Pane al pane, sfigato allo sfigato, rozzo al rozzo.

2 Apr

Li chiamano esodati, e sembra quasi il nome di un popolo biblico (“qui un tempo, vissero gli esodati, ma vissero anche qui, qui e qui, dopo il grande esodo al quale li costrinse la genìa dei professoridi, noti per la soave ferocia e per la tecnica di eliminazione della specie con metodi definiti da essi stessi “rozzi” e, talvolta, narra la leggenda, pure grossolani, tale altra pure “a vanvera” o, come direbbe Ringrazio Deledda, “ad membrum segugi“) in realtà, se i prof. non si chiariscono le idee in tempi ragionevoli magari provando a fare un tuffo nella realtà dei cittadini-studenti, sono semplicemente sfigati, per usare un termine tanto caro ad uno degli appartenenti al variegato club del Ministro Fornero. Gli esodati, che non sono un antico popolo mediorientale, sono i dipendenti che hanno accettato di interrompere il proprio rapporto di lavoro l’anno scorso, convinti di andare in pensione con le leggi vigenti al 31 dicembre scorso e fregati, pure loro, dalla riforma c.d. “Meglio affamati che greci”, la pensione la vedranno con un telescopio mentre guardano la costellazione dell’orca assassina in una sera d’estate. Perciò, niente stipendio, niente ammortizzatori sociali, zero pensione, bollette aumentate, benzina quadruplicata, affitti alle stelle, ma almeno non fanno un lavoro monotono e, almeno, non sono greci, infatti, come dice il nostro Primo Ministro, per uscire dalla crisi creata dalle banche si stanno applicando metodi un po’ rozzi ma sempre meglio che finire come la Grecia.  Ma gli esodati sono solo una rappresentanza degli italiani immolati sull’altare dello spread, sacrificati per colpe non proprie. In Italia, come in Grecia, la gente si toglie la vita perché non ha un lavoro, perché lo perde, perché non riesce a pagare i dipendenti, i debiti, le bollette, e oggi lo fa più che mai, ed è sempre più evidente e frustrante il divario tra quelle situazioni disperate e quelle di parlamentari, ministri, dirigenti pubblici, manager della pubblica amministrazione che non hanno visto nemmeno minimamente sfiorate le proprie indecenti posizioni di privilegio. Una democrazia nella quale i cittadini sono vessati e la classe dirigente, responsabile ma mai colpevole per le scelte scriteriate fatte, gode di privilegi sproporzionati rispetto al servizio che svolge somiglia tanto alle dittature della tenda berbera, quelle buttate giù nei mesi scorsi ma io vorrei vivere in Italia non in Libia.

9 Risposte a “Pane al pane, sfigato allo sfigato, rozzo al rozzo.”

  1. Pol 3 aprile 2012 a 8:18 am #

    anche se qualche sorriso – seppur amaro – me lo hai strappato, purtroppo non posso che essere sconsolatamente d’accordo con te…

    • lagiraffa 3 aprile 2012 a 9:49 PM #

      proviamo a sorridere (sempre che i prof. non decidano di tassare anche i sorrisi!) e resistiamo, caro Pol, perchè è un po’ duretta..

  2. Diemme 3 aprile 2012 a 3:30 PM #

    Più che responsabile ma mai colpevole io direi colpevole ma mai responsabile, mi suona meglio 😦

    • lagiraffa 3 aprile 2012 a 9:51 PM #

      purtroppo, il risultato è lo stesso, non vengono riconosciuti nè colpevoli nè responsabili, e continuano a rimpinguarsi alle nostre spalle, ahinoi.

  3. soggettivamente 3 aprile 2012 a 10:12 PM #

    In una fase recessiva si dovrebbe pensare anche allo sviluppo. Io sto notando solo misure restrittive. Ma senza salari, senza indennità, con magre pensioni dove andiamo?

  4. lagiraffa 3 aprile 2012 a 10:24 PM #

    Stiamo fermi, anche perchè tutte queste restrizioni sono solo all’inizio, hanno ipotecato il nostro futuro per un bel po’ di anni e non si capisce proprio quale sia il progetto del governo per la crescita, a parte chiedere a cinesi e giapponesi di fare gli imprenditori a casa nostra, al posto nostro.

  5. gruppodinterventogiuridicoweb 5 aprile 2012 a 3:22 PM #

    esodati, che bel termine..la prima volta che l’ho letto pensavo a un’alluvione 😉

  6. lagiraffa 6 aprile 2012 a 11:43 am #

    vedi, il governo dei prof. ci ha insegnato una parolina nuova 😉

  7. Franz 7 aprile 2012 a 1:33 PM #

    Sana terapia del sorriso, unita a diffusione della consapevolezza.
    Qui non si è ancora capito quanto drammaticamente, istituzionalmente, costituzionalmente, letalmente, questa genia di prefessori stiano distruggendo il Paese, per salvare chi li ha messi a comandare (principali banche, lobbies finanziarie, multinazionali), con il più soave e acclamato dei colpi di stato.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: