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La mamma è l’assassina? Evviva.

12 Dic

Quando un bambino, qualsiasi bambino ovunque nel mondo, muore, le uniche parole adatte sono quelle che non si dicono. Perché davanti alle cose inspiegabili e giganti della vita, si può solo tacere. Quando un bambino viene ucciso, invece, ci sentiamo tutti autorizzati a parlare, ad accusare con ferocia, a condannare velocemente e senza un processo, la prima persona con quella faccia un po’ così, con quell’espressione da assassino che finge di non esserlo, con quell’atteggiamento finto disperato, come quello di una madre che “non può non essere l’assassina del piccolo Loris”.  E tutti a festeggiare per una madre indagata per omicidio, festeggiare per aver avuto ragione, perché “l’avevamo detto noi giornalisti che quella fingeva di essere una santarellina”, con un assurdo e spietato compiacimento che stona terribilmente con la gravità di un’accusa devastante, sia che alla fine risulti fondata o meno. E per l’ennesima volta, i processi vengono fatti dalla stampa, giudice supremo del bene e del male, incapace di autolimitarsi. Viva l’Italia.

Com’è bello far la fame da Trieste in giù.

17 Giu

due briciole di civraxiuDa qualche anno, sono iscritta alla rete di LinkedIn, una sorta di social network dedicato al lavoro, per “lo sviluppo di contatti professionali”, pare sia utile. Al momento, non conosco nessuno che abbia trovato lavoro o incrementato la propria attività tramite quel sito e mi pare simile ai vecchio ufficio di collocamento, al quale ti iscrivevi inutilmente, poiché le assunzioni avvenivano sempre e comunque tramite conoscenza, diretta o indiretta, del datore di lavoro (non voglio scrivere dell’Agenzia del lavoro, ho una salute da tutelare). Però, diciamo che sono tutte delle belle invenzioni che, oltre a dare lavoro a chi le gestisce, alimentano l’illusione di un miracolo lavorativo/professionale e danno, comunque, la sensazione, a chi si iscrive, di non perdere tempo, anzi, di fare marketing di sé stessi etc.. Be’, anche l’autoconsolazione è importante. LinkedIn, tra la varie cose, ti avvisa se qualcuno, appartenente alla tua rete, aggiorna il proprio profilo, se aggiunge delle competenze, se instaura nuovi contatti. E così, qualche giorno fa, sono stata informata del fatto che una mia conoscente, che non vive in Sardegna, dove la penuria di lavoro ce la mangiamo a colazione, a pranzo, a cena e pure a merenda, ma in una regione della lussureggiante Padania, ha aggiunto una nuova, recentissima competenza. E va be’, questa vive in Padania, è laureata, con master e titoli, quasi quasi neanche leggo la nuova competenza, lo so già, sarà qualche attività fighissima, qualche incarico mitico, che leggo a fare? E invece, sono curiosa, leggo: la mia “amica” ha trovato un lavoro, retribuito e sicuramente più remunerativo del mio, e pure del suo precedente. Che lavoro? Cameriera, in un ristorante. Mi sono commossa. Perché? Perché una cameriera, attualmente, porta a casa uno stipendio che un professionista, giovane, sogna solo nelle notti migliori, quelle in cui ha preso il gastroprotettore. Eh già, perché nella nostra bella Italia, sempre più Paese delle ingiustizie sociali, si parla, giustamente, di operai, cassintegrati, disoccupati, licenziati, si pensa a tutelarli nel miglior modo possibile, per farli “arrivare alla fine del mese”, ma non si parla mai, mai, mai dei professionisti, soprattutto giovani ma non solo, che alla fine del mese non ci arrivano, non hanno tutele previdenziali (e per averle devono dare il sangue agli enti previdenziali privati) non hanno indennità di malattia, tantomeno ferie retribuite, troppo spesso non ricevono alcun compenso per il lavoro svolto, non posso svolgere altre attività e, preferibilmente, non devono lamentarsi, ne andrebbe del decoro dell’intera categoria alla quale appartengono. La situazione viene spiegata, in parte, in un approfondimento pubblicato sul Corriere della Sera di qualche giorno fa, rende un po’ l’idea della situazione ma, c’è da scommetterci, sarà stato ignorato da chi ha potere decisionale in questo Paese e, nemmeno spreco i soldi della scommessa, sarà stato letto con una certa soddisfazione dalla vera casta. W l’Italia.

Corriere della Sera 14 giugno 2013

(la vignetta è di Tullio Boi  o Brulliotoi)

Il dolce tepore dell’anarchia.

4 Mar

metto la testa a posto e divento anarchicaIl papa si è dimesso, il trono di Pietro è momentaneamente libero, e che fanno gli italiani? Si disperano? Urlano? Piangono? No, gli italiani sorridono, sentono un brivido di libertà che li attraversa sottopelle, ringraziano il papa, si complimentano con lui, e vanno avanti come prima, meglio di prima.

Il governo attuale sta per andare in pensione, le elezioni non ci hanno detto bene chi dovrà sostituirlo, si preannuncia un periodo di vacanza (vacanza!!) forse chiameranno un supplente preso dagli elenchi di chi ha fatto il concorsone, o forse ci manderanno in gita, e noi che facciamo? Attraversati dal solito brivido sottopelle, con il ghigno degli scolari che preparano il rospo per il supplente, sorridiamo, incassiamo e andiamo avanti, come prima, meglio di prima.

In fondo, siamo solo degli anarchici?

Le sogliole sono la chiave di tutto.

15 Feb

sogliola«E se diventasse senatrice?» «Farò da portavoce ai miei elettori: se mi chiederanno di proporre una legge per rendere le sogliole meno piatte, lo farò».

Ok, per ora lasciamo in pace le sogliole e la loro ingrassatrice, veniamo al dunque, alle imminenti elezioni di fine febbraio. Posto che, ormai, non mi sento rappresentata da nessun partito e da nessun candidato, e che neanche con una maschera antigas potrei votarli, a questo punto, il mio problema non è più il “voto utile” ma la “protesta utile”. La mia unica arma di protesta da elettrice è la scheda bianca, significa che vado a votare, non me ne frego, non vado al mare, non vado a sciare, non mi faccio la ceretta, no, vado al seggio, mi costringo talvolta a vedere i sorrisi dei candidati, entro in cabina e comunico, lasciando la scheda in bianco, “siete invotabili, andate a casa tutti”. È chiaro che un gesto del genere, una protesta solitaria o di pochi ha ben poco valore o meglio ha ben poca influenza sui giochi elettorali e sulla politica ma se fossimo in milioni a farlo, be’, allora, si potrebbe iniziare una bella rivoluzione pacifica. Ma i tempi della rivoluzione pacifica a colpi di scheda bianca sono piuttosto lunghi, me ne rendo conto (:-D ) perciò il primo passo è quello di capire quale protesta elettorale possa essere più utile per l’inizio di un cambiamento positivo nella nostra politica, che ci permetta di liberarci da partiti sempre più simili a club esclusivi dove si entra per successione ereditaria, per cooptazione, per simpatia del capo, e che continuano a fare, sempre e soltanto, i propri interessi. E, secondo il mio ragionamento, questo l’unica alternativa alla scheda bianca, dovrebbe essere quello di votare un partito che rompa con i vecchi schemi politici, che abbia un programma nel quale, anche un pochino, mi rispecchio, portato avanti da persone oneste, in buona fede e che sappiano (almeno un pochino!) di cosa stanno parlando. Bene, quindi, il passo successivo è lo sguardo ai nuovi partiti e movimenti, alle facce nuove, di quelli che ancora non sanno cosa vuol dire scaldare la poltroncina, e le uniche novità significative sono Rivoluzione civile (il partito che fa capo ad Antonio Ingroia) e Movimento 5 Stelle (Beppe Grillo).

E così, continuo nella scelta della protesta utile, valutando le due proposte.
Prendo in considerazione il partito di Ingroia ma sorge subito un ostacolo: io ho un limite, e cioè non riesco ad accettare un magistrato in politica. A mio modestissimo parere, il fatto che un magistrato si candidi mette seriamente in discussione la base della nostra democrazia, ossia la separazione dei poteri dello Stato, quindi rappresenta un potenziale pericolo per la nostra convivenza civile, mi stupisco che si discuta di conflitto di interessi solo quando sono in ballo interessi di un privato, imprenditore o altro, e non quando sono coinvolti interessi pubblici di altissimo livello come la giustizia, l’indipendenza, la neutralità, l’autonomia dei magistrati, e, appunto, la separazione dei poteri. Niente da fare, Ingroia non fa al caso mio.

E allora, arrivo al Movimento 5 stelle: come ho scritto anche nel blog dell’amico Franz (tra i commenti a questo suo post)  il movimento è veramente nuovo rispetto a tutti i partiti, ed è l’unico per il quale potrei rinunciare al mio voto di protesta con scheda bianca, apprezzo il fatto che ci sia un’apertura a tutti i cittadini che hanno voglia di impegnarsi, sebbene pure il M5S mi lasci, per certi versi, perplessa. Per esempio, dalle mie parti, i candidati attuali quasi mai hanno preso posizione o comunque esternato le proprie opinioni su fatti locali molto rilevanti, non so se per paura di allontanarsi dalla linea del movimento o, semplicemente, per mancanza di idee al riguardo, ma questo non aiuta gli elettori che vorrebbero da un nuovo movimento un po’ di concretezza in più rispetto a tutti gli altri partiti. Però, anche in altre parti d’Italia si è talvolta presentato lo stesso problema, ho letto cose che voi italiani eravate abituati a sentire solo dalla bocca di Scajola e invece.. e invece, torniamo alla sogliola: «E se diventasse senatrice?» «Farò da portavoce ai miei elettori: se mi chiederanno di proporre una legge per rendere le sogliole meno piatte, lo farò», parola di Milena Bertagnin, la candidata del Movimento 5 Stelle a Rovereto*. Ora, posto che con le mie orecchie ho sentito lo stesso Grillo, in un’intervista a Radio MonteCarlo, ammettere che, in caso di vittoria sarebbero in difficoltà, e posto che il compito di un “eletto” non è quello di eseguire qualunque ordine arrivi dagli elettori, il voto al M5S, per ora, potrebbe essere, appunto, un voto di protesta o di opposizione, ma mi chiedo, molto sinceramente: ha senso una protesta del genere?

* la notizia è apparsa sul quotidiano Trentino domenica 10 FEBBRAIO 2013.

Ecce homo.

12 Feb

Affascinata dalle imprevedibili conseguenze del libero arbitrio.

Cantate inni al Signore.

11 Feb

Farfalla e gabbiaSul fatto che gli uomini venuti dopo Gesù abbiano talvolta interpretato male il suo messaggio, soprattutto nella parte che riguarda le donne, è ormai risaputo. Per molti dei nostri fratelli – uomini di Chiesa, la donna rimane un essere sporco ed immondo, per il semplice fatto, probabilmente, che ad alcuni di loro la sola visione di una donna manda in confusione gli ormoni e, allora, ecco il demonio con tette e sottana, causa del peccato originale. Ma a questo siamo abituati e pure i nostri uomini di chiesa dai tempi dell’Inquisizione hanno fatto un po’ di strada e hanno dovuto abituarsi alle maniche corte dei nostri abiti, ai capelli non velati, alla nostra libertà di espressione, è stata dura ma ce l’hanno fatta, sebbene la donna rimanga per molti, ma per fortuna non per tutti, uomini di Chiesa, una figlia indegna del Creatore.  Non se la passano meglio, d’altra parte, le donne che hanno a che fare con i rabbini ultraortodossi israeliani, uomini che, evidentemente, hanno ormoni abbastanza scombussolati e non pacificati, e così se i musulmani più intransigenti risolvono il problema “tentazione” rinchiudendo le donne in un saio integrale, gli ortodossi risolvono con una serie di prescrizioni- limitazioni- vessazioni- nei confronti delle donne. Qualche giorno fa, una ragazzina di diciassette anni, Ofir Ben-Shetreet, che ancora va alle scuole superiori, è stata severamente ripresa dalla comunità nella quale vive perché ha osato l’inosabile: ha cantato davanti ad una platea di uomini, si trattava in realtà di una platea mista, dal momento che la ragazza partecipava ad un talent di quelli che vediamo tutti i giorni in tv, ma la presenza di uomini è stata determinante, poiché le donne non devono far uscire dalla propria bocca (si potrà dire bocca? O meglio, si potrà nominare la bocca di una donna?Mmmmmhhh, dubito) dei suoni melodiosi davanti agli uomini perché loro, poveri, si turbano, l’ormone non capisce più niente e poi sono guai. Fortunatamente per lei,  la giovane cantante, indossava un abito che copriva gomiti e ginocchia (notoriamente, armi utilizzate da millenni dalle donne al solo scopo di sedurre gli uomini) altrimenti, immagino, avrebbero trovato un modo più efficace per punirla che non la semplice sospensione dalla scuola.

Eppure, in altre occasioni, le donne hanno cantato in presenza di parecchi uomini:

Allora Maria, la profetessa, sorella di Aronne, prese in mano un timpano: dietro a lei uscirono le donne con i timpani, formando cori di danze.

Maria fece loro cantare il ritornello:

«Cantate al Signore

perché ha mirabilmente trionfato:

ha gettato in mare

cavallo e cavaliere!».

(Esodo 15:20-21)

Canta Ofir, canta!

La iattura di nascere donna in Italia (ma meno male che c’è il PD).

31 Gen

In periodo di campagna elettorale, le donne italiane, come del resto i giovani italiani, i pensionati italiani, le famiglie italiane, i lavoratori italiani, i disoccupati italiani, si trasformano, nei discorsi della propaganda, in panda in via d’estinzione, da difendere con la promessa di abbondante bambù, di ameni luoghi dove riprodursi serenamente ed allevare la prole spensieratamente, di essere panda liberi, etc. etc. “perchè oggi, in Italia, per una donna non è mica facile” (sapessi com’era facile al tempo di mia nonna) come ci racconta lo spot del pd (dovete aspettare il minuto 0:32, dopo aver perso i sensi per eccesso di zuccheri causato dallo spot del bacio). Parole, parole, parole.

Peccato che la propaganda non sia seguita dal rispetto per le donne, per tutte le donne, qualunque attività svolgano, proprio da parte di una donna, parlamentare del pd, meglio nota per far proteggere il proprio carrello della spesa dagli uomini della scorta pagati con i soldi degli italiani, lusso (?) che una donna “normale” non potrebbe e nemmeno vorrebbe permettersi. Dovrebbe essere questo il valore aggiunto di un parlamentare?

Sardegna, pattumiera elettorale dell’Impero.

19 Gen

pattumieraIn Sardegna, la raccolta differenziata funziona, magari non riusciamo ancora a raggiungere gli obiettivi stellari del 100% ma, tutto sommato, va bene. Probabilmente, ciò è dovuto al fatto che, con grande senso pratico e un po’ di fantasia, negli anni, abbiamo affinato la tecnica di differenziazione e creato un sistema basato su diverse frazioni merceologiche, che agevolano notevolmente il cittadino nella scelta del bidoncino giusto dove buttare il vasetto dello yogurt o il cellophane o il vicino di casa antipatico. Per esempio, ultimamente, a periodi alterni, ci siamo resi conto che per aumentare la percentuale di raccolta differenziata, alle frazioni merceologiche tradizionali, cioè: la sostanza organica (umido, ossicini di pollo e tovaglioli di carta usati) i rifiuti di imballaggio (vetro, carta, plastica, metallo, utilizzati per gli imballaggi) i RAEE (le apparecchiature elettriche ed elettroniche) i rifiuti urbani pericolosi (per esempio, pile, batterie, farmaci, etc.) altri materiali (legno, ferro, tessili, etc.) è sufficiente aggiungere la frazione elettorale mista, ossia il rifiuto composto in parte da scarti di precedenti elezioni in parte da scarti umani di varia origine, provenienti anche dal resto dell’impero. In questo modo, abbiamo raggiunto picchi ragguardevoli, concludendo affari d’oro anche con il continente, altro che ecomafia, altro che traffico illecito di rifiuti, a noi tutte quelle cose non servono, noi abbiamo la frazione elettorale mista ! Il nostro slogan è “non sai più dove buttare un giornalista compiacente, un imprenditore becero, un politico bollito? Dallo a noi, ai confini dell’impero si ricicla tutto!”.

Per esempio, silvio I, nella sua immensa generosità e grazie al suo pallino per gli affari, ha colto subito l’occasione, già nel 2008 ci regalò Barbareschi da riciclare, oggi invece vorrebbe regalarci tale Flavio Briatore, un signore che apre e chiude locali notturni con soci portatori di materia prima (cioè Euro) e a noi va bene pure lui, con la sua molte potremmo raggiungere vette altissime, figuriamoci se lo rifiutiamo.

Anche quel genio del professor Monti ha deciso di aiutare la causa della raccolta differenziata in Sardegna e così ci ha donato tale Mario Sechi, giornalista grande (non grande giornalista, così, tanto per chiarire) e abile nel servire il padrone di turno, perfetto per il bidone grigio, raccolta differenziata alle stelle, altro che ecomafia!

Il PD, in uno slancio di generosità, ha deciso di spedirci tanto, tanto materiale da destinare alla frazione elettorale mista, per esempio tale Luigi Manconi (meglio noto come compagno di Bianca Berlinguer, figlia di amatissimo, sull’Isola e non solo, padre) e tale Francesco Sanna (gettato via come un imballaggio qualunque anche nelle primarie) nonostante la resistenza dei referenti locali che, per qualche terribile momento, ha fatto vacillare il privilegio di buttare tanto materiale nel cassonetto grigio, chissà, forse ognuno di loro avrebbe voluto contribuire alla causa della differenziata ma purtroppo il bidoncino non è così capiente.

Infine,  la lista di Ingroia avrebbe voluto aiutarci a far salire la percentuale,  cedendo per la causa tale Antonello Zappadu, fotografo noto al popolo per il suo grande impegno civile, grazie ai suoi scatti dentro casa di Berlusconi. Peccato, ha rinunciato perchè pare stia meglio in Colombia, dove vive abitualmente, e non abbia intenzione di essere riciclato in politica. Ce ne faremo una ragione. In ogni caso, quest’anno,  grazie alla frazione elettorale mista, il 90% di raccolta differenziata non ce lo toglie nessuno. Fino alle prossime elezioni.

1 milione di firme contro la vivisezione: proviamo?

18 Gen

stop vivisectionSono contraria alla vivisezione, la ritengo una pratica inutile e crudele, l’ho scritto mille volte ma una in più non fa male, sopratutto ora che ci viene data la possibilità di contribuire all’abolizione della sperimentazione su animali sul territorio europeo, con la abrogazione della direttiva 2010/63/UE  “Sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici“. Lo scorso anno, infatti, è nata l’iniziativa STOP VIVISECTION, con l’obiettivo di abrogare la direttiva e garantire maggiore tutela agli animali e qualche sicurezza in più agli esseri umani. Vi riporto qualche informazione dal sito ufficiale dell’iniziativa, che vi consiglio di visitare per qualsiasi dubbio.

“L’iniziativa STOP VIVISECTION nasce a seguito delle numerose e vibranti proteste dei cittadini europei rispetto all’approvazione della direttiva 2010/63/UE (detta “per la protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici”). Tale direttiva non ha avviato il percorso di abolizione di ogni forma di sperimentazione animale come previsto dai trattati europei, secondo i quali le politiche dell’UE devono tenere pienamente conto delle esigenze e del benessere degli animali in quanto esseri senzienti. Inoltre la sperimentazione animale rappresenta un serio pericolo per la salute umana in quanto i test animali non hanno alcun valore predittivo per l’uomo e frenano lo sviluppo dei nuovi metodi di ricerca biomedica.

Per saperne di più:

Grazie all’iniziativa popolare, dal 1 aprile 2012, i cittadini europei possono, con un milione di firme, partecipare direttamente all’attività legislativa dell’Unione Europea.

Con questo nuovo strumento la Commissione Europea è obbligata ad analizzare le richieste dei cittadini entro tre mesi dal deposito delle firme necessarie, organizzando un’audizione pubblica del comitato organizzatore e predisponendo in seguito una comunicazione in cui spiega in che maniera intende intervenire.

Per essere ascoltati, quindi, è necessario raccogliere 1 milione di firme entro il 1 novembre 2013, il tempo non è tantissimo ma diffondendo il messaggio tra tutte le persone che conosciamo, ce la possiamo fare 😉

Il sito ufficiale: http://www.stopvivisection.eu/it;
Firma la petizione (tenete a portata di mano la carta d’identità, è il documento richiesto per la sottoscrizione):  https://ec.europa.eu/citizens-initiative/ECI-2012-000007/public/signup.do ;

Attivati (per scaricare banner, volantini, locandine, petizione cartacea): http://www.stopvivisection.eu/it/content/attivati .

Obama a colazione.

8 Nov

Sveglia sempre all’alba, pastiglietta, esercizi, doccia, colazione con fette ai 250 cereali (mah!) con sopra mezzo chilo di miele di acacia, latte e orzo, e…oggi, ho voluto esagerare, insieme al miele ho spalmato sulla colazione pezzi di Obama, Barack  Hussein Obama II, 44° Presidente degli Stati Uniti, così, tanto per ispirarmi un pochino. E devo ammettere che mi ha dato delle soddisfazioni: ho buttato giù parole come “amore”, “uguaglianza”, “solidarietà”; ho digerito frasi articolate, riflessioni serie, esortazioni al lavoro e al senso di responsabilità per il raggiungimento di obiettivi comuni; rispetto per l’avversario; gratitudine. Poi, sono arrivati i commentatori nostrani, gli angelinialfano, i teatrini delle primarie, la politica dei vaffa, la magia si è interrotta ma l’ispirazione è rimasta.

Questo è il discorso (la versione integrale l’ho trovata senza traduzione)

Qui alcune traduzioni parziali:

http://video.repubblica.it/dossier/presidenziali-usa-2012-obama-romney/tutto-il-discorso-di-obama-in-inglese/109993/108377;

http://www.polisblog.it/post/28847/elezioni-usa-2012-il-discorso-di-obama-video.