Come dare torto alla ormai mitica dott.ssa australiana Gabrielle Mc Mullin? La saggia donna, dall’alto della sua grandiosa carriera come chirurgo vascolare, naturalmente può permettersi di dispensare consigli su come realizzarsi ed esprimere il proprio potenziale nel migliore dei modi (si usa molto, questa cosa del potenziale da esprimere) e può farlo senza finte ipocrisie e senza tentennamenti. E allora, che cosa suggerisce la dottoressa che “ce l’ha fatta” alle donne che vogliono farcela come lei, che intendono realizzarsi anche nel proprio lavoro? Semplice: se il tuo capo ti chiede di usare il tuo corpo per qualche ora, così, tanto perché ne ha voglia, lasciaglielo fare e stai zitta, non fare come quella mezza scema che aveva denunciato il tipetto e “nonostante la vittoria in tribunale, non è riuscita ad ottenere il posto. La sua carriera è stata rovinata per colpa di questo uomo che ha chiesto di fare sesso una sola notte. Realisticamente avrebbe fatto meglio ad accettare“. Accidenti, nemmeno Einstein avrebbe mai potuto avere un’idea così originale. Questa donna è un vero genio.
D’altra parte, la vita è fatta di compromessi, uno in più uno in meno, che differenza fa? Agli uomini viene richiesto di essere preparati e magari di avere qualche conoscenza nei posti giusti, alle donne, considerata la conformazione fisica, che induce naturalmente allo scambio sesso-carriera, viene richiesto di essere preparate, adeguatamente depilate, e pronte all’uso. Non sarà originale ma è efficace. Fatevene una ragione, ragazze, in Australia come in Italia, qualcuno deve pur dirvelo senza ipocrisia e senza tentennamenti, se il vostro capo vuole darvi dei suggerimenti extra su come avere successo nella vita, e vuole farlo mentre ha i pantaloni abbassati e voi gli praticate una fellatio o simili, fatelo e basta, senza troppi problemi, altrimenti peggio per voi, non vi lamentate se altri/e vi sorpassano. Anzi, vi saltano.
L’ultima frontiera dell’emancipazione femminile: dàlla via e non ti lagnare.
13 MarCarolina e le fregature dell’amore.
1 DicCarolina Kostner stava con Alex Schwazer quando lui assumeva sostanze dopanti, nella affannosa ricerca della vittoria “costi quel che costi”. Non lo ha denunciato, non ha voluto vedere o non ha voluto capire, non lo sappiamo e sinceramente nemmeno ce ne importa granché. Per lei, la Procura antidoping ha chiesto la squalifica per quattro anni, senza scusanti, come se si fosse dopata, mentre Alex Schwazer è stato condannato a tre anni e sei mesi di squalifica. Certo, l’amore, l’affetto, il bene per una persona cara, non sono previsti come attenuanti da alcun codice ma siamo proprio sicuri che, in una situazione del genere, ci saremmo comportati diversamente? Chissà.
In ogni caso, Carolina Kostner rimane quello che è sempre stata, una grande sportiva.
Nei panni di una donna.
17 GenIl Procuratore di Bergamo, intervistato sul recente caso di stupro nei confronti di una ragazza nella sua città, ha esortato le donne ad essere più prudenti, ad avere senso pratico e, di conseguenza, a non uscire da sole la sera. Originale. Sono sicura che l’intento del procuratore Dettori fosse sinceramente buono ma, ahinoi, fa capire lo stato di arretratezza nel quale ancora siamo costretti, uomini e donne, a vivere e a sopravvivere, una condizione di certo non degna di un Paese moderno e civile come riteniamo sia l’Italia. Un consiglio del genere si potrebbe accettare in altri contesti: per esempio, nella giungla, dall’imbrunire in poi, è consigliabile non farsi vedere dai predatori notturni; presumibilmente, anche nell’Età della Pietra, per le australopiteche sarebbe stato opportuno rintanarsi nelle caverne al calar del sole, per evitare le attenzioni di qualche australopiteco allupato, ma in un Paese così avanzato da permettersi di esportare democrazia e libertà in altri Paesi considerati sottosviluppati, da avere pompose “commissioni per le pari opportunità”, no, non si può accettare, non si deve accettare, per il semplice motivo che vivere, anche quando è sera, è una necessità, ed è una manifestazione di libertà, per gli uomini e per le donne. Ma gli uomini, alcuni, sembrano non saperlo o dimenticarlo, e forse, per ricordarlo o per comprenderlo, dovrebbero mettersi nei panni delle donne e chiedersi per quale motivo un uomo può camminare tranquillo la sera mentre una donna dovrebbe non farlo o avere un accompagnatore, come se fosse incapace? La libertà non ha sesso e non ha orari. Nei panni di una donna, sentirebbero il fastidio che talvolta si prova quando si deve, necessariamente, attraversare una strada poco illuminata, per arrivare al parcheggio, per arrivare a casa, per raggiungere la fermata dell’autobus, e non per cercare sesso. Il fastidio è doppio, per il potenziale rischio di trovare un deficiente e per la paura stessa del rischio, che ti fa sentire una mezza scema incapace di difendersi. Ma la soluzione non può essere non uscire o farsi accompagnare. Nei panni di una donna, capirebbero il sentimento sgradevole che provoca un “corteggiamento” insistente e non voluto, che non lusinga ma irrita e, se dura troppo, preoccupa. E la soluzione non può essere quella di nascondersi sotto un burqa per evitare attenzioni. Nei panni di una donna, saprebbero che noi facciamo esami di coscienza più di quanto si possa immaginare, ma non lo diciamo perché anche il minimo segno di autocritica viene strumentalizzato ed usato a scapito di chi subisce aggressioni e soprusi, è il “sì, però” utilizzato per giustificare lo stupratore e concedergli una riduzione della pena o gli arresti domiciliari. Nei panni di una donna, magari il Procuratore Dettori chiederebbe alle Istituzioni di agevolare il dialogo tra uomini e donne, per iniziare un rinnovamento culturale e, in attesa del cambiamento, chiederebbe l’organizzazione di corsi gratuiti di autodifesa, e capirebbe che la libertà non ha sesso e non ha orari.
Viaggio nel mondo con il Sig. WordPress.
29 GenQuando ho voglia di fare un giro per il mondo e magari non trovo i biglietti per andare in Sud Africa, a New York, in Messico, a Londra o a Parigi, prendo il jet del Sig. WordPress e viaggio tra i blog del mondo. In questo modo riesco, sebbene manchi un contatto umano diretto fatto di occhi, pelle, corde vocali, a sentire quella leggera “ebbrezza da conoscenza” che mi prende ogni volta che visito posti diversi da quello in cui vivo e incontro persone diverse da me per cultura o tradizioni. Naturalmente, il contatto umano diretto è più divertente ma, in mancanza del biglietto giusto, va bene anche così. Il viaggio con il jet di Mr. WordPress si svolge in modo molto semplice, basta andare nella pagina principale WordPress e cambiare la lingua: inglese, spagnolo, francese, tedesco, portoghese, e chi più è poliglotta più ne metta! Il risultato del viaggio è molto divertente, quando tra i blog più letti o i post più seguiti trovo, per esempio, quello di un padre e di una figlia che pubblicano le loro foto oppure l’immancabile blog dedicato alla cucina, o i numerosi post dedicati alle vicende egiziane, quelli dedicati ai viaggi (veri) alla politica, al senso della vita (addirittura!) e, ovviamente, quelli dedicati agli infiniti casi di onanismo mentale che, poi, è la causa primaria di apertura di un blog, ammettiamolo. Bene. Fin qui, il viaggio nel mondo. Poi, torno in Italia e, con grande divertimento, scopro che nel nostro Paese, tra i sei “post più popolari del giorno” ben tre sono dedicati a due programmi televisivi: Uomini e donne e Grande Fratello, programmi dove il massimo pensiero espresso, e comunicato con grande enfasi (cioè strillando come ossessi) può essere il classico “sei una baldracca” o una bestemmia e dove il massimo del divertimento può essere quello di vedere l’accoppiamento di due esseri umani in diretta, wow. E, alla fine del viaggio in Italia, capisco perché accettiamo, tra le varie amenità offerte, per esempio, dai nostri politici, che un Sottosegretario di Stato vada in televisione e comunichi con i cittadini (e li offenda) attraverso il suo dito medio o che i telegiornali diano come notizia fondamentale quella di un giocatore di pallacanestro finito dentro il canestro, perché, in parte, abbiamo quello che vogliamo e, in parte, dobbiamo ritrovare il coraggio di decidere, scegliere, reagire.
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