L’amico è.

2 Lug

Io ho il cuore tenero, perdincibacco, con me i film o i libri strappalacrime non funzionano, perché le lacrime non me le devono strappare, scendono già con il trailer; e non parliamo, poi, delle storie vere, quelle d’amore o di grandi amicizie quelle, per esempio, in cui l’amico non dividerebbe una montagna ma andrebbe a piedi forse fino a Bologna per un amico in più, per un amico in piùùù (scusate, mi si è aperto il file con le canzoni di Cocciante, è il caldo). Mi commuovo. Ecco perché quando ho letto la lettera accorata di Maz, ossia il giudice della Corte Costituzionale Luigi Mazzella, dedicata all’amico Silvio I, mi sono commossa, e ho trattenuto a stento le lacrime, già alla prima frase “caro Silvio, siamo oggetto di barbarie ma ti inviterò ancora a cena”. Io non posso, non posso, non posso leggere queste cose, a me la devozione, l’amicizia vera, disinteressata, profonda, smuove qualcosa, qualcosa nel cuore e, qualche volta, pure qualcosa nello stomaco e, a volte, addirittura qualcosa nell’intestino tenue, mi commuove. L’amico Mazzella, il prossimo mese di ottobre, dovrebbe decidere insieme ad altri giudici della Corte sulla legittimità costituzionale del lodo Alfano, quindi dovrebbe prendere il benedetto lodo (quello che garantisce l’immunità totale&globale alle prime quattro cariche dello Stato, e sospende tutti gli eventuali processi, per tutta la durata del mandato) prendere la Costituzione e vedere se i due testi possono andare d’accordo oppure no e, nel caso, eventualmente, dichiarare incostituzionale il lodo e non dichiarare la Costituzione alfanamente illegittima. Ma questo è un particolare, che non fa commuovere nessuno. La cosa che mi ha smosso l’intestino tenue è l’amicizia, infatti, è solo per amicizia che Luigi Mazzella ha invitato a casa sua, per una cena tra amici, un altro giudice della Corte, il ministro Alfano, il sottosegretario Letta, i presidenti delle commissioni Affari costituzionali della Camera, e Lui, Silvio I, si tratta di amicizia e amore comune per la Costituzione, s’intende. Mi commuove questa amicizia che va oltre la decenza, oltre il ciarpame senza pudore, oltre le regole del diritto che valgono per tutti i giudici “normali” (quelle che, in casi simili, fanno sì che si astengano, o vengano ricusati, per esempio) mi commuove leggere la risposta del giudice a chi gli chiede se, forse, magari, chissà, cenare con il creatore e con il destinatario del lodo, magari, poco, poco, potrebbe essere inopportuno, potrebbe far dubitare dell’imparzialità del giudice, “non credo che io, da individuo privato, debba dar conto delle cene che faccio. In casa mia invito chi voglio e parlo di quello che voglio”, punto e basta. Solo l’amicizia conta, in questo mondo vile e cinico, dove anche una cena innocente, du spaghi e ‘na coscetta di pollo, con una sola domestica (“una sola, come tu sai, caro Silvio”) diventa il pretesto per massacrare una povera vittima. Ecco, io a questo punto, non riesco a trattenermi.

(la canzone dice tante verità: “un vero amico è anche bugiardo”, la dedico ai due amici)

9 Risposte a “L’amico è.”

  1. indierocker 2 luglio 2009 a 9:31 PM #

    aggiungi un posto a tavolaaaaa
    che c’è un amico in piuuuuuu’…

  2. No Blogger 2 luglio 2009 a 10:21 PM #

    dimissioni..oppure galèra…esisterà ancora un magistrato decente in questo Paese?

  3. lagiraffa 2 luglio 2009 a 10:49 PM #

    * Indie, ma se frugando nella tua giacca scoprissi che dietro il portafogli un cuore ancora c’èèèè..amico cerca me!

    * NB, guarda, io li vedrei bene anche a casa loro in pensione, senza galera, con le pantofoline oppure vestiti da leopardi, o con il perizoma a fiori, con gli amici a cena o con le gnocche sul tavolo, purchè zitti, zitti, zitti. Credo ci sia da qualche parte, forse, chissà, magari, qualche magistrato decente, fuori catalogo..

  4. Fra Puccino 3 luglio 2009 a 12:01 am #

    La lettera è davvero umorismo involontario.

    Finisce scrivendo che lui farà sempre così, finchè “un nuovo totalitarismo malauguratamente dovesse privarci delle nostre libertà personali”…

    Un nuovo totalitarismo? In Italia??

    Mi sembra un’enormità speculare e contraria a quella di chi vede in Italia regimi autoritari, camice nere, manipoli e leggi razziali…

    Il problema secondo me non è che questo signore non sarà imparziale nel caso del lodo Alfano, ma piuttosto, come mai un tipo che scrive questi gioielli della comicità è diventato giudice della Corte Costituzionale?????

  5. Regina Madry 3 luglio 2009 a 1:03 PM #

    O Giraffa, la ghe sono tornata, dolce più che mai… (perchè l’amica è anche dolce, no…? o questo Baldan Bembo on lo dice?) 😉

  6. giraffa 3 luglio 2009 a 3:02 PM #

    * Fra Puccino, rileggendo la lettera (con gli occhi semi chiusi come faccio con i film horror) mi è sembrato di scorgere l’umorismo dell’imperatore, nel tono affettuoso, nella fissa del complotto, un po’ come se l’avesse dettata lui.. e chissà come mai è diventato giudice della Corte, chissà..!!!!

    * Madry, era ora! No Baldan non lo dice ma più ce n’è, di dolci cose, meglio è, honey 😉

  7. zebrabianconera10 5 luglio 2009 a 8:00 PM #

    Ho scoperto per caso il tuo blog, non ho resistito dal farti un complimento: è davvero bellissimo!
    🙂

  8. lagiraffa 5 luglio 2009 a 10:59 PM #

    Benvenuta Zebrabianconera10 (juventino, eh?!) ma, poi, perchè resistere? 😀 😀 grazie!! Torna presto sul monte, ma stai attento a non perdere la ghiandabianconera 😉

  9. zebrabianconera10 5 luglio 2009 a 11:26 PM #

    Ci proverò… 😉
    Grazie a te 🙂

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