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House of Cats – Gli intrighi della polpetta.

1 Lug

funny-cats-cartoon-with-panel-gatti-buffi-con-pannelloPiù audace di Temptation Island, più torbida di Game of Thrones, più intrigante di House of Cards,  è in arrivo su questo canale, l’imperdibile docu-serie interamente dedicata ai giochi di potere e alle avventure magiche della colonia felina più prolifica al mondo ( o_O ) perfino più dei conigli che allevava mia nonna, ecco a voi:
House of Cats – Gli intrighi della polpetta.

Trama.

Agli albori del ventunesimo secolo, in una calda mattina d’estate, una  bellissima e misteriosa creatura si presenta all’uscio di una dimora di un paese molto lontano, abitata da umani e da una creatura altrettanto misteriosa, bellissima e intelligentissima, volgarmente chiamata cane.

La misteriosa creatura, dal folto pelo nero e dai modi eleganti, si presenta con poche, educatissime parole “buongiorno, stimatissimi signori, io sono un gatto” e inizia a fissare gli umani con i suoi occhi verdi. In realtà, li sta ipnotizzando ma l’unico ad accorgersi di ciò che sta avvenendo è il cane di casa che, senza troppi giri di parole, caccia via l’ospite.

Con la dipartita dell’amatissimo cane, la creatura misteriosa si installa definitivamente presso la dimora umana, condividendo l’area verde con un nuovo cane, di grande carattere ma dal fisico non troppo prestante.

Così, ha inizio la lenta ma inesorabile colonizzazione della terra occupata dagli umani, senza che questi si accorgano di ciò che sta accadendo, come sempre.

Quindi, al primo gatto si aggiunge un altro gatto, poi un altro, e poi un altro ancora, fino a formare una vera e propria colonia, che ha un solo scopo: impossessarsi della Grande Polpetta, prendere il potere, rendere gli uomini schiavi e iniziare da quel luogo la conquista del mondo. Riusciranno nel loro diabolico intento?

Protagonisti.

Dart Liller

Dart Liller – Il vecchio genio del Male. Silenzioso, combattente di lunga esperienza, implacabile con il nemico, conosce gli umani e sa che non bisogna fidarsi di loro, forse è per questo che continua la lotta per il dominio totale.

 

 

 

Puncia

Puncia

Puncia – La coraggiosa custode della dimora. Ha capito il disegno dei colonizzatori e cerca di difendere il territorio, sebbene il fisico non l’aiuti. Incredibilmente, entra in sintonia con Bianca, che la sosterrà nei momenti difficili, e nonostante il divieto imposto dalla colonia.

 

 

Regina della Via -  La Talebana

Regina della Via – La Talebana

Regina della Via – meglio nota come La Talebana, e questo dice tutto. Inafferrabile e spietata, ha oppresso il vecchio cagnolino domestico per mesi, e continua a sfornare colonizzatori come se dovesse conquistare l’intero universo. Qui con il figlio Paco.

 

 

 

Barè

Barè – Il gatto mutante, nato maschio si trasforma in femmina al solo scopo di far nascere milioni di colonizzatori. Nella mutazione qualcosa è andato storto e non fa un “miao” come tutti i gatti ma “miauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu” senza una fine. Figlia della Talebana.

 

 

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Bianca

Bianca – Meglio conosciuta come La Stratega. Come tutti i gatti neri, è affabile, giocherellona, terribilmente affettuosa con gli umani. Naturalmente, è una strategia della guerra di conquista. Figlia della Talebana.

 

 

Paco e DeLucia

Paco e DeLucia

I Gemelli Paco e DeLucia. Figli della Talebana. Paco è ancora terribilmente timido, DeLucia ha un incredibile istinto materno, e pur essendo di pochi mesi più grande dei suoi nipotini, figli di Barè, li accudisce come se fosse una balia. Sono i misteri dei colonizzatori.

 

 

 

Pinky, Piggy, Drago, 100%Cotone,  DarkSnow

Pinky, Piggy, Drago, 100%Cotone, DarkSnow

Pinky, Piggy, Drago, 100%Cotone, DarkSnow – Figli di Barè, nipoti della Talebana. Studiano l’ABC della colonizzazione, fingendo di dormire diciotto ore al giorno.

 

 

 

 

 

 

Stay tuned staytuned

C’est la vie.

24 Mag

PunciaSi quelqu’un aime une fleur qui n’existe qu’à un exemplaire dans les millions et les millions d’étoiles, ça suffit pour qu’il soit heureux quand il les regarde. Il se dit: “Ma fleur est là quelque part…”.

Mi mancherai, bellissima creatura abbaiosa.

Il dolce masochismo.

3 Nov

imagesSiamo creature bizzarre, noi esseri umani, molto più simili agli animali di quanto crediamo. Sopratutto, nell’attaccamento alle nostre abitudini, gioiose o dolorose che siano. Basta osservare cosa accade quando un cane, tenuto per lungo tempo alla catena, viene liberato, per rendersi conto di quanto ci assomigliamo. La reazione dell’animale, in genere, lascia completamente sorpresi noi umani: rimane fermo, spaesato, incerto sul da farsi, quasi affezionato alla catena appena tolta. Semplice abitudine alla catena, alla mancanza di libertà, alla sofferenza. In realtà, non si abituerà mai completamente alla nuova situazione, la catena lo accompagnerà per tutta la vita.

Accade lo stesso agli esseri umani. Quando un dolore, sopratutto se mentale, dura a lungo, va ad infilarsi così in fondo nel nostro cervello che, anche quando non avrebbe più tanto motivo di esistere, resiste, ci lascia fermi, spaesati, incerti sul da farsi, quasi come se fosse necessario, o fosse una parte ormai naturale della nostra esistenza. Esattamente come accade agli animali. E così, capita che un giorno, mentre spazzi via le foglie gialle e arancioni che ormai ricoprono il pavimento della veranda come un tappeto croccante, senti arrivare quella sensazione, così familiare, così normale, che ti riempie il cervello e il cuore. È quel banalissimo dolore che conosci così bene, quello che non volevi sentire, quello al quale non volevi abituarti, quello che ora, forse, non avrebbe motivo di esistere, e invece eccolo, si presenta come se fosse uno di casa, ti dice che in fondo è parte di te, perché mai dovrebbe andare via? E, mentre lo accompagni gentilmente alla porta, gli spieghi che non hai bisogno di lui e gli suggerisci di andare in vacanza in un posto lontano, con ribrezzo, senti che, in fondo, in fondo, in fondo, un po’ ti eri affezionata a lui.

Serve una pelliccia?

8 Feb

Nuova collezione PETA, only for fashionistas.

Gli animali usati dagli uomini per creare calde pellicce da sfoggiare per sentirsi più affascinanti (ma de chè?) e senza pensare minimamente a cosa si sta indossando, sono i castori, i cincillà, i cani, i gatti, le volpi, i visoni, i conigli, i procioni, le foche, gli orsi. In genere, a questi animali piace vivere liberi e tenersi addosso il pelo che la natura gli ha dato e quando qualcuno cerca di strapparglielo di dosso, gli fa molto, molto, molto male. Il mondo della moda lo fa per vanità e non per necessità, e se anche le volpi diventassero improvvisamente fashion victims?

Diamo una mano al canile di Olbia?

28 Set

La scorsa notte, un incendio ha distrutto una parte del rifiugio per animali abbandonati “Fratelli Minori”, gestito dalla L.I.D.A. Olbia. Ancora non si conoscono le cause dell’incendio ma, al momento, la cosa più importante è sapere che gli ospiti del rifugio sono sani e salvi e che gli amici della L.I.D.A. hanno bisogno di un piccolo aiuto per ricostruire la struttura, dove venivano conservati cibo, coperte, trasportini, detersivi. Il danno ammonta a circa 20.000 euro,  se volete e potete dare un aiuto, anche piccolo, in queste pagine troverete tutte le informazioni che vi servono:

https://www.facebook.com/pages/Lida-Sez-Olbia/170453789677826

http://www.lidaolbia.it/

http://petslife.tv/blog/news/in-fiamme-il-canile-di-lida-olbia-animali-salvi/

Il mio personal trainer.

14 Set

Il mio personal trainer è un bel giovanotto vigoroso, tutto muscoli e cervello, è entusiasta, affettuoso, divertente. Purtroppo, ha avuto un’infanzia difficile ma, grazie a delle splendide persone che si sono prese cura di lui e l’hanno sottratto alle grinfie della sua matrigna, si è lasciato tutto alle spalle, gli spazi angusti, la pioggia, il fango, la fame, la sete, e ora “fa cose, vede gente” va in giro, viene a trovarmi a casa e fa il personal trainer. Nella foto, lo vedete assorto mentre non ammira il mare ma pensa a come farmi muovere i quarti posteriori: corsa veloce o traino veloce?


Sono solo animali.

26 Feb

Sono solo animali e, spesso, sono pure migliori di noi. Stella era rimasta intrappolata nel laccio mortale (mortale nel 99% dei casi) lasciato da un bracconiere sui monti di Assemini, in provincia di Cagliari, il suo amico Carrettoni l’ha vegliata, consolata, coccolata per due giorni e due notti, con la pioggia e con il freddo, fino a quando due esseri umani veramente umani, volontari della LIPU, sentendo il lamento di Carrettoni, sono arrivati a salvare Stella. Carrettoni era libero, avrebbe potuto cercare riparo, andare via e lasciare la sua amica al proprio destino, non l’ha fatto e il video testimonia la sua generosità, il suo altruismo innato, il suo modo di dare amore.

Qui trovate l’intervento dell’etologo Danilo Mainardi:

http://www.corriere.it/animali/11_febbraio_19/il-beagle-che-resto-accanto-al-segugio-in-trappola-danilo-mainardi_055548dc-3bfe-11e0-b39a-01c3e2bb173c.shtml;

e qui l’intervista ai volontari che hanno salvato i due cani:

http://www.geapress.org/caccia/il-beagle-eroe-accudisce-per-due-giorni-la-compagna-ferita-video/12129

 

Secondazampa.

23 Giu

“Il canile non può essere un punto d’arrivo ma deve essere un punto di partenza”: è il motto di Secondazampa, il blog ufficiale dell’Associazione Canili Lazio, e mi piace assai, perché il canile è il luogo dove i cani abbandonati trovano un rifugio, un pasto caldo, l’affetto dei volontari, non è una casa ma può aiutare i nostri amici pelosi a trovarla una casa, un amico a due zampe che si prenda cura di lui e gli dia pure qualche carezza (e se è più di una, male non fa!). Qualche giorno fa, ho raccontato la storia di Bella e, purtroppo, come lei ci sono tantissimi animali in giro per le strade di tutta la nostra bella Italia, proviamo a salvarli. Nel blog sono gli stessi ospiti dei canili a raccontare le loro storie e a chiedere aiuto a chi può darlo in qualunque forma, anche attraverso la pubblicità, anche con l’adozione a distanza, anche se, naturalmente, un’adozione diretta farebbe un gran bene all’adottato e all’adottante. Ringrazio Eppi, per il suo impegno a favore degli amici pelosi abbandonati e per avermi segnalato l’iniziativa, se volete saperne di più e dare una nuova vita ad un essere vivente che in cambio vi darà amore, devozione, gioia, con la zampa cliccate qua:

http://secondazampa.wordpress.com/;

http://www.associazionecanililazio.it/.



Bella, che ha conosciuto gli uomini.

15 Giu

Bella era una cagnolina bella e gentile, nonostante fosse terrorizzata dagli esseri umani e dalla vita. Qualche mese fa, quello che si definirebbe tecnicamente il suo “padrone” l’ha abbandonata in una zona poco distante da dove abito e ho fatto la sua conoscenza grazie anche al mio cane, loro si annusavano allegramente ma quando provavo ad avvicinarla scappava impaurita, aveva paura persino del piattino con il cibo che le portava chi abita nel punto in cui è stata abbandonata. Per circa un mese, ogni giorno, provavo ad avvicinarmi e ad accarezzarla, fino a quando sono riuscita a metterle la fialetta contro le zecche che l’avevano ricoperta, ma aveva bisogno di un veterinario, perché aveva una grossa “palla” sospetta nelle mammelle che andava sicuramente curata. Ho acquistato un guinzaglio ed una pettorina apposta per lei e, dopo vari tentativi falliti, un giorno, quasi per miracolo, sono riuscita a portarla dal veterinario che conosco da anni ma, quel giorno, non c’era e la sua giovane sostituta è riuscita solo a dirmi che la cagnolina aveva circa due anni e, oltre la “palla” di origine incerta, tutto sommato stava bene, e sarei dovuta tornare il giorno seguente per l’intervento chirurgico con il mio veterinario. Bella è venuta da me, ha scorrazzato nel giardino, insieme alla cagnetta padrona di casa, che stranamente non ha fatto scenate, e sotto lo sguardo pigro della gatta padrona di casa, appollaiata comodamente sull’albero. Però, pure con tutta l’ospitalità affettuosa e con cibo e acqua, Bella non aveva proprio intenzione di rimanere in un giardino, ed è riuscita a scappare, per tornare nel punto in cui l’umanoide suo “padrone” l’aveva abbandonata, forse aspettava che tornasse a riprenderla. Da allora, ho provato tutti i giorni ad avvicinarmi a lei ma, oltre le solite annusate con il mio cane, non si superava la soglia del centimetro ma, siccome ho il pessimo difetto di non mollare, ero intenzionata a provarci ancora, ogni santo giorno, almeno per curarle quella “palla”. Invece, qualcosa non ha funzionato, non sono riuscita a proteggerla, Bella ieri notte è stata investita ed è morta, qualcuno l’ha pietosamente infilata in una busta di plastica ma non ha avuto abbastanza pietà da portarla via dalla strada, e così quando me l’hanno detto l’ho presa e portata, ancora una volta, nel mio giardino. Scusami, Bella, non ce l’ho fatta.

Io non posso entrare.

7 Apr

Qualche giorno fa, mentre attraversavo a piedi una strada qualunque, di una città qualunque ai confini dell’impero, ho avuto il mio quotidiano calo di zuccheri  e, avendo scordato a casa la “banana salvatrice”, ho deciso di entrare in un bar per rifocillarmi, un bar che da lontano mi era sempre sembrato decente fino, appunto, a quel giorno fatidico (per loro). Mentre stavo per entrare ho visto, appiccicato sulla vetrata della porta, questo adesivo:

Esattamente quello che vedete nell’immagine, evidentemente, vanno di moda. I gestori devono ringraziare il mio calo di zuccheri se ho speso € 1,80 nel loro locale, nonostante quel divieto da inquisizione e devono ringraziare il fatto che avessi delle cose da fare, se non gli ho chiesto delucidazioni su quel divieto incomprensibile. Incomprensibile ed illogico per diversi motivi. Dunque, i cani, visto che il divieto si riferiva evidentemente ai cani, possono essere di varie altezze: solitamente, i cagnolini che vivono in appartamento sono di taglia piccola, perciò possono arrivare tutt’al più al polpaccio di un essere umano e, nel caso dei cani che accompagnano persone cieche (o meglio i cani che svolgono quell’opera meritoria che consiste nell’accompagnare le persone cieche in giro per la città) possono arrivare al ginocchio o a mezza coscia, quindi mai all’altezza del bancone sul quale vengono poggiate le bevande e le vivande. I suddetti esseri a quattro zampe, nella loro passeggiata, calpestano lo stesso marciapiede, le stesse strade, gli stessi parchi calpestati dalle scarpe degli esseri a due zampe con le proprie scarpe, in teoria e pure in pratica i due esseri calpestano le stesse cacche. I soliti quadrupedi di cui sopra non alitano in faccia alle persone. D’altra parte, gli esseri umani non entrano nei bar con la cartella clinica appesa sulle spalle perciò, per quanto ne sappiamo, potrebbero essere più dannosi dei cani; spesso hanno un cattivo rapporto con l’acqua e con il dentifricio e preferiscono starne alla larga; ti mangiano in faccia il cornetto alla crema lasciando intravedere anche le tonsille; purtroppo non hanno nessuno che li tenga al guinzaglio, quando ti danno degli spintoni per avere il tuo posto davanti al bancone. Un cane, valutate tutte le varie opzioni umane, darebbe sicuramente meno disturbo, a parte il fatto che pure lui vorrebbe la sua razione di brioche, povero.. e allora, cosa ci fa quell’adesivo ancora lì?