tuo capo del governo ha un impero economico che comprende i giornali e le televisioni che ti danno le notizie e tu sei sgomento da molti anni;

se un partito dell’opposizione al governo di cui sopra, è felice solo quando annaspa, tramortito dalle guerre interne tra dirigenti e tu sei sgomento;

se per una donna fare carriera significa prostituirsi, con la benedizione di mamma e papà e questa cosa ti lascia sgomento perché, se sei donna, pensi di potercela fare anche senza un vecchio porco a pagamento e, se sei genitore, preferiresti che tua figlia non finisse tra le mani del suddetto vecchietto;

se il modo migliore per trovare un lavoro e garantirsi uno stipendio dignitoso è quello di andare a farsi impallinare in un Paese sperduto dell’Asia, che ha un nome vagamente somigliante ad Affanculistan e tu sei sgomento;

in tutti quei casi, caro lettore sgomento, rilassati, stai seduto, ti devo dare una notizia: tu, insieme a quelli sgomenti come te, appartieni ad un piccolo gruppo di sopravvissuti allo sterminio della razza italiana pensante, avvenuto anni fa, ad opera di un manipolo di conquistatori provenienti dal pianeta Xyz65. Alcuni di Loro sono rimasti tra noi ma sentono nostalgia di casa e, soprattutto, nel pianeta Xyz65 sentono la loro mancanza, perciò stanno organizzando un bus navetta per venire  riprenderseli, è solo questione di tempo, pazienta e mantieni il segreto e sii gnocca, così non ti notano.

Una dei nove milioni.

16 Nov

Ebbene, anch’io ho contribuito a sbancare l’auditel per “Vieni via con me”, il programma di Fazio e Saviano, programma che, tra l’altro, non avevo ancora visto. Mi è piaciuto, nonostante la faccetta da bimbo finto modesto di Fabio Fazio, e ammetto che il racconto di Saviano sulle origini di mafia, camorra e ‘ndrangheta, e di tutti gli strascichi odierni, compresa la creazione di un nuovo centro di potere a Milano, mi ha trattenuta davanti alla tv. Poi, poi, è arrivato quello che è stato preannunciato come il momento cruciale del programma: Bersani e Fini davanti al microfono a leggere i valori della destra e della sinistra, ha iniziato Bersani, leader del PD il quale, con il suo solito fare da uomo che non dice nulla anche se dice qualcosa, ha letto una frase che, più o meno, diceva così “dove ci sono i deboli, lì è la sinistra”, in un secondo, o forse due, ho provato a ricordare le epiche battaglie del PD a favore dei deboli, o almeno le prese di posizione sui diritti civili e a quel punto, all’improvviso, senza che me ne rendessi conto, è arrivato il momento clou della trasmissione: lo schermo è diventato tutto nero, la mia zampa, inconsapevolmente, aveva premuto off sul telecomando, ormai sa già cosa fare in casi del genere.

http://www.corriere.it/politica/10_novembre_16/fazio-saviano-bersani-fini-record-ascolti_643d6d60-f163-11df-8c4b-00144f02aabc.shtml

Suvvia, diamo una mano al racket.

8 Feb

L’associazione S.O.S. Racket e Usura aveva come finalità quella di “offrire un aiuto concreto alle vittime dell’usura, ma intende allargare il suo campo di azione a tutti quei soggetti vittime del racket e di varie forme di criminalità organizzata”. Aveva. Prima del 7 febbraio scorso, quando il consiglio direttivo ha deciso di sciogliere l’Associazione, in seguito all’ennesimo attentato subito dal Presidente Frediano Manzi e da altri soci, senza nessun aiuto da parte delle istituzioni. Tra le ultime azioni dell’associazione, per esempio, la segnalazione del racket degli alloggi popolari a Milano, dove la criminalità organizzata ha preso il posto dello Stato nella distribuzione delle case. Ma siamo in Italia e in Italia le cose funzionano così, fino a quando parli e scrivi di racket, usura, criminalità organizzata e sei innocuo, sei un bravo ragazzo, quando inizi a fare qualcosa di concreto per combattere quella cultura delinquenziale, sei da ignorare e se, hai visto mai, in quella guerra contro il mal costume, ci rimetti la pelle, diventi automaticamente un eroe, da commemorare in Senato. Perciò, pur essendo una sconfitta, non posso che apprezzare la scelta dei soci di S.O.S. Racket, perché non abbiamo bisogno di eroi, non abbiamo bisogno di commemorazioni finte, abbiamo bisogno di gente che faccia il proprio dovere, di istituzioni che non si limitino a gonfiare il petto mentre affermano “noi siamo il Governo che più di tutti ha combattuto la mafia e la criminalità organizzata” quando, invece, la mafia diventa l’azienda più ricca del Paese (cliccando dovreste accedere alla sintesi del XII Rapporto SOS Impresa, nel quale si sostiene che il fatturato della mafia raggiunge quota 135 miliardi e gli imprenditori subiscono 1300 reati al giorno) e, in certi paesi, conta più dello Stato. Viva l’Italia.

Malintesi.

25 Gen

Giornalista del tg nazionale: «il senatore dell’UDC Salvatore Cuffaro, ex governatore della Sicilia, è stato condannato dalla Corte d’Appello a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato, per aver agevolato Cosa nostra etc., il senatore ha dichiarato che si dimetterà da tutte le cariche…».

Cittadina fiduciosa ma frettolosa « bene! Finalmente uno che si dimette, per ridare un briciolo di credibilità alle istituzioni, un ottimo segno di decenza per tutti i cittadini, era ora, bla, bla, bla».

Giornalista tg «..che si dimetterà da tutte le cariche ricoperte all’interno dell’UDC»

Cittadina senza parole «…».

Coincidenze.

2 Gen
La mafia uccide il vostro silenzio pure

La mafia uccide il vostro silenzio pure

La vita è fatta di coincidenze, talvolta coincidenze fortunate. Si potrebbero fare tanti esempi ma, volendo prendere il primo caso che mi viene in mente, vorrei soffermarmi sulla fortunata coincidenza capitata ad un tale Giuseppe from Palermo baciamolemani, nel periodo pre-natalizio, quello in cui tutti siamo più buoni: il signor Giuseppe from Palermo si trova in carcere per scontare una pena all’ergastolo, rafforzata dall’applicazione del durissimo regime previsto dall’art. 41 bis della legge sull’ordinamento penitenziario, che prevede la sospensione delle normali regole di trattamento dei detenuti, in casi eccezionali. Insomma, il signor Giuseppe from Palermo, evidentemente, l’aveva combinata grossa. Comunque, lo scorso mese di settembre, l’avvocato del signor Giuseppe from Palermo baciamolemani, chiese al giudice un’attenuazione del regime del 41 bis, in modo da permettere al proprio di cliente di trascorrere l’ora d’aria con gli altri detenuti, chiedere è lecito, rispondere è educato perciò il giudice, dopo circa due mesi, ha risposto che la cosa si poteva fare. Embè? E dov’è la coincidenza fortunata? Dunque, il signor Giuseppe baciamolemani from Palermo ed il suo caro fratello, qualche anno fa, tra i vari omicidi organizzati, decisero che era giunto il momento di eliminare fisicamente tale signor Giuseppe Puglisi from Palermo, di professione prete, imponendogli un bell’isolamento notturno e diurno permanente, una sorte di 41 bis definitivo e perenne, perché così avevano deciso loro, giudici supremi della vita altrui. Per l’esecuzione della pena si servirono della professionalità del signor Gaspare Spatuzza, di professione sicario, il quale uccise don Puglisi nel giorno del suo compleanno, la massima espressione del senso dell’onore tipica dei mafiosi moderni, uccidere un prete solo e disarmato nel giorno del suo compleanno. Dunque, la coincidenza. Il signor Spatuzza qualche tempo fa ha iniziato a collaborare con i magistrati, e ha rivelato diversi retroscena sulla strage di via D’Amelio, nella quale venne ucciso il giudice Borsellino, e sui legami tra mafia e Stato, naturalmente da provare. Qualche mese fa, il nostro Spatuzza fece delle dichiarazioni sconcertanti e molto preoccupanti su possibili rapporti tra l’attuale Capo del Governo, per il tramite di un suo collaboratore nonché senatore della Repubblica, e la mafia, in particolare i fratelli Gravina, e dichiarò che una conferma di tali rapporti avrebbero potuto darla i fratelli in questione. Ovviamente, in pochi hanno creduto alle parole di un ex sicario pentito, e ovviamente, per seconda cosa (la prima è stata arrestare qualche mafiosetto di quartiere) hanno chiesto delucidazioni ai fratelli, il signor Filippo Graviano ha negato qualunque lontano, anche immaginario, collegamento con gli uomini dello Stato, mentre il signor Giuseppe from Palermo baciamolemani, a causa delle precarie condizioni di salute, ha preferito non rispondere ai giudici, chiedere è educato ma se non si sta bene, d’altra parte, si può anche essere un po’ maleducati, però, ecco la coincidenza fortunata, proprio nei giorni in cui il fratello parlava negando e lui stava poco bene, è giunta la risposta alla richiesta: finalmente potrà passeggiare all’aria aperta, mentre tutte le sue vittime passeggiano negli eterni giardini dove lui li ha spediti troppo prematuramente. Mi sembra opportuno lasciarvi qualche dichiarazione delle persone coinvolte: «Da dieci anni ho messo la legalità al primo posto nella scala dei miei valori» ha anche detto Filippo Graviano. Parole che hanno colpito molto Dell’Utri. «Sono meravigliato della dignità e della compostezza di questo signore. Nel guardarlo ho avuto l’impressione di dignità da parte di uno che si trova in carcere e ha delle sofferenze» ha spiegato il senatore, dopo la conclusione della deposizione del boss. «A differenza dell’impressione che mi ha fatto Spatuzza, mi è parso di vedere dalle parole di Filippo Graviano il segno di un percorso di ravvedimento» ha aggiunto Dell’Utri. «Una grande attesa, e oggi tutto questo si è sgonfiato si è annullato – ha detto poi il senatore del Pdl nel corso de Il Fatto del giorno-. È rimasto lo sputtanamento del Paese, dell’Italia, del governo, il tentativo di coinvolgere Berlusconi in una cosa indegna». Una cosa indegna. Viva l’Italia.

(la foto l’ho trovata qui )

L’amico è.

2 Lug

Io ho il cuore tenero, perdincibacco, con me i film o i libri strappalacrime non funzionano, perché le lacrime non me le devono strappare, scendono già con il trailer; e non parliamo, poi, delle storie vere, quelle d’amore o di grandi amicizie quelle, per esempio, in cui l’amico non dividerebbe una montagna ma andrebbe a piedi forse fino a Bologna per un amico in più, per un amico in piùùù (scusate, mi si è aperto il file con le canzoni di Cocciante, è il caldo). Mi commuovo. Ecco perché quando ho letto la lettera accorata di Maz, ossia il giudice della Corte Costituzionale Luigi Mazzella, dedicata all’amico Silvio I, mi sono commossa, e ho trattenuto a stento le lacrime, già alla prima frase “caro Silvio, siamo oggetto di barbarie ma ti inviterò ancora a cena”. Io non posso, non posso, non posso leggere queste cose, a me la devozione, l’amicizia vera, disinteressata, profonda, smuove qualcosa, qualcosa nel cuore e, qualche volta, pure qualcosa nello stomaco e, a volte, addirittura qualcosa nell’intestino tenue, mi commuove. L’amico Mazzella, il prossimo mese di ottobre, dovrebbe decidere insieme ad altri giudici della Corte sulla legittimità costituzionale del lodo Alfano, quindi dovrebbe prendere il benedetto lodo (quello che garantisce l’immunità totale&globale alle prime quattro cariche dello Stato, e sospende tutti gli eventuali processi, per tutta la durata del mandato) prendere la Costituzione e vedere se i due testi possono andare d’accordo oppure no e, nel caso, eventualmente, dichiarare incostituzionale il lodo e non dichiarare la Costituzione alfanamente illegittima. Ma questo è un particolare, che non fa commuovere nessuno. La cosa che mi ha smosso l’intestino tenue è l’amicizia, infatti, è solo per amicizia che Luigi Mazzella ha invitato a casa sua, per una cena tra amici, un altro giudice della Corte, il ministro Alfano, il sottosegretario Letta, i presidenti delle commissioni Affari costituzionali della Camera, e Lui, Silvio I, si tratta di amicizia e amore comune per la Costituzione, s’intende. Mi commuove questa amicizia che va oltre la decenza, oltre il ciarpame senza pudore, oltre le regole del diritto che valgono per tutti i giudici “normali” (quelle che, in casi simili, fanno sì che si astengano, o vengano ricusati, per esempio) mi commuove leggere la risposta del giudice a chi gli chiede se, forse, magari, chissà, cenare con il creatore e con il destinatario del lodo, magari, poco, poco, potrebbe essere inopportuno, potrebbe far dubitare dell’imparzialità del giudice, “non credo che io, da individuo privato, debba dar conto delle cene che faccio. In casa mia invito chi voglio e parlo di quello che voglio”, punto e basta. Solo l’amicizia conta, in questo mondo vile e cinico, dove anche una cena innocente, du spaghi e ‘na coscetta di pollo, con una sola domestica (“una sola, come tu sai, caro Silvio”) diventa il pretesto per massacrare una povera vittima. Ecco, io a questo punto, non riesco a trattenermi.

(la canzone dice tante verità: “un vero amico è anche bugiardo”, la dedico ai due amici)