Ci sono argomenti dei quali fatico a scrivere, si tratta, in genere, di atti di scelleratezza umana che io ritengo contro natura, cioè, a mio modesto parere di giraffa, contrari all’armonia del Pianeta e autolesionistici, mi fa male pensare che l’essere umano abbia, in alcuni casi, così scarso rispetto di sè e di ciò che lo circonda e si comporti, fondamentalmente, da idiota. Uno di questi argomenti (a parte, ovviamente, la violenza dell’uomo nei confronti dei propri simili, quando è fine a sè stessa) è, come sa chi passa a trovarmi sul monte, la caccia, ossia lo sport (?) o l’arte (?) che prevede l’uccisione di un animale come forma di divertimento, è una cosa che mi fa girare le corna “a ventola” (avete presente un ventilatore a velocità massima? Così) poichè la considero una inutile crudeltà oltre che una evidente forma di autolesionismo da parte dell’uomo. In natura, nessun animale uccide per divertimento, lo fa solo per sopravvivenza, per sfamare sè stesso o la prole, per difendere il territorio ma non per noia.
L’uomo, in genere, dopo il pranzo con i compagni di caccia, usa le prede esclusivamente come trofei e, a seconda dei casi, lo fa lasciandosi immortalare nelle fantastiche foto ricordo con i fagiani appesi alla cintura, girando per le strade con il fuoristrada aperto sul cofano e pieno di cinghiali, o aprendo il frigorifero per mostrare ai parenti il cervo cacciato appena una settimana prima (io ero uno dei parenti e vi garantisco che non è stato un bel vedere). Nessun rispetto per l’animale ucciso, nessun ringraziamento, come invece usavano, e usano fare gli indiani d’America ogni volta che cacciano per sopravvivere, da noi il Supremo Abitante del mondo è sempre e soltanto l’uomo ed il suo divertimento non può nemmeno essere lontanamente paragonato alla vita di un altro essere vivente, alla sua bellezza, alla sua libertà, ecchecavolo se un uomo fa una vita stressante perchè mai dovrebbe essere limitato il suo diritto a sparacchiare a destra e a manca?
E se, per esempio, una riserva di caccia in Trentino, decidesse di fare una lotteria e mettere in palio una bella femmina di capriolo, al costo di 1 euro a biglietto, perchè mai la gente dovrebbe lamentarsi? E cosa sarà mai? Forse un capriolo vale più di un euro? Forse no, forse un capriolo non vale più di 1 euro, forse un capriolo non ha prezzo, forse la sua corsa agile è il simbolo della bellezza della natura e nessuno la può comprare, forse la sua libertà non è in vendita e, forse, è proprio questo che genera l’invidia dell’uomo e la sua rabbia distruttrice.
IL CACCIATORE SI RIVOLGE AL CERVO CHE HA ABBATTUTO
Mi dispiace di averti dovuto uccidere,
piccolo fratello.
Ma io ho bisogno della tua carne,
perché i miei figli, soffrono la fame.
Perdonami, piccolo fratello.
Io voglio onorare il tuo coraggio, la tua forza
e la tua bellezza – guarda !
Io appendo le tue corna a questo albero;
ogni volta che vi passerò davanti,
penserò a te
e renderò onore al tuo spirito.
Mi dispiace di averti dovuto uccidere;
perdonami, piccolo fratello.
Guarda, in tua memoria
io fumo la pipa,
io brucio questo tabacco.
(la foto l’ho presa da qui)
alla lotteria della squallidità questi vincono sempre il primo premio…
purtroppo è così 😦
Sarebbe da abolire. Uno sport indegno dell’uomo e crudele. Perchè non si fa un referendum e si chiede ai cittadini se è giusto cacciare gli animali o no?
Io credo che i cacciatori dovrebbero andare a nascondersi, anziché mostrare i loro trofei.
Ciao Giraffa, un abbraccio.
In Piemonte, a giugno, ci sarà il referendum per l’abolizione della caccia, spero che gli amici piemontesi vadano in massa a votare e non accada com’è già successo negli anni ’90 quando, proprio sull’abolizione e su altri quesiti legati alla caccia, non si raggiunse il quorum. Noi italiani siamo strani, vogliamo sicurezza e poi permettiamo che la gente vada per boschi armata fino ai denti, a sparacchiare ad animali e, troppo spesso, pure a qualche essere umano. Un abbraccio, cara Speradisole
Bellissima poesia, penso dei Nativi americani, che quando catturavano una preda per mangiarla, le chedevano sempre perdono.
Io detesto la caccia, mi piacerebbe solo se anche gli animali avessero un fucile 🙂
Bacini
Ciao Giuli, sicuramente i Nativi avevano, e hanno, molto più rispetto del geniale “uomo bianco” per la Natura e per tutti i suoi abitanti. Be’, sarebbe interessante vedere i coraggiosi cacciatori senza armi, al cospetto, che so, di un bel gruppetto di merli incavolati neri 😉
fino da quando ero bambino, sognavo che la caccia fosse abolita, purtroppo ogni volta che si è votato la maggioranza dei contrari ha avuto la peggio grazie all’astensionismo dei disinteressati… non sono molto ottimista in questo senso, ma ieri ho letto una notizia che mi ha fatto gioire: i cacciatori si stanno abolendo da soli, perché l’età media avanza e il numero diminuisce, grazie al cielo pochissimi giovani seguono i loro padri in questo molto c.d. “sport”
L’estinzione purtroppo ha tempi lunghi..e i cacciatori sono una minoranza armata, spesso prepotente, che ha ancora tanto potere, compreso quello di entrare in casa d’altri senza chiedere permesso 😦
comunque volevo solo dire che la poesia è bellissima 🙂
sono d’accordo 😉