Tutto può accadere, l’importante è ricordare chi sei.

21 Set

E torno qui, per ricordare chi sono. Per capire se veramente quel tutto che è accaduto, abbia disintegrato per sempre una parte di me, obbligandomi a ricostruirmi, o se qualcosa della giraffa che ero, in fondo sia rimasta.

Disintegrata? Sì. Per sempre? Sì. Vivere il costante, inevitabile, penoso dissolvimento di una persona cara non può non disintegrare una parte di noi stessi. Per quanto ci si possa impegnare, la fatica e il dolore non possono lasciarci completamente indenni, a meno che decidiamo di trasformarci in macchine.

D’altra parte, come dice il saggio “Il dolore è la rottura dell’involucro che racchiude la vostra comprensione” (Gibran, Il Profeta) quindi, forse, la parte disintegrata è quella che mi impediva di capire. Sia chiaro, io questo dolore non lo volevo, così come non lo voleva nessun membro della famiglia, meno che mai mia madre, la vittima diretta di Mr Alzhy, ma è arrivato, come effetto collaterale della malattia. E mi ha obbligato a comprendere. Comprendere cosa? Un milione di cose, e forse anche qualcuna in più. Ma sopratutto mi ha obbligato e mi obbliga ogni giorno, a ricostruirmi pezzo per pezzo, come se fossi un giochino della Lego: provo un mattoncino quadrato e mi rendo conto che non combacia con gli altri, allora ne prendo uno rettangolare e va bene, poi un altro e sembra che sia compatibile con gli altri e così via, ogni – santo – giorno, con l’unico obiettivo di garantire a mia madre una vita il più possibile dignitosa e serena, e cercare di fare altrettanto con le nostre vite.

Ma tornando sul monte, mi rendo conto che, purtroppo, tra le parti disintegrate c’è anche quella più leggera, c’è la vecchia giraffina che si fermava a sorseggiare un infuso di rugiada all’ombra della grande Quercia, in compagnia delle cicale.

Ecco, ho capito che quella, vale la pena ricostruirla.

13 Risposte a “Tutto può accadere, l’importante è ricordare chi sei.”

  1. Franz 22 settembre 2020 a 1:00 PM #

    Cara Giraffa,
    la tua è una testimonianza dell’esperienza più atroce e innaturale che ci sia data: la nullificazione, al contempo della tua mamma e di parte di te che le sei legata.
    Tutta la filosofia di Emanuele Severino è illuminata dal principio inconfutabile dell’eternità di ogni ente e dal rifiuto del nichilismo, a cui sembra condurci l’osservazione del divenire, che sarebbe, ingannevolmente, soltanto un apparire e scomparire di enti e relative configurazioni eterne, come peraltro la nostra stessa coscienza, cioè lo schermo di questa rappresentazione sensibile.
    E’ una teoria antiintuitiva, ma la sua fondatezza filosofica può aiutare a scacciare la paura della vecchiaia e della morte (come avviene per me da qualche tempo) e, vorrei, quel tuo senso di distruzione che descrivi perfettamente in poche parole.
    Al di là di questa prospettiva, avverto l’impossibilità di trovare parole in qualsiasi modo consolatorie.
    Posso incoraggiarti soltanto a continuare quella faticosa ricerca di mattoncini di plastica colorata, che correttamente hai intrapreso.
    E inviarti un forte abbraccio, personalmente confortato dall’occasione di rinsaldare la nostra antica amicizia fra blogger.

    (A questo proposito, da quando non sei più su Facebook, di te mi è rimasto solo l’indirizzo ‘giraffa.c at libero punto it’ : se vuoi inviarmi un tuo recapito più attuale mi farebbe molto piacere. Il mio indirizzo è sempre franzselis at tin punto it).

    • LaGiraffa 22 settembre 2020 a 4:49 PM #

      Caro Franz, ti ringrazio per la tua vicinanza, sono molto contenta di ritrovarti qui.
      L’aspetto positivo del dolore è che, se non lo si considera fine a sé stesso, può essere il punto di partenza di un profondo processo di crescita e di evoluzione personale e in questo “cammino” è indispensabile avere dei buoni maestri. Per questo leggo tantissimo e mi confronto con chi ha affrontato, o sta affrontando lo stesso percorso, quindi approfondirò senz’altro il pensiero di Severino e sono sicura che mi aiuterà ad aggiungere dei mattoncini.
      Contraccambio il tuo abbraccio, caro amico, sono sicura che ci troveremo ancora tra i nostri spazi virtuali.

      P.S. Ho riattivato la mia vecchia casella di posta giraffa.c@libero.it 😉

  2. kalojannis 22 settembre 2020 a 8:47 PM #

    Ciao Giraffa,
    davvero difficile scrivere qualcosa dopo aver letto le tue parole.
    Parole che lasciano un velo di amarezza e impediscono di godere a fondo della gioia di vederti tornare sul monte.
    Per quel che può servire, sappi che nel percorso di ricostruzione non viaggierai da sola
    Un abbraccio forte forte.

    • LaGiraffa 22 settembre 2020 a 10:28 PM #

      Ciao Kalojannis, che piacere rivederti qui sul monte.. grazie, veramente, per le tue parole e per il sostegno.
      Qualunque sia la meta, è fondamentale avere dei buoni compagni di viaggio, con cui condividere pensieri e riflessioni, come abbiamo sempre fatto, in un dialogo che mi ha sempre molto arricchito.
      Un forte abbraccio anche a te 🙂

  3. sabryj 23 settembre 2020 a 3:25 PM #

    Che bello rileggerti cara Giraffa! Vedere la notifica mi ha emozionata.ben tornata .un forte abbraccio

    • LaGiraffa 23 settembre 2020 a 9:50 PM #

      Che piacere ritrovarti Sabry! Un abbraccio forte :-*

      • sabryj 23 settembre 2020 a 10:49 PM #

        Cara Giraffa, ti sono vicina! Mi sei mancata e sono felice di ritrovarti qui
        Il monte ha bisogno di te!

        • LaGiraffa 24 settembre 2020 a 11:23 am #

          Sopratutto, io ho bisogno del monte e di voi!!

  4. No Blogger 24 settembre 2020 a 6:48 PM #

    ..mai dimenticare da dove veniamo e chi siamo e tu, senza tanti giri di parole, fortunatamente lo sai 🙂

    • LaGiraffa 24 settembre 2020 a 9:52 PM #

      Forse sì 😉

  5. vincenza63 24 settembre 2020 a 7:08 PM #

    E hai fatto benissimo! 🌹
    Hai ragione: tutto può accadere. Anche di leggere un post come il tuo, che tocca il cuore.
    Vicky

    • LaGiraffa 24 settembre 2020 a 9:54 PM #

      Grazie Vicky.. :-* e grazie per la tua visita, mi fa tanto piacere ritrovarti, un abbraccio

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