Mia diletta rospetta

Mia diletta rospetta,                                                                                              

già immagino la tua espressione stupita, quando leggerai questa mia.

So di essere una terribile canaglia che adora sorprenderti, vedere il tuo viso illuminarsi e arrossire, lasciarti ammutolita. Lo so, ma è più forte di me…guardare quel sorriso imbarazzato, scoprirti senza parole (tu ne hai sempre un sacco pieno zeppo) fissare il tuo sguardo smarrito, mi dà una folle sensazione di piacere, alla quale non posso rinunciare! Si provano così poche emozioni nella vita, lasciami giocare…

Un ragazzino che conosco mi ha ordinato di scriverti, e non ho saputo disobbedirgli, sai quanto possono essere eccessivi i ragazzini: se non ti avessi scritto si sarebbe offeso a morte, e io non sono così crudele. Mi ha ordinato di comunicarti cosa pensa di te quindi, se qualcosa di ciò che leggerai turberà il tuo cuore, non odiare me, sono solo un ambasciatore senza colpe.

Il ragazzino ti detesta. Ebbene sì, cara rospetta, detesta ogni singola molecola del tuo essere, ogni neo del tuo corpo, il tuo odore, i tuoi occhi, il sorriso che all’improvviso esplode sul tuo volto e, finanche, i tuoi capelli. Non sono parole piacevoli da leggere, per un’orgogliosa rospetta, ma i ragazzini non perdonano, quando provano un sentimento devono comunicarlo, e lo fanno senza falsi pudori, senza mezze parole.

Ti detesta da sempre, dal giorno in cui sei capitata sulla sua strada, perché, così mi ha confessato, proprio da quel momento è diventato un ragazzino e la sua esistenza ha imboccato un sentiero nuovo: pian piano, l’inverno è diventato meno cupo, la pioggia ha portato allegria, le nuvole si sono trasformate in soffici cuscini e la notte ha smesso di fare paura. Forse è stato solo un caso, però, il tuo arrivo ha coinciso con la trasformazione dell’uomo e l’arrivo del ragazzino.

Penserai che non sono dei buoni motivi per odiare una persona, vero? Potresti avere ragione ma, ancora, non conosci le altre motivazioni. Per esempio, non sai che, da quando ti ha conosciuta, ogni tanto, se vede quel sorriso o sente i tuoi passi, il ragazzino perde l’equilibrio, fa un bel tuffo nell’ignoto e non sa più come risalire! Non sai che, da quando sei entrata nella sua vita, ha scoperto il fascino crudele dell’attesa, la speranza mescolata all’ansia di vederti, raccontarti di sé, sfiorare la tua mano, baciare le tue labbra. Ah! Quanto è stata lunga l’attesa per quel dolcissimo, indimenticabile bacio…

Ora puoi comprendere il suo astio? Puoi comprendere quanto sia difficile, per uno che è diventato ragazzino solo da vecchio, rimanere in apnea alla vista di un sorriso? Sicuramente, non ricordi quanto è stato doloroso venire alla luce, ma il ragazzino mi assicura che la sensazione è la stessa:  proprio quando lui si preparava all’idea di concludere la vecchia vita, nel liquido tiepido delle sue certezze, è arrivata la tua brezza a riempirgli i polmoni. Che dolore! Che confusione!

Ma tu non puoi capire, per te è normale tuffarsi nell’ignoto e sguazzare nel mare delle emozioni, proprio come fai adesso che sono accanto a te, vedo quel sorriso imbarazzato incorniciato dalla pelle rosata, e il ragazzino inizia a perdere l’equilibrio per tuffarsi nel blu infinito del Paradiso.

 

Ormai tuo,

C.

4 Risposte to “Mia diletta rospetta”

  1. Francesco 14 febbraio 2012 a 9:04 PM #

    BELLISSIMA!!! :-)))

    • lagiraffa 14 febbraio 2012 a 10:37 PM #

      Grazie! 😉

  2. Gibran 15 aprile 2012 a 7:41 am #

    Sono rimasta di sale,sei così brava a scrivere che alle volte devo rileggere per capire meglio il concetto.
    Ciao Giraffa buona domenica.

    • lagiraffa 15 aprile 2012 a 10:33 PM #

      grazie Gibran, ma sei troppo gentile.. 🙂 buona settimana!

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