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L’equilibrio delle pietre.

16 Mag

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Sono sempre stata affascinata da quegli omini di pietra o piccoli totem in equilibrio instabile, posizionati lungo i sentieri di montagna, sulle sponde di un fiume o in riva al mare.
Mi sono sempre chiesta quale fosse il segreto del loro equilibrio, apparentemente fragilissimo, con quale misteriosa magia la mano di un essere umano riuscisse a far rimanere in piedi delle pietre di forme e dimensioni diverse e completamente irregolari.
Mistero.
Fino a qualche giorno fa quando, in un posto magico, a ridosso di una spettacolare cascata sul mare, ho visto degli omini di pietra e, semplicemente, mi son detta “provaci”, così ho scelto le pietre che mi sembravano più appropriate, le ho poggiate una sopra l’altra, aiutandole a trovare la posizione che maggiormente si adattasse alle altre nel modo più naturale possibile.
Miracolosamente, i miei omini sono rimasti in piedi, regalandomi una incredibile sensazione di gioia e pace.
Non so se siano ancora lì o se il Maestrale le abbia fatte tornare alla terra, ma le pietre sono rimaste in piedi per un tempo che mi è sembrato lunghissimo rispetto alla precarietà della mia piccola “opera”.
Mistero? Magia? No, solo ispirazione, calma, pazienza, mente libera, umiltà.
Tutto ciò si chiama “stone balance“, è una forma d’arte molto particolare e, a parte le schiappe come me ( 😀 ) nel mondo esistono dei “balancer” straordinari, che realizzano dei piccoli capolavori di equilibrismo, qui trovate il relativo manifesto.

La più grande.

11 Gen

Eccelsa, elegante, immortale. Au revoir.

Mannaggia a zia Mame.

4 Lug

Zia Mame è una signora (ma lei non vorrebbe mai essere definita così) affascinante, piena di vita, di allegria e di ottimismo; veste in modo originale, oggi sembra una bambola giapponese, domani una donna indiana, dopodomani chissà, indossa preziosi bracciali e ha le unghie laccate di un verde molto tenue; è progressista, anticonformista e creativa, ama la psicanalisi, il teatro, andare per negozi, arredare case, prendersi cura del nipotino e aiutarlo a sentirsi libero; inizia a lavorare (che orrore, per lei!) solo nel 1929, quando la grande crisi fa saltare i suoi investimenti in borsa e lei non si perde mai d’animo, va avanti e affronta mille peripezie; zia Mame è tutto, e anche di più, è sincera, ma non è proprio una signora virtuosa e nemmeno finge di esserlo, questo la rende ancora più affascinante. Insomma, zia Mame mi ha conquistata e, per colpa sua, io avrò sulla schiena un’abbronzatura a strisce perchè, stamattina, leggevo le sue avventure e mi hanno talmente coinvolto che ho scordato addirittura (addirittura!) di slacciare il costume per evitare l’effetto zebra sulla schiena (su una giraffa non è proprio il massimo..) una cosa mai accaduta prima. Zia Mame è un libro di Patrick Dennis, pubblicato per la prima volta nel 1955 e oggi pubblicato da Adelphi, se avete voglia di essere travolti da un’ondata di ironia, ve lo consiglio.

P.S. a proposito di libri, ho letto che il premio Strega è stato vinto da Tiziano Scarpa con il libro Stabat mater, so di andare controcorrente ma, pur avendo acquistato il libro qualche mese fa con tanto entusiasmo, non sono riuscita a finirlo, non l’ho trovato né poetico né profondo, piuttosto un po’ noioso, ma sono solo una lettrice.

Sottofondo.

8 Dic

Il problema, quando si inizia a spruzzare un po’ di rosso babbonatale, verde pino, bianco neve per creare un’atmosfera natalizia, il problema è il sottofondo musicale. Siccome siamo in recessione, sono state censurate Jingle bells e All I want for Christmas is youuuu uuuu uu, ed è stata data via libera a tutte le canzoni di amori finiti/lontani/impossibili/sfigati che si consumano a novembre “la città si spense in un istante”, così se a qualcuno il Natale “prende male”, con il sottofondo giusto può anche “prendere peggio”. Ecco, allora, in tutti quei casi, quando inizia a sfuggire di mano la pallina rossa o l’angioletto azzurro (se sei tu l’angelo azzurro questo azzurro non mi piace, pure questa hanno fatto sentire) consiglio vivamente di ascoltare un motivetto niente male, vero, profondo, pure femminista Non mi chiedermi oppure rivedere la puntata di NPDV-Non Perdiamoci Di Vista in cui Paola Cortellesi, quella donna geniale, ha avuto come ospiti Pierfrancesco Favino  e Claudio Santamaria, se ve li siete persi vi lascio il link di due scenette strepitose, su youtube: Sweet Transvestite (Favino in guepière merita un post a parte) e Romeo e Giulietta. E l’addobbo va via leggero, fino a quando non mi stanco di tutto questo rosso.

David Foster Wallace: i patrimoni dell’umanità vanno tutelati.

14 Set

Sono sicura che a David Foster Wallace non sarebbe assolutamente piaciuta la definizione di “patrimonio dell’umanità” ma non riesco a definire in altro modo gli artisti “puri”, quelle persone, geniali e sensibili oltre il limite della sopportazione, che si dedicano all’arte in modo sincero, onesto, naturale, per regalare al resto dell’umanità dei piccoli capolavori di creatività, senza cercare di blandire il pubblico. Lui, patrimonio dell’umanità lo era (ora lo sono soltanto i suoi libri) e lo si intuisce da Infinite Jest, dai racconti contenuti nel suo La ragazza con i capelli strani, dalle Brevi interviste con uomini schifosi, dall’ultimo Oblio, si intuisce dal suo modo di raccontare la realtà, che non è mai come appare, un modo ironico, talvolta sulfureo e cinico, originale, fantasioso aiutato da un occhio chirurgico puntato sulle persone e sulle loro vite. Non so perché abbia scelto di rinunciare a quella realtà, so che i patrimoni vanno tutelati ma siamo sempre troppo distratti per farlo seriamente, lui lo sapeva benissimo. Goodbye.