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Prof. Veronesi, nelle sue tasche può fare ciò che vuole, alle mie ci penso io.

18 Giu

Il professor Veronesi, grande oncologo, politico e, ultimamente anche tuttologo, ieri è stato a Cagliari, in visita all’ospedale oncologico Businco, e ha parlato, parlato, parlato. Una parola tira l’altra, e al prof. non è bastato parlare di oncologia, no, lui spazia e va, non si capisce per quale motivo, verso un campo che in questi ultimi tempi gli è particolarmente caro: l’uranio, il nucleare, la stoltezza del popolino. Ebbene, il prof. ha tenuto a chiarire che l’uranio impoverito non fa male, esiste in natura e “uno se lo può mettere in tasca”. Mi fa una certa impressione il fatto che un personaggio nella sua posizione, cioè quelle di medico che ha salvato parecchie vite umane, usi la propria fama, il proprio ruolo, per pubblicizzare l’uranio impoverito come fosse un toccasana per l’umanità. L’uranio impoverito esiste in natura, e va bene, così come in natura esistono anche l’arsenico e l’Escherichia coli che, se tenuti in dosi massicce nelle nostre tasche, forse, potrebbero causarci qualche danno. L’uranio impoverito viene usato per scopi civili e, sopratutto, militari, è stato ed è causa di malattia e morte per moltissimi esseri umani. Ma, “uno se lo può mettere in tasca”, e allora, Prof. Veronesi, dia il buon esempio, osi di più per il bene dell’umanità, lo metta direttamente nelle mutande.

Acqua, nucleare, giustizia – Sì!

6 Giu

Il 12 e il 13 giugno si vota per il referendum. Solo in un Paese governato dal proprietario dei più importanti mezzi di comunicazione, i telegiornali nazionali (compresi quelli delle reti pubbliche) e i quotidiani non informano adeguatamente i cittadini sui quesiti referendari e sull’importanza del voto. Si può capire che il governo non voglia ascoltare le ragioni dei cittadini sulle proprie scelte, perciò si può capire che non pubblicizzi il referendum però il giornalismo è altra cosa dal governo, un’informazione libera non dovrebbe avere interessi coincidenti con quelli di chi governa e dovrebbe informare e basta ma, viste le condizioni di asservimento al grande capo delle tv, possiamo capire, ma non giustificare, anche il silenzio stampa o gli errori (orrori) di stampa di questi giorni. Il referendum è il più importante strumento di democrazia diretta che abbiamo in Italia, è uno dei pochi momenti in cui il potere, quello vero, decisionale, sulle questioni che riguardano la nostra vita, è in mano al popolo, in mano ad ogni singolo cittadino, dai diciotto anni in su, senza distinzioni di sesso, di condizioni economiche, di religione, di appartenenza politica, di gambe lunghe, di addominali piatti, di tacco 12, accidenti, è la democrazia pura, è l’art. 1 della Costituzione che diventa concreto e reale. “La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione” ecco, il referendum è una di quelle forme, la più importante, e il popolo deve muovere i piedini e andare ad esercitarla quella benedetta sovranità, per decidere del proprio futuro, per far capire che quel potere sovrano lo merita e nessuno può decidere al suo posto. Per raggiungere l’obiettivo, e decidere del nostro presente e del futuro nostro e di chi verrà dopo di noi, è necessario che vadano a votare la metà più uno degli aventi diritto al voto, perciò facciamo in modo che tutte le persone che conosciamo, e non conosciamo, siano informate e vadano a votare!

Questi sono i quesiti:

Primo quesito (scheda rossa) Privatizzazione dell’acqua e servizi pubblici di rilevanza economica

Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione

Si chiede l’abrogazione delle norme che attualmente prevedono l’obbligo di gara per affidare la gestione dei servizi pubblici locali a operatori privati o a società miste dove il capitale privato non è inferiore al 40%.

Votando Sì chiediamo che la gestione del servizio rimanga pubblica.

Secondo quesito (scheda gialla) Profitti sull’acqua

Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito

Si propone l’abrogazione dell’articolo 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006, limitatamente a quella parte che dispone che la tariffa per il servizio idrico sia determinata tenendo conto dell’«adeguatezza della remunerazione del capitale investito». Ciò consentirebbe al gestore del servizio idrico di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun miglioramento qualitativo del servizio. Abrogando questa parte dell’articolo sulla norma tariffaria si impedisce di fare profitti con l’acqua.

Votando Sì, si impedisce di fare profitti con l’acqua

Terzo quesito (scheda grigia) Nucleare

Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare

Il quesito propone l’abrogazione delle norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia nucleare.

Votando Sì, si dice no al nucleare.

Quarto quesito (scheda verde) Legittimo impedimento

Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.

Il quesito propone l’abrogazione di norme in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale.

Votando Sì, diciamo no al legittimo impedimento e ricordiamo a tutti che i cittadini sono uguali davanti alla legge.

Per saperne di più:

http://www.criticamente.it/primo-piano/20568-referendum-del-12-e-13-giugno-ecco-perche-andare-a-votare-

http://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_abrogativi_del_2011_in_Italia

http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/

http://www.fermiamoilnucleare.it/

Referendum contro il nucleare in Sardegna, diamo il buon esempio.

14 Mag

Domani, 15 maggio e lunedì 16, in Sardegna si terrà il referendum consultivo regionale sul nucleare, credo che abbiamo una grande fortuna, quella di dare un esempio di civiltà, di senso civico, di forza e di unione. Sì contro il nucleare!

Se la presa per i fondelli dei cittadini viene resa ufficiale.

26 Apr

Per il nostro (ahimè) Capo del Governo la volontà popolare conta solo quando il popolo mette la croce sul suo nome nella scheda elettorale non quando deve scegliere sul proprio futuro e sulla propria vita e, finalmente, con tutta la sfrontatezza e tutta l’arroganza che lo caratterizza, lo dichiara al mondo:

Dal sito dell’ANSA:

”Siamo assolutamente convinti che l’energia nucleare sia il futuro per tutto il mondo. L’energia nucleare e’ sempre la più sicura”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nella conferenza stampa seguita al vertice italo-francese a Villa Madama puntualizzando il senso della ”moratoria nucleare ” del governo. Quanto accaduto in Giappone ”ha spaventato gli italiani, come dimostrano anche i nostri sondaggi” e la decisione di una moratoria sul nucleare e’ stata presa anche per permettere all’opinione pubblica di ”tranquillizzarsi”: un referendum ora avrebbe portato ad uno stop per anni del nucleare in Italia, ha precisato il premier.

BERLUSCONI: ‘REFERENDUM LO AVREBBE BLOCCATO PER ANNI’ – ”Se fossimo andati oggi a quel referendum, il nucleare non sarebbe stato possibile per anni”. E’ quanto ha sottolineato il premier Silvio Berlusconi parlando della decisione della moratoria sul nucleare. Dopo la vicenda del Giappone, gli italiani si sono spaventati e ”abbiamo deciso” di aspettare ”uno o due anni perche’ si tranquillizzino”, attendendo cosi’ ”che ci sia un’opinione pubblica piu’ consapevole della necessita’ di tornare al nucleare”, ha aggiunto. Attraverso i sondaggi che noi abitualmente facciamo sull’opinione pubblica, abbiamo appreso che la tragedia di Fukushima in Giappone ”ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini”, ha spiegato Berlusconi. ”Se fossimo andati oggi a quel referendum, il nucleare in Italia non sarebbe stato possibile per molti anni a venire. Il governo quindi – ha sottolineato – responsabilmente ha ritenuto di introdurre questa moratoria sul nucleare per far si’ che si chiarisca la situazione giapponese e per far si’ che magari dopo un anno o due si possa ritornare ad avere un’opinione pubblica consapevole della necessita’ di tornare all’energia nucleare”. Berlusconi ha tra l’altro ricordato come l’Italia, con Enrico Fermi, sia stato il primo Paese al mondo a saper sfruttare l’energia nucleare ed ”era all’avanguardia nella realizzazione di centrali nucleari negli anni Settanta. Poi sappiamo cosa e’ accaduto: l’ecologismo di sinistra – ha accusato il premier – si e’ messo di traverso e l’Italia ha dovuto interrompere i lavori di centrali che erano quasi terminate. Da allora noi dobbiamo acquisire tutta l’energia che consumiamo all’estero e questo ci porta ad un costo che grava su tutta la nostra economia oltre che sulle famiglie italiane”.

Questa cosa, a casa mia, si chiama dittatura e gli italiani, prima o poi, come la storia che abbiamo celebrato ieri ci ricorda, si stancano dei dittatori.

L’onda emotiva.

18 Mar

L’onda emotiva è come il NIMBY (Not In My BackYard, Non Nel Mio Giardino) cioè una buona scusa usata da chi ha un grande potere decisionale, per fare le peggiori nefandezze sulle nostre teste di cittadini, utilizzando l’argomento dell’emotività e dell’ipocrisia del popolo: caro popolo, noi abbiamo deciso di farti vivere dentro una fogna, se ti opponi significa che sei emotivo o che vuoi la vita facile, tu. Ovviamente, l’unico modo per contrastare l’onda emotiva è la grande diga razionale di chi intende fare la famose nefandezze e, in questi giorni, di dighe parlanti ne ho sentite parecchie: politici razionali, imprenditori razionali, scienziati razionali, intellettuali razionali provano a convincere il popolo perplesso che l’energia nucleare sia l’unica possibile e se il popolo chiede che venga rivista l’intera politica energetica italiana, con potenziamento delle fonti rinnovabili e senza la realizzazione di centrali atomiche, significa che l’onda emotiva si è impossessata di lui. Ho sentito politici sostenere che le centrali nucleari ci farebbero risparmiare un sacco di soldi, ho sentito la scienziata Margherita Hack dire addirittura che, da che mondo è mondo, l’uomo ha fatto progressi solo con la sperimentazione di nuove tecnologie e spesso quella sperimentazione ha comportato delle vittime ma è il progresso che impone di andare avanti, nonostante tutto. Insomma, ventimila, cinquantamila, centomila morti per volta, ogni tanto, poco poco, più altrettanti malati, economie annientate, vite distrutte, ci possono stare, per il progresso. Ma di quale progresso parlano? Mi sa che dobbiamo intenderci sul significato che diamo al progresso: si tratta di quello che serve a farci andare più veloci verso l’autodistruzione? O quello che serve a farci vivere felici su questa Terra? Per come la vedo io, progredire significa trovare il modo migliore per vivere in armonia con tutti gli esseri viventi, significa far crescere esseri umani, animali, alberi, fiumi in salute, significa garantire agli uomini uguaglianza e libertà, attraverso una distribuzione equa delle risorse, senza sprechi, senza bambini che mangiano mosche e vecchi miliardari che mangiano bambini. Si tratta di obiettivi semplici, e se per vivere meglio, più sani e più felici, dobbiamo rallentare, chiudere una fabbrica o una centrale nucleare, chiudiamole, subito. Se l’utilizzo di una fonte di energia ha effetti potenzialmente (e concretamente) catastrofici, è da folli, e pure da idioti, ostinarsi ad usarla, è anche questo un concetto semplice, basta usare il cervello per capirlo, basta imparare dall’esperienza altrui, basta guardare. Guardare, accidenti. Guardare, ascoltare e leggere cosa sta accadendo in Giappone, cosa è accaduto negli Stati Uniti, in Russia. Ma chi si è arroccato sulla diga nuclearista non vede, non guarda, non ascolta, sostiene tesi ideologiche, elogia la bellezza astratta e la perfezione irreale delle centrali nucleari e non si cura di altro, mi dispiace per loro ma l’onda di chi vuole salvare pezzi di questa Terra e tramandarli il più possibile salubri a chi verrà dopo, li sommergerà.

Sentite cosa c’è nella centrale di Fukushima e, soprattutto, che brave persone sono i costruttori:

Sulla TEPCO:

http://www.cinquew.it/articolo.asp?id=2793;

http://www.dirittodicritica.com/2011/03/15/fukushima-tepco-falsificazione-controlli-nucleare/;

http://www.ilcambiamento.it/inquinamenti/tepco_godzilla_nucleare_giappone.html.

 

 

E tu, sei a favore o contro?

3 Gen

Da qualche giorno, chi accende la tv anche solo per qualche minuto, viene bombardato dalla pubblicità del Forum Nucleare Italiano, “un’associazione no-profit che vuole contribuire, come soggetto attivo, alla ripresa del dibattito pubblico sullo sviluppo dell’energia nucleare in Italia. In realtà, si tratta di un banale, ingannevole, subdolo, spot a favore del ritorno dell’energia nucleare in Italia (come mai, nella pubblicità, le rassicuranti affermazioni a favore del nucleare vengono enunciate sempre, sempre, per ultime?) studiato da chi, evidentemente, tiene molto alla questione. Tanto per chiarire, tra i soci del no-profit “Forum Nucleare” (presieduto dall’ecologista – 😆 – Chicco Testa) ci sono, oltre ai rappresentanti del mondo industriale e scientifico italiano, anche diverse, anzi, parecchie, anzi, pure troppe per essere un’iniziativa al di sopra delle parti e credibile, società che si occupano, guarda caso, di energia nucleare.

Ebbene, cari amici che passate da queste parti, visto che nella propaganda viene usato l’espediente della partita a scacchi, è arrivato il momento di studiare le contromosse e dare scacco al re, siete pronti? Possiamo iniziare, per esempio, con questo video:

P.S. La partita a scacchi con la morte, da Il settimo sigillo.

P.P.S. tanto per essere chiara: io sono contro.

Il forum: http://www.forumnucleare.it/

Tricolore con aggiunta.

30 Nov

”Ancora una volta dagli svizzeri ci viene una lezione di civilta’. Il messaggio, che arriva soprattutto a noi che viviamo vicini a questa terra, e’ forte. Occorre un segnale forte per battere l’ideologia massonica e filoislamica che purtroppo attraversa anche le forze alleate della Lega. Credo che la Lega Nord possa e debba nel prossimo disegno di legge di riforma costituzionale chiedere l’inserimento della croce nella bandiera italiana”. Lo dichiara il viceministro alle infrastrutture Roberto Castelli della Lega Nord.

Io se potessi scegliere dove mettere una centrale, me la metterei nel giardino di casa, per un semplice motivo: che tutto il mondo dove è stata costruita una centrale nucleare, è cresciuta l’economia del territorio e c’è stata una grande salvaguardia dell’ambiente, perché non ci sono emissioni” Scajola, ministro dello Sviluppo economico.

Ancora una volta mi trovo d’accordo con la Lega e, ancora di più con il ministro Scajola, al quale consiglio vivamente di costruirsi una centrale nucleare nel giardino di casa sua, fa bene, non ingombra e se realizzata vicino alla toilette effettivamente contribuisce alla produzione nazionale di energia.

A questo punto, però, mi scappa un sondaggio, perché mi interessa sapere quale simbolo dell’Italia, quella dei nostri giorni, sarebbe meglio appiccicare sul Tricolore, in alternativa al crocifisso: 

– Un buco della serratura (perché a noi italiani piace molto ficcare il naso nelle camere da letto, nelle sedi di partito, nelle automobili, nelle cucce dei cani, nei camerini dei negozi alla ricerca di un ministro/parlamentare/pulce del parlamentare/cane del ministro/cugina della sorella della moglie del ministro/ zia del ministro che fa sesso con chiunque o qualunque cosa)

– Un piatto di spaghetti (il classico che non passa mai di moda)

– Una giraffa con paraocchi e paraorecchi con un biglietto per le Seychelles e un cartello con su scritto “torno quando smettete di dire idiozie”

Cari compatrioti…

20 Ago

Cari compatrioti,

mentre noi dedichiamo le nostre energie a coltivare le abitudini che ci separano, mentre il nord guarda con invidia la gramigna che cresce al nord ed il sud brama con ardore la gramigna del nord, cioè mentre coltiviamo la sana abitudine italica del vedere l’erba del vicino sempre più verde, ormai diventata un vizio paralizzante per questo bel Pese; mentre ci divertiamo ad ascoltare i dialoghi tra una donna che vende e svilisce il proprio corpo in cambio di favori da parte del nostro Capo del Governo (peraltro, per sentire dialoghi migliori basterebbe rivedere un qualsiasi film con Alvaro Vitali o Edwige Fenech e Lino Banfi); mentre ci facciamo raccontare dalla Protezione Civile quanto caldo ci sia ad agosto, il nostro Governo, con la connivenza di un’opposizione che evidentemente condivide i suoi stessi interessi economici, ci informa che il 15 agosto è entrata in vigore la Legge Sviluppo la quale, tra le altre cose, come dice la presentazione inserita nel sito internet del Governo, “riapre la strada al nucleare”. Come dire? È fatta. Il prossimo anno, nelle amene località di mare scelte per le vacanze, potrebbe capitare di vedere un bel cartello con il famoso simbolo del nucleare, con quel giallo sole che ci piace tanto, magari presidiato da un bel gruppo di militari, anche perché, lo sappiamo bene, la nostra salute, il nostro ambiente, il nostro paesaggio ormai non è più affar nostro e sulla questione sarà messo un rassicurante segreto di Stato, la riservatezza prima di tutto.

radiation_warning_symbol_trifolium_black (il simbolo l’ho preso dal sito www.zonanucleare.com)

Petizione contro il ritorno del nucleare.

22 Mag

Secondo il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, la realizzazione di nuove centrali nucleari è ormai una scelta non rinviabile, tutti sono pronti: il Governo, i produttori di energia (“tecnicamente, l’Enel è pronto“) le industrie che vogliono diventare ancora più competitive. Persino il Segreto di Stato è pronto, non aspetta altro da anni. Non si sa se, in questo magico piano d’azione, è previsto anche l’entusiasmo degli italiani per il nucleare. Non si sa se, nella corsa per essere moderni, competitivi, internazionali, l’Italia potrà portarsi dietro anche la riduzione dei consumi, o meglio degli sprechi, di energia, lo sviluppo della produzione da fonti rinnovabili, la tutela dell’ambiente e della salute delle persone.

Proviamo a far sapere cosa ne pensiamo, magari con una petizione:

No al nucleare, si all’energia solare. 

E, se siete d’accordo, diffondetela!

Il segreto sul Segreto di Stato.

12 Mag

centrale nucleareI telegiornali della tv di Stato, troppo impegnati a fare servizi interessantissimi come “cosa fanno i ragazzi nel fine settimana?”, “come si vive un flirt sul lavoro?”, “Carlo e Camilla divorzieranno?”, hanno dimenticato di informare i loro maggiori finanziatori (cioè noi che paghiamo il canone) riguardo a due cosette che, in concreto, potrebbero risultare assai più interessanti del “facciocosevedogggente” dei giovani italiani. Per esempio, avrebbero potuto raccontarci che il ministro Matteoli ha ricordato che, “sì, certo, naturalmente, il ponte sullo Stretto si farà, è una promessa fatta agli elettori, dobbiamo mantenerla”, ogni gloria agli uomini d’onore baciamolemani del nostro governo che, come mai è successo in politica, mantengono le promesse che, evidentemente, devono avere un gran bel tornaconto pure per loro, oltre che per la mafia. Se, magari, il ministro ricordasse che esiste una buona parte di italiani che vorrebbe strade e sistema di trasporti più sicuri e veloci, sarebbe un gran bel tornaconto pure per noi. L’altra dimenticanza della tv di Stato è il regolamento del governo Prodi, entrato in vigore, zitto zitto, lo scorso 1 maggio, che estende il segreto di Stato all’energia, ossia, agli impianti civili di produzione di energia, perciò non più non soltanto agli impianti e alle installazioni militari ma, anche a quelle del mio vicino di casa. Energia può essere = nucleare, perciò, zitto zitto, il governo potrebbe rispolverare le belle ideuzze di produzione di energia nucleare, nonostante gli italiani abbiano manifestato il loro dissenso con un referendum, mettere il segreto di Stato e farci una pernacchia, e fare altrettanto per il deposito delle scorie, nonostante si parli di “produzione”. Non c’è che dire, un gran bel regalo per tutti noi. In nome di quella trasparenza invocata dal governo Prodi in occasione della pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi degli italiani. Adesso possiamo stare tutti tranquilli, perché, per la trasparenza, potremo sapere quanto guadagna il nostro vicino di casa ma, in nome del supremo interesse della sicurezza nazionale, non potremo sapere se costruisce, accanto alla cuccia del cane, pure un deposito nucleare. Fa piacere, poi, che la tv di Stato abbia interpretato il dpcm come un invito al segreto sul segreto di Stato, una bella dimostrazione di quella dittatura auto imposta della maggior parte del giornalismo italiano. Viva l’Italia.