Ode all’impegata dell’INPS

Ode all’impiegata dell’INPS

 

Suprema Signora, Divina Matrona,

Per quali vie sei giunta al Sacro trespolo?

per quali valli hai vagato solinga?

 

Sol tu conosci la risposta ma,

misteriosa, celi il tuo segreto

sotto coltri di adipe informe.

 

O Immensa, o Tanta,

mai beltà ti riconobbe,

mai dolcezza ti sfiorò

 

Eppur sì tonta,

per i sempiterni corridoi inpsiani

tu erri

 

creando sdegno e ilarità

per così immensa stupidità.

 

O Tanta, o Tonta,

ritorna a casa,

fatti più in là

 

e lascia il posto a Qui Quo Qua.

2 Risposte a “Ode all’impegata dell’INPS”

  1. Gibran 18 aprile 2012 a 2:35 PM #

    Ma cosa ti ha combinato la matrona per trattarla a pesci in faccia?
    Ciao. 🙂

    • lagiraffa 18 aprile 2012 a 9:34 PM #

      Le ho solo restituito, soavemente, uno dei tanti pesci che mi ha lanciato in faccia 😀

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