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Se non puoi essere un pino … if you can’t be a pine …

22 Feb

pesciSe non puoi essere un pino sulla cima della collina,
sii un arbusto nella valle,
ma sii il migliore piccolo arbusto
sulla sponda del ruscello.
Se non puoi essere un cespuglio,
sii un ciuffo d’erba,
e rendi più bella una strada maestra.
Se non puoi essere un luccio, sii un pesce persico,
ma il pesce persico più vivace del lago!
Non possiamo essere tutti capitani, dobbiamo essere equipaggio.
C’è qualcosa da fare per tutti qui,
ci sono grandi compiti da svolgere e ce ne sono di più piccoli,
e il compito che devi svolgere tu è il più vicino a te.

Se non puoi essere una strada maestra, sii un sentiero
Se non puoi essere il sole, sii una stella.
Non è con le dimensioni che vinci o perdi …
sii il meglio di qualunque cosa tu sia.

Douglas Malloch, Be the best of whatever you are.

Nella lingua originale rende ancora meglio:

If you can’t be a pine on the top of the hill,
Be a scrub in the valley…but be
The best little scrub by the side of the rill;
Be a bush if you can’t be a tree.

If you can’t be a bush, be a bit of the grass,
And some highway happier make;
If you can’t be a muskie, then just be a bass…
But the liveliest bass in the lake!

We can’t all be captains, we’ve got to be crew.
There’s something for all of us here,
There’s big work to do, and there’s lesser to do,
And the task you must do is near.

If you can’t be a highway, then just be a trail,
If you can’t be a sun, be a star;
It isn’t by size that you win or you fail…
Be the best of whatever you are!

 

(la bella traduzione è presa qui)

Cinque cose che avrei dovuto sapere qualche anno fa.

10 Nov

mordillo-giraffeHo sempre pensato che guardarsi indietro, pensare al passato, a ciò che si è fatto o vissuto, fosse una pessima cosa. Mi proiettavo verso il futuro, illudendomi che solo così avrei potuto progredire nella mia vita, realizzare i miei sogni. E così zac, un taglio al passato e via verso il futuro, dimenticando che, nel frattempo, tutto accadeva al presente. In conclusione, metodo inefficace, previsioni sbagliate, vita che insegna, con i suoi modi sempre un po’ bizzarri e bruschi. Perciò, oggi accetto il fatto che si può guardare al passato, per comprendere , veramente, come migliorare il presente, mentre per il futuro, beh, accetto il fatto che, ogni minuto che passa è già futuro perciò non lo posso comprendere, perlomeno non con il mio cervello di essere umano limitato. E, allora, adesso ci ripenso, al passato, e credo che conoscendo in anticipo due o tre trucchi del mestiere di vivere, mi sarei risparmiata qualche fiammata allo stomaco, qualche litro di lacrime, qualche prurito alle mani. La chiamano esperienza, e pare non sia possibile fare senza, dal momento che è diversa per ogni singolo essere umano su questa terra.

Però, mi sarebbe stato utile sapere che:

1. Se ti ascolti, bene, con attenzione e senza pregiudizi, riesci a capire perfettamente cosa vuoi, cosa sei, e anche cosa ti fa stare bene. Tutto in un colpo solo. Basta pulire e lavare bene l’orecchio interno, e si evita di fare scelte idiote, di camminare a vanvera e, sopratutto, di chiedersi, a distanza di anni, “ma che cavolo mi è saltato in mente?!“.

2. Dopo aver capito cosa vuoi, cosa sei etc. etc., devi avere la forza di non voltarti dall’altra parte facendo finta di niente. Una volta ricevuta la bella illuminazione su te stessa, non devi cercare di essere un’altra cosa, pensando di far contente altre persone. Ciò che alcuni pensano, dicono, capiscono, o non ascoltano di te non è un tuo problema e non puoi passare il tempo a spiegarti o a farti accettare o, peggio ancora, a cambiare, per rassicurarli o compiacerli.

3. Credere, in quello che sei, in quello che fai, nella possibilità di farlo, è un buon inizio per migliorare. Devi imparare a farlo ogni giorno. Ogni santo giorno.

4.  Condividere senza remore, quello che sei, e quello che hai, con le altre persone, in modo onesto e sincero, ti arricchisce, ti rende una persona migliore, ti fa stare bene. In su bucconi sprazziu s’angelu sinci sezzidi, nel boccone diviso si siede l’angelo, vale non solo per il pane ma anche per il cuore, senza farlo a pezzi, naturalmente.

5. Ogni tanto, devi semplicemente lasciar perdere, lasciare che le cose vadano da sole, senza opporre resistenza. Rilassati, goditi il viaggio e sentiti felice. E non fare troppi elenchi 😉

Un po’ di morte, ogni tanto.

2 Nov

Farfalla e gabbiaSecondo l’etologo Mainardi, “il senso biologico della vita, se un senso c’è, consiste nel mantenimento della vita stessa, e tale mantenimento viene ottenuto con un continuo ricambio, sostituzione, evoluzione, degli individui” perciò, pur con tutti i sentimenti di smarrimento e tristezza che si porta dietro, morte=ricambio, evoluzione. Ecco, ogni tanto, la morte, non solo biologica, è necessaria, non tanto per l’evoluzione della biologia planetaria quanto per una, più modesta, crescita individuale. Con la dipartita di alcune nostre pessime abitudini, di pensieri circolari senza via d’uscita, di sentimenti noiosi e limitanti, si può fare spazio a quella cosa piccola e leggera chiamata anima che, qualche volta, dimentichiamo di avere e che, invece, è la nostra parte più sincera, quella alla quale dovremmo fare appiglio quando ci sembra di non capire il senso di ciò che facciamo, di ciò che vogliamo. Ringrazio le parti di me andate via e mi armo di pazienza per accompagnare quelle più resistenti e pesanti, le die hard, ad una vita migliore, ne hanno bisogno. Sopratutto, è la mia anima che ne ha bisogno.