Qui sul monte, quando una marmotta ha il raffreddore la curiamo con le medicine per le marmotte e quando un essere umano prende l’influenza va dal medico, non dal veterinario, che gli prescrive farmaci per esseri umani. Nel caso della marmotta, così come del cane, del gatto, del topo, del tricheco, della tigre, il veterinario si raccomanda sempre di non somministrare farmaci per esseri umani e, allo stesso modo, il medico che cura gli esseri umani si raccomanda di non prendere medicine “ad uso veterinario” (casomai a qualcuno venisse in mente, che so, di usare il Frontline al posto dell’Autan, per scacciare le zanzare). Quindi, abbiamo bandito la vivisezione, poiché la consideriamo un’inutile crudeltà, e nella Costituzione del monte abbiamo inserito un articolo apposito che incentiva la ricerca scientifica senza utilizzo di metodologie crudeli nei confronti degli esseri animati. Nel resto del mondo, gli animali vengono sezionati da vivi, ancora oggi, spesso senza anestesia, con la motivazione demagogica “serve a salvare le vite dei vostri figli”, in che modo aprire il cranio di una scimmia viva possa aiutare a salvare il cranio di un bimbo, non si sa. La scienza ha bisogno di togliere il cuore ad un maiale per capire che senza non può vivere e questo viene considerato progresso.
Secondo le informazioni ottenute dalla LAV, dal Ministero della Salute, in Italia i numeri di tale progresso sono abbastanza preoccupanti. Infatti, questi sono, in parte, i dati relativi alla sperimentazione animale nel biennio 2008-2009:
• le autorizzazioni per gli esperimenti “in deroga” – ovvero l’impiego di cani, gatti e primati non umani, l’utilizzo a fini didattici o il non ricorso ad anestesia – sono aumentate da una media di 141 per il biennio del 2007-2009 a 204 per il 2008-2009: numeri quasi raddoppiati per procedure che invece, per legge (Decreto Legislativo 116/92), dovrebbero rappresentare l’eccezione in quanto regolamentate in modo restrittivo. Nell’anno 2000 erano 98.
• Nel merito dei test “in deroga” autorizzati dal Ministero della Salute nel biennio 2008-2009, continuano a essere svolti anacronistici e fallimentari studi relativi all’uso di droghe, alcol e fumo che tolgono fondi per ricerche incruente e a indispensabili campagne d’informazione sulla prevenzione.
• Le sperimentazioni senza ricorso ad anestesia sono le più dolorose per gli animali, eppure nel 2008-2009 sono state effettuate ben 350 procedure senza il ricorso ad alcuna forma di lenizione: esperimenti che hanno inflitto agli animali intensi e prolungati livelli di dolore.
• Le regioni con il maggior numero di procedure autorizzate rimangono: Lazio, Emilia Romagna, Toscana, Lombardia e Veneto.
• Sono 11 i nuovi stabilimenti utilizzatori autorizzati dal Ministero della Salute nel 2008-2009 a fare ricerca su animali, per un totale che supera i 600 stabilimenti.
• Sensibile aumento dell’uso sperimentale di alcune specie nel triennio 2007-2009 rispetto al 2004-2006, in particolare: suini, caprini, scimmie (Ceboidea, Cercopithoidea), uccelli, rettili, pesci e altri mammiferi.
Eppure esistono centinaia di metodi alternativi di grande efficacia (modelli informatici, analisi chimiche, indagini statistiche come l’epidemiologia e la metanalisi, organi bioartificiali, microchip al DNA, microcircuiti con cellule umane) e altri potrebbero essere messi a punto investendo di più in questo innovativo settore della ricerca. Anni fa sembrava utopia fare ricorso a test senza animali, eppure oggi il 70% della ricerca biomedica, ovvero della biologia della medicina, non fa uso di animali (fonte: Istituto Superiore di Sanità) così come per verificare la contaminazione batterica di farmaci, per i test di gravidanza, per diversi test di tossicità su sostanze chimiche (assorbimento cutaneo, mutagenesi e genotossicità, fototossicità, embriotossicità), in molti casi di verifiche igienico–sanitarie su alimenti o in molte esercitazioni a scopo didattico.
Comunque, noi del monte non siamo gli unici a voler vedere le povere cavie libere, c’è un signore, in Austria, che ha deciso di accogliere animali in difficoltà, tra i quali proprio quelli destinati alle sperimentazioni scientifiche e qui trovate un bel video di alcuni scimpanzè che, per la prima volta nella loro vita, vedono la luce del sole, è commovente.
assolutamente contrario alla vivisezione. Che vadano ad affettare la Santanchè per vedere se funziona la supposta!
in effetti la Santanbò somiglia pure ad un animaletto strano..
Bellissimo articolo. Chiaramente d’accordo.
grazie, diemme, ti consiglio di vedere il video!